Capitolo 47

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Jungkook's pov

La mattina dopo ci alziamo davvero tardi.
Taehyung in un primo momento cade nel panico più toltale, perché ha perso tutte le lezioni.
Ho dovuto rassicurarlo per un buon quarto d'ora, che non è la fine del mondo assentarsi per un giorno.
Alla fine si è finalmente tranquillizzato.

Ma ho ceduto alle sue richieste di pranzare con Jimin e Yoongi. Se fosse stato per me, sarei rimasto in camera con lui.

"Jungkook, ti vuoi dare una mossa?" Urla Taehyung, dalla camera.
Sbuffo, guardandomi per l'ultima volta nello specchio del bagno.
"Arrivo, Taehyung. Datti una calmata".

Sospiro, ritornando in stanza.
Trovo Taehyung appoggiato al muro, con le braccia conserte e un'espressione alquanto annoiata.
È da stamattina che è nervoso per la perdita delle lezioni.

"Devi rilassarti" dico, camminando verso di lui.
Mi incenerisce con lo sguardo, schioccando la lingua contro il palato.
Non mi lascio scoraggiare dal suo malumore, e lo raggiungo.

Prendo il suo viso tra le mani, avvicinandomi per baciarlo.
Ma lui si scosta dalla mia presa, allontanandosi poi da me.
"Non abbiamo tempo per questo, adesso" sputa acido.
Esce dalla porta, senza nemmeno aspettarmi.

Rimango piuttosto sorpreso, sentendo la delusione impadronirsi di me.
Insomma, capisco che sia dispiaciuto di aver saltato un'intera giornata scolastica, ma così esagera.

Dev'esserci sicuramente qualcos'altro che lo ha infastidito.

~~~

Per tutta la durata del pranzo con Jimin e Yoongi, Taehyung non ha fatto altro che martoriare il suo cibo con le bacchette, senza poi toccare nulla.

Jimin gli ha chiesto più volte cosa avesse, ma Taehyun lo ha ignorato.
Anch'io ho tentato più volte di capire cosa non andasse, ma lui si è limitato a rivolgermi un'occhiata gelida.
Ho cercato di leggere le sue emozioni, ma a quanto pare è riuscito a nasconderle benissimo.

Decido perciò di lasciar perdere.
Mi sta facendo sul serio arrabbiare.

Finiamo di mangiare nel più totale e imbarazzante silenzio.
Taehyung si alza dal tavolo per primo, non saluta nessuno e cammina spedito verso l'uscita della mensa.

"Si può sapere cosa gli è preso?" Chiede Jimin, visibilmente sorpreso.
Scrollo le spalle, non sapendo cosa rispondere.
"È da stamattina che fa così".

"Oh no, spero solo non gli prenda una delle sue solite crisi" sbuffa Jimin.
"Crisi?" Ripeto confuso.
Jimin annuisce.
"Già, ogni tanto ha questi periodi in cui odia tutto e tutti. Sarebbe persino in grado di ammazzarti se solo gli rivolgessi la parola".
Ridacchia.

Io invece non rido.
Non trovo nulla di divertente in tutto ciò, anzi sono piuttosto impaurito.
Toccherà a me cercare di calmarlo, e non prevedo nulla di buono.

Sbuffo, uscendo anch'io dalla mensa.
Cammino tranquillamente verso l'ala degli alloggi.
Sono così preso dai miei pensieri, che per poco non vado a sbattere contro qualcuno.

Alzo gli occhi, trovando il professor Taeyang.
"Mi scusi" borbotto.
Lui mi sorride, soffermandosi a guardarmi più del necessario.
Inizio a credere che Taehyung abbia ragione sul fatto che questo qui mi abbia messo gli occhi addosso.

"Oh, ma non devi scusarti, Jungkook".
Il professore mi sorride, certamente aspettando che io ricambi.
Non lo faccio.

Faccio per proseguire, ma vengo bloccato dalla mano dell'insegnante che si stringe attorno al mio polso.
"Aspetta".
Lancio uno sguardo alla sua mano, e lui la ritrae immediatamente.

"Mi chiedevo se tu fossi libero".
Lo guardo esterrefatto, non capendo bene a cosa voglia alludere.
"Mi perdoni professore, ma non credo di aver capito" mi scuso, sperando che non si ciò che penso io.

L'insegnante sorride tranquillamente.
"Hai capito bene, Jungkook".
Scuoto freneticamente la testa.
"Mi dispiace per lei, ma sono felicemente fidanzato con la mia anima gemella" rispondo, sentendo il nervosismo crescere dentro di me.
Ma che problemi hanno questi professori?

"Oh, parli di quel ragazzino dai capelli grigi che era con te alla mia prima lezione?"
Annuisco, irritato.
Non mi piace che abbia definito Taehyung un ragazzino, solo io posso chiamarlo così.

"Capisco" dice semplicemente, assumendo un'espressione delusa.
"Sai, tu sei identico alla mia ormai passata anima gemella" mi informa poi.
Rispondo con il silenzio.

Per quanto possa dispiacermi per la sua perdita, dubito che io possa assomigliare mai a qualcuno.
Sono unico.

"Okay, mi fa piacere" concludo, prima di salutarlo un po' troppo freddamente e continuare a camminare per i corridoi.

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Okay, ho sganciato una bomba in questo capitolo. Credo abbiate capito a cosa mi riferisco...

Si accettano teorie :)

__HELLISH PARADISE__•KookV•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora