__HELLISH PARADISE__•KookV•

Capitolo 4

Taehyung's pov

La lezione di storia si è rivelata un vero e proprio tormento.
Stare seduto accanto a quella sottospecie di mostro, mi ha impaurito e non poco.
Specialmente adesso che so di cosa può essere capace, non mi viene in mente nemmeno per scherzo di farlo arrabbiare.

Per fortuna che posso avere un attimo di respiro, grazie alla sua uscita dall'aula.
Jimin accanto a me, tira fuori il fogliettino che ci hanno consegnato prima di entrare in aula.

"La mia stanza è la 104" dice, leggendo il grande numero sul foglio.
Pesco anch'io il mio dalla tasca.
Sono deluso nel leggere un numero diverso da quello di Jimin.
"78" comunico triste.

"Dai non abbatterti, passerò tanto di quel tempo nella tua camera che ti sembrerò io il tuo compagno di stanza".
Mi rassicura, sorridendomi.
"Spero solo che il mio compagno sia per lo meno simpatico".

Jungkook's pov

Prendo il foglio che Yoongi mi sta porgendo.
"Ecco qui, questo è il numero della tua camera" mi dice, mentre lo apro.

"78".
"Oh siamo distanti, peccato. Comunque la mia è la 104".
Annuisco, dando un'occhiata al lungo corridoio davanti a noi.
Ci sono porte sia sulla sinistra che sulla destra.
Questa è l'ala degli alloggi.

Cammino ancora un po', prima di trovare la mia stanza.
"Ci vediamo più tardi, Yoongi" lo saluto, abbassando la maniglia della porta.
Entro e me la richiudo alle spalle.

Peccato che dentro ci sia già qualcuno.
Una testa bionda, girata di spalle.
Ti prego, fa che non sia...

"Ancora tu!" Esclama lo sfigato, voltandosi e guardandomi con un'espressione piena di odio.
"Si da il caso che questa sia la mia stanza, quindi va via sfigato" sputo, avanzando verso la mia valigia, posizionata ai piedi di un letto singolo.

"Oh no, come compagno di stanza no".
Sospira, sedendosi sul letto.
"Se non ti va bene puoi anche andartene. A me frega poco di chi abbia o meno in camera".
Mi butto a peso morto sul letto, rivolgendo allo sfigato un'occhiata dispettosa.

"Non ho intenzione di fare storie con la preside, per giunta il primo giorno".
Scrollo le spalle, chiudendo gli occhi.
"Bene allora, accontentati di avere me come coinquilino, il che è solo una fortuna".

Emette un verso che non riesco bene a identificare.
Decido di lasciar perdere.
"E adesso sta zitto, devo dormire" sputo, coprendomi gli occhi con il cuscino.
"Non puoi dormire, tra poco ci sarà il discorso della preside".

"Sai che cosa me ne frega. Ho sentito già abbastanza stronzate. E adesso va via, prima che ti riduca in un mucchietto di polvere".
Sbadiglio, girandomi su un fianco.

Dopo alcuni secondi sento la porta sbattere.
Perfetto, lo sfigato è andato via.

Taehyung's pov

È incredibile. Perché proprio quel maleducato doveva essere il mio compagno di stanza?
Se questo è ciò che mi aspetta per i prossimi nove mesi, allora torno subito a casa.

Cammino spedito per il corridoio.
Chissà se a Jimin è andata meglio.
Mi sforzo per ricorda il numero della sua camera.
Sono talmente arrabbiato, che non mi accorgo di averla superata e perciò faccio dietrofront.

Busso alla porta.
Qualche istante dopo la voce allegra di Jimin mi dà il permesso di entrare.

"Tae!" Urla, non appena mi vede.
Non ricambio il saluto.
Lui si accorge del mio umore nero.
"Cosa c'è, non ti piace il tuo compagno di stanza?"
Scuoto la testa.
"Peggio, lo odio proprio. È quello stronzo di Jeon Jungkook" spiego, stringendo i pugni. Solo pronunciare il nome mi fa ribollire il sangue.

"Io ti consiglio di moderare i termini quando parli del mio amico".
Mi giro verso una seconda voce sconosciuta.
Oh no....
È il suo amico, Yoongi.

"Eh già, lui è il mio nuovo compagno di stanza".
Spiega imbarazzato Jimin.
Mi copro gli occhi con le mani.
Non è possibile che debba averceli sempre intorno.

"Ma come Park, sminuisci così il nostro rapporto?" Ribatte quel Yoongi, con tono divertito.
Riapro gli occhi, solo per vedere Jimin rivolgerli un sorriso da ebete.

Gli piace, si vede.
"A questo punto io tolgo il disturbo. Jimin ci vediamo tra mezz'ora in autidorium".
Non gli lascio nemmeno il tempo di parlare, che sono già scomparso.

È ufficiale, non durerò nemmeno una settimana in questa scuola.