18.Feelings

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La vicinanza con il biondo stava causando a Jungkook qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.
Sentiva le farfalle nello stomaco quando erano vicini, sorrideva anche solo sentendo la sua voce così bella, dolce e cristallina.
Si stava forse... interessando a lui?
Qualcosa di più di un amico.
Di più di un migliore amico.
Ecco cosa era per lui, il suo hyung.
Quella sera, dopo aver studiato ancora inglese, si erano salutati, e ne aveva approfittato per chiedere al ragazzo di uscire nuovamente assieme.
C'era un locale a Busan che cucinava ottimi piatti, il figlio dei suoi amici, Seokjin, ci lavorava part-time: la sua seconda passione, oltre al teatro, era la cucina. Lo avrebbe portato sicuramente lì per una bella cena.
Scegliere cosa indossare per quella sottospecie di appuntamento fu difficile: maglia nera? bianca? camicia? pantaloni neri, o forse jeans?
Alla fin fine, riuscì a trovare qualcosa che lo rese fiero e sicuro di ciò che vedeva allo specchio, così si preparò per uscire, informando i suoi genitori ed il fratello.
"JIKOOK!" urlò Junghyun, ridendo, mentre il fratello gli regalava un fantastico dito medio.
"Vai a mettere il tuo pene in un camino e accendi il fuoco, fratellino bastardo." Lo prese in giro il maggiore, ringraziando il cielo: se avesse confessato al fratello minore ciò che sentiva, non lo avrebbe giudicato... adorava questo lato di Junghyun, era così comprensivo nei suoi confronti.
Il maggiordomo era pronto con l'auto, ed era la prima volta che Jungkook richiedeva un passaggio, non per emergenza ma per esigenze personali.
"Jungkook, buona fortuna." sussurrò Miles, prima di lasciarlo entrare nella Limousine con il maggiordomo alla guida.
"Grazie Miles!"
Per qualcosa come la decima volta, Jungkook controllò il suo look total black nello specchietto.
Era a posto, più o meno, tralasciando il fatto che i suoi capelli castani fossero, come sempre, in perfetto disordine.

Jimin era già fuori ad aspettarlo, ed era vestito in modo stupendo: portava una maglia bianca e dei jeans strappati all'altezza delle ginocchia, poteva intravedere il suo fisico magro nonostante la giacca, che copriva gran parte di ciò che la maglietta rivelava.
Era bellissimo.
E questo bastò a fottergli il cervello, e fargli realizzare le cose come stavano: a lui piaceva Park Jimin.
"B-buonasera, hyung." Lo salutò, aiutandolo a salire in macchina, mentre cercava di riportare i suoi neuroni all'ordine.
"Ciao Kookie, dove andiamo di bello?"
Il castano sorrise. "Pensavo ad un ristorante, ti va?"
Il maggiore sembrava insicuro. "Beh, ecco..."
"Dimmi, qualcosa non va?"
Jimin non riuscì a guardarlo in faccia. "Sono un disastro quando si tratta di cibo. Faccio fatica a mangiare come si dovrebbe." confessò.
Jungkook capì che era una situazione delicata, e non volle indagare oltre. Non avrebbe fatto due volte lo stesso errore, la vita privata delle persone, ormai lo aveva imparato, si chiamava privata per un motivo.
"Possiamo fare qualcos'altro se non hai fame, hyung. Ti va di andare in discoteca?"
Il maggiore annuì, sembrava più rilassato. A Jungkook non importava della cena, avrebbe mangiato qualcosa al bar della discoteca.

Il Moonchild era un locale rinomato che faceva musica di tutti i tipi, ottimi cocktail, ed era frequentato da molti universitari. Jungkook sapeva che Hoseok-hyung ci andava spesso, ed era conosciuto per le sue esibizioni mozzafiato durante le serate dedicate alle esibizioni di street dance.
Il maggiordomo, per non dare nell'occhio, li lasciò ad un isolato di distanza circa, ed i ragazzi fecero quel pezzo che mancava a piedi.
"Vuoi trovarti una ragazza, Jungkook?" rise Jimin, mentre mostravano le carte di identità.
"Naaah, stasera siamo io e te, lasciamo perdere le ragazze." commentò il castano: ragazze, lui? Davvero?
Mangiò qualcosa al bar e poi prese un drink alla frutta, mentre Jimin scelse qualcosa di più alcolico, sedendosi sui divanetti e cominciando a parlare con il castano di questo e quell'altro argomento.
"Balliamo?" chiese Jungkook dopo un po', indicando la folla di gente che era presente all'interno del locale.
Entrambi avevano bevuto ormai parecchi bicchieri contenenti di tutto e di più, e il castano aveva voglia di passare una serata divertente.
Si ritrovarono assieme ad altre persone in quella mischia, uno di fronte all'altro. Erano così vicino che poteva sentire il cuore dello hyung battere veloce, esattamente come il suo. Le sue guance rosse, a causa dell'alcool e della vicinanza con il ragazzo, non si notavano sotto le luci dai mille colori che li illuminavano.
I capelli di Jimin erano leggermente umidi a causa del caldo, e il suo viso era bellissimo, gli occhi lucidi per l'alcool e le labbra rosee.
Senza pensare a ciò che faceva, il minore posò le sue braccia sulle spalle del biondo, che aveva abbandonato la giacca su un divanetto, ed ora mostrava il suo fisico asciutto grazie alla maglia bianca.
In risposta ai suoi movimenti, Jimin sfiorò il viso del ragazzo con le dita, e Jungkook potè rilassarsi sotto quel tocco così delicato.

I loro visi erano vicini, vicinissimi, e il più piccolo non riuscì a resistere.
Le sue labbra si unirono a quelle di Jimin, per poi approfondire quel bacio.
Si sentì bene in quel momento, le mani di Jimin erano tra i suoi capelli, mentre quelle del castano ormai si erano staccate dalle spalle ed erano premute ai lati del viso del maggiore.
Quando si staccarono, per riprendere fiato, il ragazzo più giovane potè vedere negli occhi dell'altro qualcosa di incredibilmente doloroso.
Paura.
E infatti si ritrovò poco dopo solo, all'uscita del locale: Jimin-hyung era corso via, senza dire una parola.
Il ragazzo chiamò il maggiordomo per chiedere di essere riportato a casa, finse di non sentirsi bene per non destare sospetti sulle sue condizioni.
Sapeva di aver bevuto troppo... ma era a conoscenza del fatto che da ubriachi si facevano azioni che, da sobri, erano quasi spaventose o vergognose per chi le metteva in atto.
Si sdraiò sul letto una volta indossato il pigiama, e chiuse gli occhi, cercando di prendere sonno.
Nella sua testa, le immagini che si ripetevano erano sempre le stesse: i loro corpi così vicini, le labbra dello hyung sulle sue, il suo sguardo spaventato mentre lasciava Jungkook solo nel locale.
Lo aveva baciato, e nonostante Jimin lo avesse ricambiato, quello che aveva  fatto era stato la sua rovina.
Il suo hyung non gli avrebbe più parlato dopo quella serata.

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora