22.Wish

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"Dove ti va di andare?" chiese Jungkook, mentre i due salivano sull'autobus, muniti di abbonamento.
"Hyung, so che con il cibo sei un tipo difficile, ma credo che una pizza possa andare... che ne dici?"
Jimin esitò per un momento, poi rispose, regalando al castano un dolce sorriso. "Va benissimo, nessun problema, Kookie."
Il ristorantino, un locale italiano molto rinomato, serviva ottime pizze in forno a legna, e Jungkook e Jimin apprezzarono l'atmosfera riservata.
Il biondo sapeva cosa sarebbe successo, e subito dopo aver mangiato si trovò a dover sparire in bagno per quel minimo di tempo necessario per dar modo al suo stomaco di stare meglio, non poteva far nulla per fermare quello che era con il tempo diventato un problema più grande della sua stessa volontà.
Cercò di non darlo a vedere, ma comunque si capiva che non aveva una bella cera, anche sotto le calde luci del ristorante.

Quando uscirono dal locale, Jungkook si accorse che il ragazzo che amava stava a malapena in piedi.
"Jimin, hey." lo sostenne prima che potesse cadere, aiutandolo a sedersi su una panchina .
"Che cosa ti succede? Ti senti male? Forse hai un calo di pressione..."
Il biondino scosse la testa. "Non devi preoccuparti per me, succede. Ora mi riprendo, stai tranquillo."
Il castano lasciò che poggiasse la testa sulla sua spalla, spaventato.
Vedere Jungkook così preoccupato per lui fece sentire Jimin in colpa, ma aveva davvero bisogno di regolarizzare il respiro e far passare almeno un po' la nausea.
Passarono circa una decina di minuti, poi il biondino parlò.
"Ora mi sento meglio, grazie, Kookie." il minore gli diede una mano ad alzarsi, constatando con sollievo che il colorito dell'altro era tornato roseo.
"Mi hai fatto prendere un colpo. Preferisci che ti riaccompagni a casa?"
Jimin scosse la testa: non voleva farlo stare ulteriormente in pensiero, eppure non avrebbe disdegnato una tisana rilassante e un buon riposo.
"Ne sei certo?" il maggiore si morse il labbro inferiore, incerto su cosa dire.
Non fu necessaria alcuna parola per far sì che il castano prendesse la piccola mano del maggiore nella sua, accompagnandolo verso villa Jeon comodamente seduti su un taxi.
"Non era necessario." gli fece notare il biondo, mostrando il proprio abbonamento.
"Oh, è stato necessario, credimi. Mi ha scritto Junghyun, c'è stato un blocco del traffico proprio in una delle strade dove doveva passare il nostro autobus, Jiminie." Il castano pagò quanto dovuto al conducente, per poi prendere la mano del più grande nella sua, quasi spaventato dalla possibilità di lasciarla andare.
Lo accompagnò nella sua stanza, e il biondo si sentì davvero bene con accanto quel dolce ragazzo.
Dopo averlo invitato a passare la notte a casa sua, cercò un pigiama nel suo grande armadio.
"Q-questi dovrebbero andarti bene. A me s-stanno piccoli... cioè, spero possano andare, hyung." balbettò imbarazzato il minore, porgendo al ragazzo dai capelli color del grano un paio di pantaloni ed una maglia sui toni del blu, probabilmente un pigiama, sembrava anche costoso.
"Puoi cambiarti in bagno. Ti ho messo tutto quello che può servire." aggiunse, sempre più in imbarazzo.
"Grazie, Kookie." Jimin gli lasciò un bacio sulla guancia, alzandosi per andare a cambiarsi.
Presto avrebbe confessato a Jungkook del problema che aveva con il cibo, doveva solamente trovare il coraggio. Il castano ci teneva a lui, ed ora si trovavano nella stessa casa, ed avrebbero... dormito l'uno accanto all'altro, nello stesso letto. Nonostante fosse matrimoniale, sarebbe stato decisamente imbarazzante.
Una volta pronto, entrò in camera da letto, dove Jungkook lo aspettava.
Indossava un pigiama sui toni del giallo, con stampe di coniglietti sui pantaloni; decisamente teneri.
"Quante coperte utilizzi di solito? Hai molto freddo la notte? La temperatura è troppo alta?" il minore era davvero teso, e l'altro se ne accorse subito. "Jungkookie, stai tranquillo. Non hai bisogno di imbarazzarti davanti a me, va tutto bene. Non c'è nulla che non vada, rilassati."
Si sdraiarono l'uno accanto all'altro, beandosi del calore che i corpi riuscivano a creare. Era davvero bello, pensò Jimin. In quel pigiama enorme con lo stesso profumo del ragazzo che amava; ragazzo che in quel momento era proprio accanto a lui e rideva, una bellissima risata che mostrava i suoi dentini da coniglietto, il biondino stava bene.
"Vorrei che tu esaudissi un mio desiderio." il più piccolo dei due utilizzò un tono di voce piuttosto serio, sembrava quasi più adulto. "Jiminie, potresti tornare altre volte qui? Non voglio che questa sera rimanga l'unica, mi piace tanto stare così."
Jimin annuì, passando la sua piccola mano nei capelli del castano. "Allora anche tu mi farai compagnia, promessa con il mignolino?"
"Promessa con il mignolino, hyung."
Si addormentarono dopo un bacio delicato; messi proprio così, con le dita intrecciate e i sogni di una vita, non sapendo per quanto ancora quell'amore da film sarebbe durato.
La vita spesso pareva a Jimin un film, magari diretto da un regista un po' stronzo, ma il degno lieto fine spettava solo a chi sapeva lottare con tutta la forza dell'anima.
Per vivere, per sopravvivere, per amare.

Si svegliarono alle 6, la luce dell'alba che decorava i loro volti sereni, fermando i sogni o incubi, che dir si voglia, e dando il LA ad una nuova giornata.
Una volta vestiti, i ragazzi si diressero al pian terreno, dove la signora Jeon li aspettava con biscotti e latte.
"Preferirei non fare colazione, ho lo stomaco chiuso la mattina." si scusò timidamente Jimin, abbassando gli occhi per evitare di incontrare quelli grandi ma curiosi della mamma del ragazzo che amava.
"Non ti preoccupare, Jimin-hyung." sorrise il castano, prendendo una tazza di latte e bevendola tutta. Prese quattro biscotti con sè, sistemandoli in una busta di plastica. "A più tardi, eomma. Io e il mio amico andiamo in facoltà, oggi abbiamo la presentazione di inglese."
La donna annuì. "In bocca al lupo Jimin, Jungkook."
I due salutarono, uscendo di casa. "A presto, signora Jeon!" il biondino era felice di aver passato quel periodo, seppur breve e 《sotto copertura》 a casa del castano.
"Ti prometto che presto dirò ai miei genitori tutta la verità." promise quest'ultimo.
"Avrò la pazienza di aspettare, se è per salvaguardare la nostra relazione, piccolo."

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora