Si riparte da soli

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Sto cercando di capire come sono finito nel letto di un ospedale, di nuovo!
Intorno a me non c'è nessuno, non vedo i miei genitori né dottori in giro, ma che ore sono?

Cerco il mio cellulare, l'altra volta mi ha aiutato un sacco a ricordare.
Sul comodino non c'è, la camera é spoglia, non c'è nulla di personale, nemmeno i miei vestiti, indosso un pigiama grigio chiaro.

<<Ma dove cazzo sono?>>, la mia voce si perde riecheggiando tra le pareti.

C'è una sveglia sul comodino, indica le due ma fuori dalla finestra non c'è luce.
Riepilogando: sono senza nessun mezzo di comunicazione seduto su un letto di chissà quale ospedale e sono le due di notte.
Direi che meglio di così si muore.

Ho una flebo attaccata al braccio, non posso nemmeno alzarmi.

<<C'è nessuno?>>, il nulla.

Mi guardo intorno per la seconda volta, il mio battito cardiaco sta cominciando ad aumentare a causa dell'ansia.
Respira Jake, respira e pensa alle probabili cause di tutto questo.
Mi metto a sedere sul letto poggiando la schiena sul cuscino, faccio dei respiri profondi e cerco di ricordare l'ultima cosa che ho fatto.

Ma certo!
Ero a casa mia con Lucy, stavamo dormendo insieme quando mi sono alzato per via di un brutto sogno.
C'era un tempaccio, come adesso.
Sono andato in cucina cercando di non svegliarla e ho versato il latte per terra facendo un casino della madonna, che imbranato che sono.

Ancora però non capisco il nesso tra quello che ho fatto e il luogo in cui mi trovo, deve esserci una spiegazione!

Cerco di riaddormentarmi ma senza successo, sento solo rumori di fondo, dannazione ma perché non passa nessuno.
Di solito c'è un pulsante nelle camere d'ospedale sopra il letto...
Eccolo!
Lo premo ed una lucina rossa si accende, accanto c'è un post-it con su scritto "fuori servizio", e ti pareva!

Un fulmine illumina improvvisamente il cielo, che il temporale non sia ancora finito?

Dopo mezz'ora decido di togliere la flebo ed alzarmi, sto impazzendo a stare qui fermo nel silenzio più totale.

Esco dalla stanza e mi ritrovo un corridoio lunghissimo a destra e a sinistra, bivio, non ho nemmeno una monetina da lanciare per fare testa o croce.

Scelgo di andare a sinistra, trovo due distributori di caffè e merendine e la reception dove un infermiera in camice rosa é al telefono.
Mi accosto al banco vicino a lei e appena mi vede per poco non sviene.

<<Ragazzo mio! Tu... Sei sveglio!>>, spalanca gli occhi e allarga le braccia in modo teatrale.

<<Beh si, se sta ancora piovendo avrò dormito un paio d'ore, come mai sono qui? Controlli?>>

Lei dapprima rimane in silenzio, cerca di evadere il mio sguardo, poi cambia argomento.

<<Ti accompagno nella tua stanza>>, esce da dietro il bancone e mi prende per il braccio gentilmente, scortandomi di nuovo verso la mia prigione silenziosa.

Mi fa sedere a letto e delicatamente mi rimette la flebo.

<<Può per piacere dirmi cosa succede?>>

<<Vorrei tanto ma non é compito mio dare spiegazioni mediche ai pazienti, ti mando subito il dottore, tu rimani qui>>, esce e lascia la porta della mia stanza aperta.

Dopo circa dieci minuti un dottore entra in camera e mi si affianca.

<<Hey la conosco! Lei é il dottore che mi ha preso in cura quando ho avuto l'incidente in moto!>>

<<Felice di vedere la tua memoria integra>>, sorride, <<ho avvisato i tuoi genitori, tra poco saranno qui>>

<<Voglio sapere perché sono di nuovo confinato qui>>

<<Aspettiamo i tuoi genitori per parlare tutti insieme>>

<<Voglio saperlo adesso, o giuro che mi tolgo di nuovo la flebo e scappo via da questo posto in pigiama!>>

Il dottore sospira sconfitto.

<<Non ricordi, Jake?>>

<<Per niente, ricordo che ero a casa mia e che ho fatto cadere un cartone di latte insieme a del cibo per terra, poi il vuoto... Aspetta! Non é che siete alieni e mi avete rapito?>>

Il dottore alza un sopracciglio cercando di capire se sono serio o lo sto prendendo in giro, ma io sono serio.

<<No, non siamo alieni e non ti abbiamo rapito. Di quella sera non ricordi nient'altro?>>

<<Di ieri sera? No...>>

<<Jake... Non é stato ieri sera...>>

Sono confuso, emicrania in arrivo.

<<In che senso?>>

<<Ascolta figliolo, quella sera quando hai fatto cadere il latte sei scivolato e hai battuto la testa sul marmo, nello stesso identico punto di quando hai sbattuto con la moto>>

<<Cosa?...>>

<<Una ragazza, credo una tua amica, ti ha trovato sul pavimento privo di sensi e ha chiamato subito i tuoi genitori e i soccorsi>>

<<No, non può essere, io ho asciugato quel latte da terra! Non sono caduto, ci deve essere un errore>>

<<Le tue funzione cerebrali sono andate in blocco con il colpo e... Sei rientrato in coma.
Ti sei svegliato adesso, dopo ben sei mesi>>

<<No... Questo é uno scherzo di cattivo gusto Doc! Non si azzardi a raccontarmi stronzate!>>, le lacrime iniziano a scendere calde sulle mie guance.

<<Mi dispiace...>>

Il dottore china il capo non riuscendo a reggere la vista di un ragazzo devastato che ha perso tutto per la seconda volta...

Eeehhh non odiatemi ma questa storia non poteva essere sempre smielata 😂
Ricordate che io amo i miei lettori, sono loro che ad una certa mi vogliono uccidere 😂❤
Al prossimo capitolo, siamo quasi alla fine, forse...
Un bacio, continuate a seguire e grazie per aver letto la mia storia fino a qui❤

I Am Miss Nobody [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora