__HELLISH PARADISE__•KookV•

Capitolo 46

Jungkook's pov

Decidiamo di non parlare più di quello che è successo prima, sotto insistenza di Taehyung perché non vuole che io mi senta in colpa.
Ma l'ho costretto a mettersi qualcosa addosso, prima di stendersi accanto a me nel letto.
Meglio non rischiare, la prudenza non è mai troppa.

Ci siamo ritrovati così a parlare di qualsiasi cosa ci venisse in mente, e io ho passato più di mezz'ora a convincerlo che no, non me ne frega nulla del professor Taeyang, e che si, amo solo lui.

Taehyung sbadiglia sonoramente, stropicciandosi gli occhi.
Lancio un'occhiata alla sveglia sul comodino, che segnano le due del mattino.
"Cazzo, ma è tardissimo" esclamo sorpreso.
"Stiamo parlando da più di tre ore. Scusami se ti ho annoiato" mormora Taehyung, abbassando tristemente la testa.

Scuoto la testa, posandogli una mano sulla guancia per accarezzarlo.
"Non dire così, mi piace parlare con te. Credo che la tua voce sia il suono più bello del mondo,  parlerei con te in eterno".
Arrossisce, appoggiando la testa sul mio petto.

"Sei troppo sdolcinato" dice, con il viso premuto contro la mia maglia.
Ridacchio, accarezzandogli lentamente la schiena.
"Solo per te".

Non parliamo più, e io mi perdo ad ascoltare il respiro calmo e regolare di Taehyung.
Non mi sono sentito mai così unito a lui come adesso.
Chiudo gli occhi, stringendo le braccia attorno al suo corpo.
Mi sto rendendo conto di non poter più stare senza di lui.

"Jungkook, posso farti una domanda?" Chiede ad un tratto Taehyung, facendomi riaprire gli occhi.
Lo trovo intento a fissarmi, con il mento appoggiato sul mio petto e un'espressione curiosa.
Annuisco, scostandogli alcune ciocche di capelli che gli sono ricadute sugli occhi.

"Come hai capito di a-amarmi?" Balbetta, con le guance che gli diventano rosse man mano.
Sorrido, sapevo che prima o poi mi avrebbe chiesto una cosa del genere.

Sospiro, pensando a cosa dire.
"Beh...Non so bene quando ho capito di amarti. Credo di averlo realizzato in una delle mie tante notti insonni, che usavo per pensarti".

Sorride anche lui, con il viso che gli diventa ancora più rosso.

"So solo che una mattina mi sono alzato, e ho perso un'ora buona a guardati dormire, da lì ho incominciato a farlo tutte le mattine, pensando a quanto fossi perfetto. Sentivo sempre il bisogno di dirti che eri, e lo sei ancora tutt'ora, bellissimo. Volevo ripetertelo sempre, magari per convincerti che lo pensavo davvero.
Quando stavo male, bastava un tuo abbraccio, o anche solo vederti, per farmi sentire meglio.
E se ti assentavi anche solo per qualche minuto, ero perso ed estremamente triste. Solo quando tornavi mi sentivo del tutto completo.
Con te mi sono sentito giusto per la prima volta, hai fatto in modo che trovassi il mio posto nel mondo. Ho capito così che ti amo. Ti amo come non ho mai fatto, e più di qualsiasi altra cosa".  

Mi schiarisco la voce, dopo aver parlato così tanto per la prima volta.
Non credo di aver mai fatto un discorso del genere, così ben curato tra l'altro.

Taehyung ha un grande sorriso stampato in faccia, e gli occhi che brillano.
Mi circonda velocemente il collo con le braccia, nascondendo la faccia nell'incavo del mio collo.
Percepisco una grande felicità provenire da lui. O forse è la mia?

"Ti amo, ti amo, ti amo..." ripete nel mio orecchio, stringendomi forte.
Sento un qualcosa bagnarmi il collo, realizzando solo in seguito che sta piangendo.

Lo scosto velocemente da me, per guardarlo in faccia.
Ha gli occhi lucidi, le guance rigate di lacrime e il naso leggermente arrossato.
"Piccolo, perché piangi?" Gli chiedo, preoccupato.
Scrolla le spalle, tirando su con il naso.

"Nulla, è che sono tanto felice".
Sorrido, intenerito.
È così piccolo e tenero, che merita solo di essere amato a protetto.
"Oh, vieni qui".
Lo riprendo tra le mia braccia, cullandolo come se fosse un bambino.
"Ti amo anch'io, Tae".

Rimaniamo abbracciati per tanto tempo, finché Taehyung non si addormenta con ancora il sorriso sulle labbra.