Capitolo 37

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Taehyung's pov

Siamo in auditorium, a causa di un avviso in bacheca: la preside voleva farci alcuni annunci.

Jungkook mi tiene il muso da questa mattina a colazione, solo perché ho apprezzato il nuovo taglio di capelli di Minho, il ragazzo che frequenta la nostra stessa classe.

Ho tentato di dirgli a Jungkook che preferisco migliaia di volte i suoi capelli scombinati, ma non vuole sentire ragione.
Perciò ci ho rinunciato.
È mezzogiorno ed è ancora arrabbiato.

"Nulla da fare?" Mi sussurra Jimin all'orecchio, al mio ennesimo tentativo di parlare a Jungkook.
Scuoto la testa, sconsolato.
Mi concentro sulla mia tristezza, per fare in modo che a Jungkook ne arrivi il più possibile.

Mi dispiace davvero, non pensavo che avesse questa reazione per un semplice complimento.
A me non importa niente degli altri, voglio solo lui.
Ma a quanto pare non lo ha capito.

"Buongiorno a tutti".
Alzo lo sguardo sulla preside, che è comparsa sul piccolo palchetto davanti a noi.
Come faccia a comparire così all'improvviso, è ancora un mistero per me.

"Vi ho radunati tutti qui, perché ho degli annunci importanti da fare" prosegue la preside, scrutandoci tutti uno a uno.
Sembra molto giovane, ma incute ugualmente timore.

"Con il resto degli insegnati, ho deciso che c'è bisogno di più svago, oltre all'uscita serale nel weekend"
Alla parola svago, Jimin solleva la testa improvvisamente interessato.
Jungkook invece non fa una piega, e continua a guardare dritto davanti a sé con un'espressione altamente incazzata.

"Perciò, dalla prossima settimana saranno aperti dei corsi per attività extra scolastiche.
I corsi sono i seguenti: Danza, moderna, classica o hip hop. Arte, musica, canto e per finire fotografia.
Chiunque sia interessato, può iscriversi a uno o più corsi in segreteria. Ovviamente queste attività faranno guadagnare crediti in più, a fine anno".

Mi volto verso Jungkook.
Sicuramente sarà felice che potrà partecipare ai corsi di danza, dato che prima della sua trasformazione praticava questo sport.
Jungkook si gira a guardami, i nostri sguardi si incrociano per qualche secondo, prima che lui sposti gli occhi altrove.

"Bene, passando a un altro annuncio".
La preside si schiarisce la voce, spegnendo all'istante il mormorio che si era creato dopo la notizia dei corsi.
"Molti di voi hanno già trovato la propria anima gemella, e non riescono a gestire bene la cosa o non sanno come comportarsi. Proprio per questo, un venerdì al mese alle sei del pomeriggio, l'esperto in questo campo, Kim Minjae, terrà un incontro di un'ora nel suo studio al terzo piano, per tutte le anime gemelle. Il tutto è obbligatorio".

Jimin, accanto a me, sbuffa.
"Potevo occupare quel tempo per divertirmi con Yoongi, e invece devo prendere parte a uno stupido incontro. So già come gestire la mia anima gemella".
Alle sue parole, Yoongi ghigna divertito.
"Io sono ingestibile, baby boy".

Jimin arrossisce, e abbassa la testa imbarazzato.
"Siamo già arrivati alla questione del "daddy"?" Domando al suo orecchio, sorridendo.
Jimin sorride.
"Oh si, e che daddy. Ti racconto tutto più tardi, adesso vai dal tuo demonietto prima che scappi".
Mi giro a guardare il posto vuoto di Jungkook, vedendolo poi uscire in tutta fretta dall'autidorium.

Mi alzo, correndo per raggiungerlo.
"Jungkook!" Grido, ma lui non si ferma, al contrario alza il passo.
Io inizio a correre più veloce, bloccandolo per un polso.
"Jungkook, fermati cazzo".
Lui si volta, scrollandosi di dosso la mia mano.
"Cosa vuoi?" Ringhia, rivolgendomi un'occhiata che mi fa rabbrividire.
Sa essere sul serio spaventoso quando vuole.

"Mi spieghi perché stai facendo così, adesso? Ti ho già detto che non me ne importa nulla di quello lì" ripeto, forse per la millesima volta da stamattina.
"Certo, come no. Se non te ne importasse non avresti commentato il suo taglio di capelli. E poi come facevi a sapere che fosse nuovo? Evidentemente l'hai già guardato prima".

La situazione ha un che di comico.
Mi sembra una di quelle ragazzette gelosissime del proprio ragazzo.
Già, peccato che io non lo sia.

Sorrido involontariamente, nel vederlo urlarmi contro i castelli in aria che la sua gelosia ha creato.
"E adesso perché ridi? Forse perché stai penso a que-".

Avanzo velocemente verso di lui, afferrandolo per la nuca e baciandolo per zittirlo.
Lui rimane palesemente sorpreso, tanto che inizialmente non ricambia.
Chiudo gli occhi, muovendo le labbra sulle sue con decisione.

Jungkook sospira nel bacio, e lo sento rilassarsi prima che mi circondi con le sue braccia.
"Sta zitto" mormoro, sorridendo sulla sue labbra.
Lui sorride a sua volta, prima di continuare a baciarmi.
Non ci curiamo delle persone intorno a noi.

Il bacio prosegue dolce e casto, finché non commento l'errore di premermi "accidentalmente" contro di lui.
Jungkook geme, affondando i denti nel mio labbro inferiore, con fin troppa forza.
Ansimo, prendendolo per il colletto della camicia.

Lui inizia a camminare, costringendomi a indietreggiare.
Sussulto quando tocco il muro freddo con la schiena.
"Voglio solo te, Jungkook. Te e nessun altro, cerca di ricordartelo la prossima volta" bisbiglio.

Jungkook mi guarda intensamente negli occhi, prima di annuire.
Riappoggia le sue labbra sulle mie, con una disperazione quasi straziante.
Mi picchietta il labbro inferiore con la lingua, e io schiudo leggermente le labbra.
"Scusami per essermi arrabbiato con te" ansima, con il suo corpo che aderisce perfettamente al mio.

Scende con le labbra, fino al mio collo.
Prende tra i denti un lembo di pelle sensibile, succhiando leggermente.
Mugulo, con la testa appoggiata al muro e gli occhi chiusi.

"Non fare questi versi, altrimenti mi vedrò costretto a scoparti contro questa parete" geme sensualmente al mio orecchio.
Sospiro, appoggiando le mani sul suo petto.
Lui solleva la testa, guardandomi con i suoi occhi rossi e colmi di eccitazione repressa.
Quanto vorrei che la sfogasse su di me.

Mi sorprendo dei miei pensieri così poco casti, ma con Jungkook è impossibile rimanere innocenti e puri.

"Kim, Jeon, è vietato dare pubbliche dimostrazioni d'affetto!" Ci voltiamo, vedendo la preside ferma nel corridoio ormai deserto.
Spingo via Jungkook, cercando di ricompormi.
Ma non posso fare nulla per la mia erezione fin troppo evidente, sotto i pantaloni aderenti della divisa.

Cerco di coprirmi, tirando giù la giacca e rosso per la vergogna.
"Bisogna rispettare le regole, signorini" conclude la preside con un sorrisetto, prima di voltarsi e continuare a camminare lungo il corridoio, con il rumore dei tacchi che l'accompagna.

__HELLISH PARADISE__•KookV•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora