Twenty-sixth

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La nascita di un bambino è una grande e immensa gioia non solo per i genitori che si apprestano a scrivere un nuovo capitolo della loro vita, ma anche per i nonni, i parenti e gli amici più cari. Ma prima del grande giorno ci sono nove mesi di attesa in cui è importante donare sostegno e affetto alla futura mamma.

Il nostro mondo stava per cambiare: un bambino avrebbe reso il nostro amore più forte, la nostra casa più felice, i nostri giorni più brevi, le nostri notti più lunghe e il nostro conto in banca decisamente più vuoto ma il cuore sarebbe stato pieno di amore sin da subito.

Il dottor Philips aveva anticipato la visita per scoprire il sesso del bambino di una settimana per via della partenza improvvisa di Harry. Così, in quel momento, stringevo forte le sue dita tra le mie ed entrambi guardavamo il piccolo monitor dove un bambino, in via di sviluppo, aveva già gli arti più lunghi e lo sviluppo delle dita in avvio. Sorrisi mordendo le mie labbra quando Harry posò una mano sul mio viso.

«Andrà tutto bene» annuì più volte e si abbassò per posare un bacio sulla mia fronte.


«Guardate!» entrambi ci voltammo verso il dottor Philips, che sorrideva indicando il monitor. «Riuscite a vederlo? Birbante!» rise.

Puntino si copriva e si girava come se non volesse realmente farsi vedere, fin quando il dottore trovò la giusta posizione e finalmente, dopo cinque mesi di attesa, si era fatto vedere.

Piansi così forte che non riuscivo nemmeno bene a respirare, ed Harry si dovette sedere su una sedia in un momentaneo stato di smarrimento. Non lo avevo mai visto piangere, nemmeno in quella occasione, ma i suoi occhi lucidissimi mi indicavano che aveva così tanta voglia di farlo.

«Amore, piccola» mi disse asciugando il mio viso mentre una risata genuina scappava dalle sue labbra. «È meraviglioso»

«Sono così contenta, Harry» mormorai con un sorriso sulle labbra e poggiai la mia fronte contro la sua. «Andrà bene, ne sono sicura»

Harry annuì, piantò un bacio pieno di amore sulle mie labbra e poi scese sulla pancia, pianto un bacio laddove un calcetto aveva segnato la pelle.




*




Prima di tornare a casa, avevamo fatto un salto in cartoleria per comprare due cartelloni bianchi di media grandezza per realizzare l'idea che avevamo in mente io ed Harry. Poi, avevamo sistemato la stanzetta per puntino e avevamo deciso di dare la notizia ai nostri familiari tramite Skype. Purtroppo tutti erano tornati alle loro vite quotidiane e l'unico modo per non allungare e fare stare tutti con l'ansia era quello.

Infatti, quando avviammo la chiamata seduti sul divano di casa Styles, subito fu presa e la schermata si riempì con visi conosciuti.


«Ehi, ciao!» dissi sorridendo. «Come state?»

«Ehi tesoro, ci mancate tanto!» disse Anne, in quel momento accanto a Dave e i miei genitori.

«Quindi sappiamo cos'è?» domando Niall euforico facendoci ridere.

«Sì, lo sappiamo» disse Harry guardandomi. «Aspettate»

Si spostò appena e, io da un lato lui dall'altro, alzammo il cartellone mentre loro si avvicinavano di poco per leggere.

«Dopo cinque mesi di attesa, finalmente sappiamo cos'è...» lesse Liam ad alta voce. Guardai i miei genitori: le mani di mio papà ferme sulle spalle di mia mamma che stringeva come se avesse degli spasmi. Zayn, Liam, Niall e Louis erano vicine le rispettive fidanzate e Dave accarezzava il braccio ad Anne. Io ed Harry cambiammo cartellone. «C'è la possibilità che il medico abbia sbagliato ma...» abbassammo di nuovo cartellone, ridendo quando Niall disse un "cazzo sbrigatevi però". Prendemmo l'ultimo foglio, guardandoci e alzandolo verso la webcam. «...dovete dare il benvenuto alla piccola Dahlia Styles


Avietor » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora