Twenty-third

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HARRY'S POV:

«Benvenuto ufficialmente terzo mese»

Guardai Bella poggiata con la testa sulla parete vicino al WC dopo aver vomitato, pallida come la morte e un leggero strato di sudore sulla sua fronte. Avevo camminato avanti e indietro davanti la porta, che mi aveva chiuso in faccia, mentre rigettava per poco anche l'anima.

Mi avvicinai piano, accarezzandole la schiena e posando le labbra sulla fronte. «Cosa posso fare?» mormorai.

«Riesci a portare la gravidanza direttamente al nono mese?» mi chiese pigramente con un sorriso sul volto, facendomi ridere.

«No, ma posso stare tutti e nove i mesi a coccolarti e cercare di alleggerire il tuo dolore. Che dici?» sorrisi, guardandola mentre annuiva.

La aiutai ad alzarsi e aprì l'acqua del rubinetto mentre tenevo il suo corpo contro il mio. Non era la prima volta che vomitava ma, sempre, non riusciva a riacquistare subito le forze. Le tamponai il viso con l'acqua fredda, poi presi il suo spazzolino da denti e misi un po' di dentifricio sopra e glielo passai. Mi ringraziò iniziando a lavare i suoi denti, mentre io rimanevo poggiato al lavabo a guardarla. Essendo al terzo mese, la pancia adesso era un po' più evidente e i nostri conoscenti iniziavano ad augurarci il meglio e le nonne pazze avevano iniziato con lo shopping.
A detta di mia mamma, appoggiata da Gemma, «se non posso comprare nulla per il matrimonio perché già abbiamo fatto tutto, permetti che compri qualcosa al mio fagiolino?». E sì, avevano iniziato a chiamare il bambino o bambina fagiolino, mentre per me e Bella rimaneva momentaneamente puntino. Stupido, lo sapevamo, ma efficace.

«Sono solamente le quattro e mezza del mattino, dormi un altro po'» mormorai mentre si sistemava a letto.

«E tu cosa farai?» domandò poggiando il viso contro il cuscino.

«Io, i ragazzi e tuo padre dobbiamo continuare con il trasloco piccola» mormorai sedendomi vicino a lei. «Abbiamo portato tutte le cose più pesanti, ma mancano ancora molti scatoloni»

Sospirò e chiuse gli occhi. «Mi dispiace non poter aiutare» mormorò piano.

Sorrisi, notando come già parlava nel dormiveglia. «Fa niente piccola, l'importante che tu e puntino stiate sempre bene...dormi adesso» posai un bacio sulla sua guancia, poi mi alzai e scesi al piano di sotto.

Ancora pieno di sonno ma convinto nel non lasciare Bella senza sorveglianza, misi sopra del caffè in modo da potermi riprendere mentre afferravo dal "ripiano proibito" di Gemma Styles un pacco di biscotti alle ciliegie. Lei era da Louis, nella casa sul lago, quindi non le sarebbero serviti.

Mentre mangiavo e sorseggiavo il mio caffè, avevo iniziato a prendere dalla mia camera tutti i soprammobili e ricordi che avrei voluto portare a Londra con me. Mi bloccai quando, rovistando tra le vecchie riviste, un album fotografico saltò ai miei occhi. Era l'album delle foto di famiglia di quando io e Gemma eravamo piccoli. Senza esitazioni, lo misi dentro lo scatolo con su scritto "trasloco" mentre tutte le altre riviste le misi nello scatolo con su scritto "buttare".
Le ore seguenti, passarono così mentre controllavo che Bella ancora dormisse e che mia mamma tornasse.


*


BELLA'S POV:

Quella mattina, quando mi svegliai dopo lo step "vomito mattutino" -soprannominato così da Harry-, scesi al piano di sotto trovando Anne a preparare la colazione.

«Buongiorno» mormorai sorridendo e sedendomi sullo sgabello.

«Buongiorno tesoro, fame? Ho preparato il pollo al curry» disse sorridendo.

Avietor » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora