CAPITOLO BONUS - No babies.

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Salve a tutti, eccomi di nuovo qui 😝 spero stiate tutti bene e che vi sia mancata almeno un po' come voi siete mancati a me!
Vi propongo un altro capitolo bonus con i nostri protagonisti preferiti (😍) e vi comunico che, in giornata, arriverà il prologo e il primo capitolo probabilmente della nuova storia. Spoiler, tre parole: Liam, sexy, vigile del fuoco.
Bene, godetevi pure il capitolo e fatemi sapere che ne pensate.
Baci ❤
*



Capitolo bonus
-
"No babies."




Quando scoprì che sarei diventata mamma di tre bambini, la gioia era stata principalmente enorme. Per i primi quattro mesi e mezzo non avevo avuto problemi, ma le solite nausee mattutine e dolori al corpo che cambiava nuovamente. La visita più bella che avevo fatto durante la gravidanza era stata la quarta, quando avevamo scoperto che si trattava di due gemelli eterozigoti: un maschio ed una femmina. Ero stata sommersa da una gioia incontenibile che era stata poi sostituita dalla paura perché il medico era stato chiaro su cosa avesse comportato una gravidanza gemellare. Quella paura che viveva costantemente con me ed Harry era, purtroppo, diventata quasi realtà quando al settimo mese avevo avuto minacce di aborto. La piccolina, che sarebbe diventata Valerie dopo il parto, aveva deciso di farci preoccupare e correre in ospedale alle due di notte quando delle macchie di sangue avevano sporcato le mie mutande e le lenzuola. Dopo alcuni controlli, comunque, il medico non aveva fatto altro che rassicurarci e dirmi di stare a riposo. Harry aveva deciso di allontanarsi dall'accademia per i restanti due mesi di gravidanza e per altri due dopo il parto, prendendosi cura come sempre di noi. Preparava Lia per andare a scuola, preparava il pranzo e la cena, le faceva fare i compiti quando tornava a casa e aveva anche imparato a fare le treccine che tanto le piacevano. Essenzialmente, mi muovevo solo per andare a fare pipì e per fare la doccia, cosa che nemmeno potevo fare più sola perché Harry si sedeva sul wc e aspettava che uscissi per potermi controllare costantemente. Mi ero data vinta ormai, sapendo che non avrei mai avuto altra privacy. Ovviamente, con il corso del tempo e dopo il parto, avevo dimenticato anche il significato della parola. Tra Lia, William e Valerie, io ed Harry non avevamo più avuto tempo per noi. Era vero che i nostri genitori ci aiutavano, ma non abitavano qui e la cosa era diventata più difficile quando Gemma ci aveva dato la notizia di essere incinta e quindi Louis non avrebbe più potuto aiutare il suo povero amico. Con il passare degli anni, comunque, avevamo trovato nuovamente il nostro equilibrio che, a volte, veniva purtroppo spezzato.

«Ehi, ho detto basta! Posa quel dannato giocattolo, non è tuo!»

Risi quando sentì Harry urlare dal giardino, così asciugai le mani e mi avvicinai alla verenda, per poterli vedere. Harry stava accerchiato dai corpi dei bambini, cercando di separarli l'uno dall'altro. Il padre scattò verso Will quando provò a scappare, ma riuscì a prenderlo lo stesso per la maglietta e lo tirò verso di sé facendolo ridere. Erano dei bambini dolci e tranquilli la maggior parte del tempo, ma ero convinta che Harry fosse troppo buono con loro soprattutto con Will, che non sempre riusciva a capire quando veniva rimproverato o meno.

«Dai la bambola a Val, ti prego Will» disse esasperato. «Facciamo sempre gli stessi discorsi: tu hai i tuoi giochi, loro hanno i loro appunto. Quando e se volete giocare insieme, esiste il terzo blocco.»

Sorrisi nel guardare Harry. Era cresciuto molto da quando ci eravamo messi insieme. Il suo corpo possente era rimasto lo stesso, se non fosse stato che cambiava spesso e volentieri taglio di capelli, ma i suoi occhi e il suo sorriso avevano assunto quella saggezza che solo negli anni si riusciva a raggiungere. Sapeva come comportarsi con i bambini, sapeva quando doveva urlare fino a far tremare le pareti e sapeva quando bisognava spiegare loro le cose con calma. Aveva un bel rapporto con Will, probabilmente perché erano gli unici due maschi ed erano costretti a sostenersi a vicenda in determinate situazioni, ma il rapporto che aveva con Lia e Valerie era qualcosa di veramente speciale: solo lui poteva leggere loro la storia della buonanotte e solo lui poteva preparare i pancakes perché metteva l'ingrediente magico per far diventare l'impasto nero, che altro non era che un pezzo di cioccolato fondente sciolto.
Nel corso del tempo, esattamente quando Lia aveva compiuto dieci anno e i gemelli cinque, avevamo deciso di creare il terzo blocco. Consisteva essenzialmente in un grande mobile pieno di giocattoli che potevano utilizzare tutti, diversamente dagli altri due mobili che sparavano giocattoli femminili da quelli maschili.

Avietor » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora