Forty-third

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BELLA'S POV:


Risi all'ennesima battuta stupida di Rachel, mentre cullavo Lia tra le mie braccia e guardavo Gemma mettersi lo smalto blu. Lola giocava con la bimba e le faceva facce buffe.
Il mese di Febbraio era volato velocemente, portandosi dietro San Valentino e il freddo glaciale, lasciando posto a Marzo. Avevamo passato tutto il mese ad organizzare il compleanno della piccola. Ero così emozionata al pensiero del suo primo compleanno! Gemma aveva organizzato tutto nei minimi dettagli: aveva affittato una sala del Maxwell's e avevo reso chiaro che avrebbe addobbato quella sala con tutto quello che le sarebbe passato per la festa. Avevamo ordinato una piccola torta, interamente rosa con carine decorazioni in pasta di zucchero; avevamo poi comprato tanti palloncini colorati, un festone con la scritta "buon compleanno" interamente rosa; Liam e Zayn avevano fatto intagliare il nome di Lia su un pezzo di legno, che sarebbe stato poggiato al centro del tavolo con i regalini per la bimba. Avevamo poi comprato forchette e piatti rosa per la torta e Gemma ne fu così contenta che insistette con il proprietario del Maxwell's per convincerlo ad utilizzare quelle invece che i soliti piatti di vetro e forchette d'acciaio. Inutile dire quanto rimasi sconvolta dalla sua capacità di persuadere le persone a fare quello che voleva.
L'unica cosa che potei scegliere fu il vestitino che avrebbe indossato Lia, ma nemmeno lì potei fare al cento per cento di testa mia perché mia mamma ed Anne fecero di tutto per distrarmi mentre Dave e mio papà pagavano alla cassa. Mi ero arrabbiata inizialmente, ma poi Anne mi aveva convinta dicendo che era il loro regalo per la bimba, anche se sapevo che avrebbero regalato altro. Tutti i ragazzi si erano dati da fare, aiutandomi veramente tanto anche a casa, dato che c'erano stati piccoli problemi. Piuma, adesso non poi così tanto piuma, aveva deciso di rosicchiare alcuni mobili e distruggere definitivamente il divano. Avevo omesso tutto ad Harry, avendo dovuto spendere troppi dollari. Riguardo quest'ultimo, ci eravamo sentiti quasi tutti i giorni anche ad orari improponibili, ma il solo fatto di vedere il suo viso ogni giorno era già abbastanza. L'ultima chiamata, avvenuta due giorni fa, era sembrata molto diversa: Harry non faceva altro che parlare del compleanno di Lia in modo contento, anche se non ci sarebbe stato. In più, quando doveva parlare con i ragazzi, si chiudevano in una camera lontano da me e le ragazze. Cosa alquanto insolita.

«Ehi Bella!» guardai Rachel che aveva appena urlato, con uno sguardo confuso. «Ma a che pensi?»

«Scusate ragazze, è un periodo un po' strano» mormorai poggiando Lia nella sua culla.

«Problemi in paradiso?» sorrise dolcemente Lola.

Sospirai passando le mani tra i capelli lunghi. «È strano ultimamente, diverso... Insomma non fa altro che parlare del compleanno di Lia, così contento che quasi penso che sia felice lontano da noi» mormorai piano, incrociando le gambe sul divano. «Ci avete fatto caso che quando parla con i ragazzi, si chiudono nello studio di Harry, lontano da noi?»

«Questo l'ho notato anche io» disse subito Gemma, sedendosi accanto a me. «Louis non fa altro che evitarmi» mormorò tristemente.

«Quanti problemi in paradiso!» ridacchiò Rachel, alzandosi in piedi e camminando verso la cucina con i talloni. Sorrisi guardandola quando ritornò con dei succhi di frutta. «Hai solo questi nel frigo, davvero?»

Risi per la sua espressione sgomenta. «A Lia piacciono» dissi scrollando le spalle.

Sospirò teatralmente, sedendosi accanto a noi. «Comunque sia, non preoccupatevi per i vostri uomini» disse passando i succhi anche a noi. «Il loro lavoro è pesante, le cose si sistemeranno con il tempo».

Annuì semplicemente in silenzio alle sue parole, prima di spostare l'attenzione nuovamente sul compleanno di Lia. Avevo sentito così tanto quei discorsi che mi estraniai. La mia testa finì nuovamente su Harry e sul suo strano comportamento delle ultime settimana. Era strano, sempre felice -non che la cosa dispiacesse- ma fino a qualche settimana prima era triste del fatto che non sarebbe stato presente al primo compleanno di nostra figlia.

Avietor » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora