BELLA'S POV:
"Con il passare dei giorni, delle settimane e dei mesi, una persona impara a convivere con la solitudine.
A volte è come se mi mancasse quella parte dell'anima che si incastra nel puzzle del mondo. Apro migliaia di scatole, trovo pezzi bellissimi e colorati, ma è dentro di me che manca il pezzo con cui completare il puzzle. E quel pezzo si completa solamente con te, Harry. Si completa con i tuoi baci, con le tue carezze sul viso, con gli abbracci spezza ossa che mi distruggono ma al tempo stesso mi migliorano la giornata, sempre.
L'autunno è arrivato, stavolta davvero, e con se è arrivata anche la mia cara amica solitudine allo stadio avanzato.
Mi sento sempre più sola man mano che i giorni lontano da te aumentano e sono sempre più convinta di non saperne cosa fare, della mia vita.
La mattina apro gli occhi, controllo il telefono, ma tu non ci sei.
Preparo il caffè, faccio colazione, do un bacio ai miei genitori ed esco di casa, ma tu non ci sei ad aspettarmi.
Arrivo all'università, seguo le mie lezioni, sto con i miei amici e alla fine, aspetto sempre all'entrata ma tu non ci sei ancora.
Torno a casa, chiamo Gemma, ci chiediamo a vicenda come stiamo, e poi mi racconta della sua giornata e io della mia. Mi dice che manchi anche a loro, soprattutto a tua mamma, tanto; quando poi chiudiamo, mi lascio andare cinque minuti ad un pianto disperato fin quando, puntualmente, papà bussa alla porta con una tazza di caffè tra le mani e mi sorride, dando un bacio sulla mia fronte.
Poi studio, ceno e il resto della notte penso sempre a te.Mi manchi Harry e, dannazione, ti amo. Ti amo davvero tanto.
Tua,
Bella".Piegai accuratamente il foglio in tre, prendendo l'ennesima busta e chiudendo il foglio all'interno, posandola poi da parte.
Le lezioni quella settimana erano state più pesante del solito, dal momento che si avvicinava la laurea, per questo decisi quel fine di settimana di dedicarmi a me stessa.
Erano appena le quattro del pomeriggio di venerdì quando decisi di preparare un bagno caldo, per potermi rilassare. Stetti lì dentro quasi un'ora, uscendo solo quando le mie dita si erano raggrinzite e il telefono non aveva smesso di suonare. Ad un certo punto dovetti rispondere, tranquillizzando Gemma e dicendole che sarei andata alla famigerata cena della quale mi parlava ormai da più di una settimana. Oggi era il compleanno di Zayn, un amico suo e di Harry che, adesso, era anche diventato mio; aveva deciso di festeggiare in un locale vicino l'università, giusto per dire di aver spento le candeline.
Il nostro gruppo era abbastanza ristretto: eravamo io, Gemma, Zayn, Liam, Niall, Lola e Rachel. Lola e Niall stavano insieme da prima che li conoscessi. Rachel e Liam, a detta di Gemma, stavano insieme da quando il gruppo si era venuto a creare e che tra i due sin da subito c'era stato un certo feeling. Zayn era il più calmo del gruppo, insieme a me, e a detta sua, non aveva nessun tipo di cotta adolescenziale al momento.
Tutto sommato, nonostante diversità e piccoli battibecchi, eravamo un gran bel gruppo.Mentre mi sistemai il lucidalabbra, togliendo la parte leggermente sbavata, mi guardai allo specchio sbuffando. Se Gemma mi avesse vista, mi avrebbe sparata. Avevo indossato una semplice salopette di jeans leggermente strappata dalle ginocchia con una maglietta a maniche lunghe nera un po' più sistemata. Avevo lasciato i miei capelli mossi, al naturale, e applicato un po' di ombretto sugli occhi. Alla fine, avevo fatto in modo di far apparire un po' più rosse le mie guance.
Quando il telefono suonò per l'ennesima volta, afferrai il mio cappotto nero e indossai gli stivali bassi dello stesso colore. Scesi al piano di sotto, indossando anche la mia sciarpa e afferrando il piccolo zainetto e poi il borsone per passare la notte da Gemma.«Mamma, sto andando via» dissi, avvicinandomi in cucina. «Ci sentiamo domani» le diedi un bacio, per poi avvicinarmi a mio papà.
«Fate attenzione tesoro» sorrise mio papà, per poi darmi un bacio.
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Avietor » h.s.
FanficEro un giovane aviatore dell'US Navy da ormai quattro anni e, da quasi un anno, ero innamorato di lei, Isabella. L'unica cosa che desideravo era tornare a casa da lei...e ci sarei riuscito. Harry Edward "Steel" Styles era un fottuto bastardo, uno de...