4.Fear

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Che quel Park Jimin fosse un pessimista, lo aveva già capito

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Che quel Park Jimin fosse un pessimista, lo aveva già capito.
Ma non era solo negatività quella che il ragazzo nascondeva, ne era certo.
Quello che affliggeva lo hyung era qualcosa di più grande della volontà umana, ma spesso e volentieri la causa ne erano gli umani stessi, che si avvinghiavano alle presunte debolezze altrui e ne facevano carne da macello, per portare le vittime alla pura e semplice autodistruzione.
Jungkook si chiese perchè, ma non ottenne nessuna risposta utile.
Da bambino era sempre stato preso di mira dai compagni, alle elementari.
Era un anno più piccolo, odiava essere oggetto di battute poco piacevoli e scherzi, ma allora era ancora un bambino, non si era reso conto di ciò che lo circondava.
Aveva sempre detestato la sua condizione di 《piccolo》, non si sentiva rispettato dai suoi compagni, questo però sua sorella gemella glielo faceva scordare, tenendolo sempre abbracciato a sé quando Jungkook era triste o aveva bisogno di piangere.
La sua famiglia in generale lo aveva sempre sostenuto, forse per Jimin-hyung non era la stessa cosa.
Sospirò, prendendo il suo diario, e scrisse ogni sentimento.

Diario,
Oggi ho conosciuto un ragazzo di nome Jimin, vorrei farci amicizia.
Sembra quasi che dentro di sè sia molto triste, che abbia quasi paura delle persone, ma non ne riesco a comprendere il motivo.
Tutti noi siamo forse stati feriti da qualcuno, non c'è bisogno di fare a gara tra chi lo è stato di meno e chi di più, ognuno si porta il suo fardello sulle spalle e basta.
Jimin-hyung probabilmente è una di quelle poche persone che se ne stanno in silenzio, con il loro dolore, mi è bastato guardarlo negli occhi per vedere un mare di emozioni.
Probabilmente ha paura anche di me, e probabilmente oggi quando l'ho aiutato si è sentito in imbarazzo.
Spero che mi possa perdonare per quella che forse oggi è stata preoccupazione eccessiva.
Non è che io faccia apposta ad essere così apprensivo, maturando sono cambiato. Prima ero una persona molto egoista, ciò che era mio rimaneva mio, e ciò che era degli altri era come se appartenesse a me, poi ho capito ogni mio singolo sbaglio.
Ho imparato ad accettare il mio vero carattere, ad essere quello che sono: a lasciare che il mio istinto di protezione e la mia emotività avessero la libertà di influenzare la mia vita.
È così che sono, nessuno potrà cambiare tutto questo.

Chiuse il diario e lo ripose nel solito cassetto, pensando alla frase che quel ragazzo aveva scritto come descrizione, 《un giorno tutto finirà》.
Non gli avrebbe lasciato fare cazzate, sentiva in qualche modo di essere legato a quel ragazzo, nonostante lo conoscesse letteralmente da meno di 24 ore, e qualcuno poteva trovarlo strano.  Jungkook era solito fare così, preoccuparsi per le persone, anche se non le conosceva quasi per nulla, era un lato del suo carattere che piano piano aveva dovuto accettare.
Si diresse verso il bagno, e appena aprì l'acqua si sentì bene, sotto quel getto caldo e rigenerante.
Adorava fare la doccia, provare a liberare la mente era comunque una cosa impossibile, perchè la sua fantasia vagava a livelli astronomici: Jungkook apprezzava la pittura, e tutti gli dicevano sempre che aveva un certo talento nel disegno, era bravo soprattutto con le proporzioni.
Sua sorella e suo fratello lo avevano sempre incoraggiato, così come i suoi genitori, ma nonostante questo aveva deciso di tenere l'arte solo come hobby ed iscriversi ad una facoltà come tante, per poter trovare un futuro lavoro in campo educativo.
Uscì dal bagno con indosso i suoi vestiti preferiti: le sue Timberland, un paio di Jeans e una semplice maglia nera, pronto per cenare con la sua famiglia.
Quella sera a cena c'erano anche gli zii, che subito lo tempestarono di domande, era il loro nipote preferito.
"Allora, Jungkookie, hai trovato la fidanzatina all'università?" sua zia Jiane era curiosa, e cominciò subito a domandare di questo e quell'altro, tra una fetta di arrosto e una tartina al caviale. "Non ho ancora trovato la persona per me, zia." rispose il ragazzo, infastidito: odiava quel tipo di richieste, erano assurde... e poi, a lui le ragazze non piacevano, anche se zia Jiane non poteva certo saperlo.
Per fortuna, i suoi genitori intavolarono una conversazione sulla politica coreana, lasciando cadere l'argomento 《fidanzatina》, che aveva comunque messo abbastanza a disagio il giovane, che non fece altro che concentrarsi sul suo cibo per non pensare all'imbarazzo che aveva provato.
L'unica cosa che riuscì a riportare il buonumore fu la torta, una bella crostata al mango e fragole, che rese tutta la tavolata felice.
Terminato il pasto, il ragazzo si congedò, per poi rifugiarsi in camera sua. Si cambiò, indossando il pigiama, chiedendosi perchè ancora non gli era arrivato alcun messaggio.
Era forse stato troppo precipitoso? Magari quel ragazzo lo aveva trovato antipatico, o pensava ci stesse provando con lui... quando l'unica cosa che Jungkook voleva era diventare suo amico, e farlo sorridere.
Non voleva essere invadente, le sue erano buone intenzioni, ma la sua popolarità a scuola lo aveva reso forse uno stronzo agli occhi di Jimin-hyung.
Aveva passato anni ed anni attraverso il bullismo e le prese in giro, forse al biondino era capitata la stessa identica cosa: sarebbe stato in grado di rompere quella solida parete che l'altro aveva costruito attorno a sè, per proteggersi dal mondo esterno?
Decise di non pensarci, e si avvicinò alla finestra per cantare qualcosa a voce non troppo alta, dedicandola ad una persona, una persona speciale per lui, dalla quale aveva imparato tante cose, nonostante la lontananza, non lo avrebbe mai potuto sentirlo, ma ne aveva bisogno.

When I was fifteen years old,
I had nothing...
The world was too big
and I was small.

Aveva imparato ad inseguire i suoi sogni, non avrebbe mai smesso di cantare, cantare lo aiutava a sentirsi vivo, e l'aiuto che aveva ricevuto da quel qualcuno lo aveva fatto sentire tale.

Now I can’t even
imagine now.
I was scentless and
completely empty.
I pray...

Ora anche lui aveva ricevuto dal suo destino il compito di far sentire viva una persona... solo che ancora non ne era a conoscenza.

~Spazio autrice~
Per chi di voi non avesse riconosciuto la traduzione, questa canzone è Begin del nostro Kookie♡
Mi scuso come sempre per eventuali errori grammaticali, e spero vi sia piaciuto questo parto... ehm, capitolo xD
Alla prossima,
~Ely❤

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora