Twelfth

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HARRY'S POV:


Quando uscì dal bagno Bella era ancora nuda nel suo splendore, avvolta tra le coperte calde che ancora avevano il suo profumo.
Mi avvicinai al letto, sistemando dolcemente i suoi capelli, e mi sedetti in modo che l'asciugamano non sarebbe caduto. Le baciai l'angolo delle labbra, facendola smuovere di poco. Le accarezzai la spalla, ma non mi sentì, così mi ricordai di una cosa che amavo fare per infastidirla.
Superai tutta la casa, entrai nella camere delle gemelline -le sorelle di Louis- e afferrai la chitarra.

Strampellai qualche nota a muzzo, la accordai e iniziai a cantare. «Sono Enrico VIII il re, Enrico VIII chi più re di me? Voglio impalar una vedova sconsolata che sette volte s'è già sposata»

Risi quando Bella aprì gli occhi ridendo. «Ti prego non di nuovo» mormorò piano.

«E perché no?» dissi. «Devo riprendere tutto il tempo in cui non l'ho potuta cantare» dissi sorridendo e sedendomi vicino a lei.

«Senti sono contenta del fatto che ricordi che Ghost sia il mio film preferito in assoluto, ma stai diventando come Sam nei confronti di Oda Mae» disse ridendo, con quella risata cristallina che faceva gonfiare il mio cuore ogni minuto di più.

«Ovvero?» dissi facendo finta di non saperlo.

«Pesante, stressante» disse ridendo subito dopo, mentre io facevo un broncio. «Mi sento molto Oda Mae»

«Sei cattiva con me, dannatamente cattiva» mormorai sul suo collo. «Forse dovrei farti capire realmente chi comanda»

«Oh mio Dio» disse, quando le mie dita arrivarono tra le sue cosce sotto le coperte, facendomi sorridere compiaciuto.




*



BELLA'S POV:


Salutai Harry ancora una volta davanti al portone di casa, mentre inseriva la marcia e si rimetteva in strada. Chiusi piano la porta alle mie spalle, sperando che essendo giorno ventitré i miei genitori dormissero ancora o avessero qualche turno di mattina.

«Bentornata a casa, Cenerentola fasulla»

Mi girai di scatto verso mia mamma, seduta al bancone della cucina con una tazza di caffè in mano e un sorriso sulle labbra.

«Oh mamma mia, che spavento! Dov'è papà?» mormorai piano, passando una mano sul viso.

«Papà è a lavoro...per tua fortuna» mormorò piano. «Allora? La serata?» disse passando anche a me una tazza.

Mi sedetti sorridendo, ancora con il vestito della sera prima addosso, e la guardai. «Harry è perfetto mamma» dissi guardando l'anello al dito. «Sono così innamorata»

«È un ragazzo davvero fortunato» disse sorridendo e prendendo la mia mano. «E questo sarà almeno superiore ad un quattro carati, quindi se fortunata tu ad avere lui» disse, facendomi ridere.

«È un sei carati» mormorai sorridendo, mentre lei lo osservava.

«È un sei carati» mormorai sorridendo, mentre lei lo osservava

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