Capitolo 33

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Jungkook's pov

Guardo Taehyung camminare accanto a me, con la mano intrecciata nella mia, mentre con l'altra tiene stretto l'orsacchiotto di peluche che tanto voleva.

Mi rendo conto di non voler più nulla, semplicemente mi basta lui.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma sono felice con un ragazzo.
E che ragazzo!

"Kookie, ho un po' fame" mi dice Taehyung, arrossendo e abbassando gli occhi sul marciapiede.
Sorrido per il soprannome che mi ha affibbiato, è la prima volta che mi chiama così.
Sorrido anche per la sua timidezza, che ha preso ancor di più il sopravvento dopo il nostro bacio.

Quanto ho aspettato quel bacio, e non mi è bastato.
Vorrei afferrarlo per le spalle, sbatterlo al muro e baciarlo ancora.
Ma questa volta lo farei come si deve, senza limitarmi a un semplice sfiorarsi di labbra come quello di prima.

Mi ripeto che devo avere pazienza.
Taehyung è così innocente e timido, che dubito che ci sarà mai qualcosa in più tra noi, oltre i baci.

Guardo l'orologio: le dieci e mezzo.
"Abbiamo ancora tempo per mangiare qualcosa".
Annuisce sorridendo.
Sento che è particolarmente felice, e voglio credere che sia per merito mio.
Spero sia così, perché io lo sono grazie a lui.

~~~

Abbiamo trovato un pub, a pochi metri dalla nostra scuola.
Prendiamo posto a due tavoli in fondo al locale, e Taehyung appoggia il suo peluche per terra.
Il posto non è molto affollato, per essere un sabato sera.

Taehyung afferra subito il menù, scorrendo con il dito le varie pietanze.
Rido vedendo la foga dei suoi gesti.
"Devi avere molta fame".
Lui alza gli occhi su di me, arrossendo. 
"Oh, scusa ma sono veramente affamato" si scusa timidamente, prima di ritornare con gli occhi sul menù.

Poggio una mano sotto il mento, soffermandomi a guardarlo.
Amo il fatto che si imbarazzi anche per le piccole cose, il modo in cui arrossisce quando lo guardo troppo, o quando mi sorride frettolosamente prima di abbassare gli occhi.

Mi rendo conto che non ho mai avuto qualcuno così timido.
Nemmeno Jisoo...
Oh Dio, Jisoo!
Mi ero completamente dimenticato di lei.
Tecnicamente sarebbe ancora la mia ragazza.
E ora chi glielo dice a Taehyung?

Mi schiarisco la voce.
"Ehm... Taehyung?" Lo chiamo, esitante.
Lui solleva nuovamente lo sguardo su di me.
"Dovrei dirti una cosa" confesso, mordicchiandomi un labbro per il nervosismo.
Non so sul serio come dire che sono ancora fidanzato.

"Solo, promettimi che non ti arrabbierai" continuo, avendo sempre più paura che la mia confessione possa farlo scappare via.
"Jungkook, ma cosa..."
"Promettimelo" insisto.
Annuisce, ancora più confuso.

"Sono fidanzato" sputo fuori tutto d'un fiato.
Rimango in silenzio, scrutando il suo volto ora impassibile.
"Chi è lei?" Domanda calmo.
Sorvolo sul fatto che abbia capito subito che è una lei, e gli faccio il nome di Jisoo.
"La ami?" Chiede ancora.

Rifletto qualche secondo, arrivando alla conclusione che no, non la amo.
Scuoto lentamente la testa.
"La lascerò, appena ne avrò l'occasione. Per me lei ormai non conta più niente".
Annuisce, prima di chiudere il menù e spostare lo sguardo altrove.

"Ti prego, non lasciare che questa cosa condizioni il nostro rapporto. Voglio concentrarmi solo su di te, adesso. Su di te e nessun altro".
Allungo la mano sul tavolo, per prendere la sua.

Mi guarda negli occhi, e sento il suo timore placarsi un po'
"Sul serio?" Domanda.
"Sul serio" annuisco, accarezzandogli il dorso della mano con le dita.

Arrossisce, abbassando la testa.
"Okay" bisbiglia, con un mezzo sorriso che vedo comunque, nonostante stia cercando di nasconderlo.

Arriva una cameriera, che ci chiede cosa vogliamo ordinare.
Questa volta non la guardo, nonostante sia carina.
Non darò altri modi a Taehyung per non fidarsi di me.

Nel frattempo chiacchieriamo un po', e ci troviamo a parlare della famiglia di Taehyung.
"I miei sono tipo abbastanza severi. Pensa che non mi hanno mai permesso di prendere un cane, cosa che io desidero da quando ero piccolo. Amo troppo quel loro pelo morbido" ridacchia lui, con gli occhi luccicanti.
Gli devono piacere sul serio.

"Perciò sono rimasto abbastanza sorpreso che abbiano tollerato la cosa, quando ho confessato di essere gay. Mio padre era piuttosto restio nel accettarlo. Mia madre invece mi ha detto di averlo sempre saputo, quindi con il tempo hanno preso coscienza dei fatti e adesso sembra che non li crei nessun problema il mio orientamento sessuale".

Si interrompe, perché sono arrivate le nostre ordinazioni.
"Magari mio padre fosse così tollerante. Mi ha sempre fatto capire che non accetterebbe un eventuale fidanzato nella mia vita. È diventato così cinico dopo la morte di mia madre, due anni fa. Prima era un padre amorevole, si prendeva sempre cura di me e non mi faceva mancare nulla".
Sospiro, ricordando la mia vita prima di quel giorno.

Taehyung abbandona il suo piatto, per stringermi la mano.
"Se posso chiedere, com'era la tua vita prima che ti diventassi un mezzosangue?" Domanda, piuttosto intimorito da una mia eventuale reazione.

"Fantastica" rispondo, per rassicurarlo.
"Avevo un bellissimo rapporto con mio padre, tanti amici, ero un angelo rispettato da tutti. Seguivo anche dei corsi di danza, e insegnavo persino ai bimbi più piccoli. Amavo ballare, era la mia passione. Ma un giorno, mentre ero in studio a provare, mi arrivò la telefonata di mio padre. Mia madre era morta, proprio il giorno del mio sedicesimo compleanno".
Abbasso la testa, con l'ondata di ricordi che mi investe.

"Da quel giorno qualcosa dentro di me si è spezzato. Iniziavo a trattare male tutti, cambiai compagnie e trovai un gruppo di demoni spietati. Mi ubriacavo tutte le sere, fumando cose che adesso non ricordo nemmeno più. Mi stavo lentamente trasformando in un demone. Ma il gesto più orribile che mi ha portato a trasformarmi, non lo dimenticherò mai".
Smetto di parlare, guardando Taehyung che mi osserva dispiaciuto.

Capisce che non ho intenzione di dirgli quale sia stato il mio gesto, e non chiede nulla.
Spingo il mio piatto, non avendo più voglia di mangiare.
Forse ho fatto male a raccontare tutto questo. Ho rievocato cose che volevo lasciare per sempre nel dimenticatoio.

"È tutto okay, Jungkook. Adesso sei qui, stai diventato una persona migliore di com'eri prima. Il passato rimane tale, non cruciarti per cose a cui non c'è più rimedio".
Si alza dalla sua sedia, per sedersi sul divanetto accanto a me.

"Abbiamo tutti commesso degli errori, alcuni più di altri, ma conta ciò che farai da ora in poi. E sono sicuro che rimedierai a tutto".
Le sue parole mi rassicurano, risollevandomi il morale.

"Grazie, sfigato" sorrido, posandogli una mano sulla guancia.
"Era da tanto che non mi chiamavi così" ridacchia.
Mi avvicino al suo viso, per rubargli un bacio veloce sulle labbra.
"Jungkook!" Urla, coprendosi il viso con le mani.

Rido, nel vederlo così imbarazzato.
Non c'è dubbio, sono così felice che lui sia la mia anima gemella.

__HELLISH PARADISE__•KookV•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora