Capitolo 16

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Jungkook's pov

Solo quando esco dalla classe, realizzo realmente cosa ho fatto.
Mi sono praticamente assicurato una nota sul registro, e forse anche una sospensione.
Papà non ne sarà per nulla contento.

Ma chissà perché, non riesco a pentirmi.
Lo sfigato meritava di essere difeso, e perciò l'ho fatto.

"Ma cosa ti è preso? Adesso ti sospenderanno sicuramente" sbotta lo sfigato, con un'espressione totalmente confusa.
"Quello lì ci stava provando con te" rispondo, con una scrollata di spalle.

Lo sfigato fa un sorrisetto, incrociando le braccia al petto.
"E a te che ti frega?"
Rimango interdetto, non sapendo cosa rispondere.
Già, e a me cosa frega? Lo vorrei sapere anch'io.

Scuoto la testa, non proferendo parola.
"Se non hai niente da dire, allora posso anche andarmene" dice lo sfigato, voltandosi per andarsene.

Il mio corpo reagisce prima che possa fermalo, afferrando lo sfigato per un polso.
"Aspetta!" Lo fermo, con tono più alto nel necessario.

Lui si gira verso di me, sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
"E ora cosa vuoi?"
Mi mordo il labbro, liberando il suo polso dalla mia mano.

Sospiro, facendomi coraggio.
"Volevo sapere se quello che mi hai detto ieri lo pensi davvero" sputo fuori tutto d'un fiato.
Oddio che vergogna.

Lo sfigato cambia espressione, assumendone una più dolce, insieme alle sue labbra che si aprono in un sorriso sincero.
"Sapevo che me lo avresti chiesto" mormora, guardandomi negli occhi.
Mi sento così esposto sotto il suo sguardo.

"No Jungkook, non penso sul serio ciò che ti ho detto ieri sera. Ero soltanto molto arrabbiato con te, e volevo ferirti almeno un minimo di come mi ferisci tu. Non è una giustificazione questa, lo so".
Annuisce, facendosi più vicino.
Ora ci separa mezzo metro.

"Sai cosa penso veramente invece? Penso che il tuo comportamento da stronzo non sia altro che un modo per proteggerti da te stesso, e dalla metà angelica. Perché si, anche se non vuoi ammetterlo ci sarà sempre quella parte in te, e più cercherai di sopprimerla e più verrà fuori. Quindi non ti resta altro che assecondarla".

Mi sorride, camminando ancora verso di me.
Adesso i pochi centimetri che ci separano mi sembrano troppi.
Non mi aspettavo che usasse un tono così calmo con me.

"Non devi avere paura di mostrarti fragile, Jungkook. Non sempre fragilità è sinonimo di debolezza, anzi nella maggior parte dei casi le persone fragili sono anche le più forti. E tu sei una di quelle persone, ne sono sicuro".

Poi fa una cosa che mi spiazza totalmente: mi appoggia una mano sulla guancia, accarezzandomela.
Mi irrigidisco, totalmente sbigottito.

Lo sfigato continua ad accarezzarmi lentamente, sorridendo leggermente.
È passato molto tempo dall'ultima volta che qualcuno mi ha dato una dimostrazione di affetto come questa. Nemmeno Jisoo è mai stata tanto dolce con me.
Sono ancora più scioccato da me stesso, che non faccio nulla per allontanarlo, anzi mi rilasso godendomi il suo tocco delicato.

"Comunque io sono certo che siamo anime gemelle. Sento dentro di me che siamo destinati a stare insieme, non so come né perché, ma lo sento. Anche se tu al momento ti rifiuti di crederlo, prima o poi realizzerai che è così. Perché questa è l'unica verità: io e te siamo legati, Jungkook. E sono determinato a fartelo capire".

Sono totalmente spiazzato dalle sue parole.
Non mi aspettavo che la mia semplice domanda portasse a un discorso come questo.
Adesso dovrei arrabbiarmi, mandarlo a fanculo per le cose che sta dicendo, ma non ci riesco. Qualcosa dentro di me sa benissimo che lo sfigato ha ragione, ma si rifiuta ancora di accettarlo del tutto.

"Pensaci, Jungkook. Ora devo andare, ci vediamo".
Si sporge verso di me, posandomi le sue labbra sulla guancia.

Credo che il cuore mi si sia fermato per qualche secondo, e lo stomaco si sia stretto talmente tanto da far male.

Dopodiché lo sfigato si allontana, lasciandomi solo con ancora la sensazione delle sue labbra delicate sulla mia guancia.

~~~

Qualche ora dopo sono in biblioteca.
In teoria dovrei studiare e svolgere i compiti di domani, in pratica sto ripensando a ciò che è successo con lo sfigato.

Milioni di domande mi sono comparse nella mente, facendomi venire il mal di testa a furia di cercare delle risposte.

Perché quando mi ha dato quel bacio il mio cuore batteva come impazzito?
Perché mi sta succedendo una cosa simile con un ragazzo?
Perché ho provato queste sensazioni solo con lo sfigato, e mai con Jisoo o altre ragazze?
E perché mi sento così poco etero al momento?
Sarà mai possibile che lo sfigato sia realmente la mia anima gemella?

Sospiro, sbattendo con violenza la penna sul tavolo.
Questa rimbalza, cadendo a terra.
Il ragazzo di fronte a me mi lancia un'occhiataccia, sbuffando.

"Che cazzo vuoi?" Ringhio, chiudendo con un colpo secco il libro di storia demoniaca.
Il ragazzo scuote la testa spaventato, andando via in tutta fretta.

Perfetto, adesso grazie allo sfigato sto diventato anche uno psicopatico che aggredisce la gente senza nessun motivo.

Ho capito che di studiare non c'è verso.
Domani mi inventerò una scusa qualunque, sperando solo che funzioni.

Raccolgo i miei libri, uscendo dalla biblioteca.
Controllo l'orologio che ho al polso: sono da poco passate le dieci di sera. Il coprifuoco è iniziato, perciò devo sbrigarmi se non voglio prendermi una strigliata da qualche professore.

Fortunatamente la strada fino ai dormitori è tranquilla.
Entro nella mia stanza, vedendo lo sfigato già addormentato sul suo letto.

Mi avvicino, sistemandogli la coperta che gli era caduta.
Libero il suo viso da delle ciocche di capelli ribelli.
Fa una smorfia, ma non si sveglia.

Mi appresto ad allontanarmi, non vorrei mai che mi svegliasse e mi scoprisse a fissarlo come un maniaco.

Appoggio i libri sulla scrivania, prima di infilarmi velocemente il pigiama e mettermi a letto.

Prima di addormentarmi arrivo a una conclusione terribile: lo sfigato ha ragione, siamo anime gemelle.

__HELLISH PARADISE__•KookV•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora