Avviso: questo capitolo presenta scene di autolesionismo, se siete persone delicatine fate attenzione
I tagli erano aumentati, in quei giorni.
Ormai, le braccia erano solo la base, Jimin aveva cominciato a segnare il suo dolore su altre parti del corpo, come il petto.
Non all'altezza del cuore, non voleva toccarlo.
Quello era già stato rotto tempo prima, da qualcuno.
Ricordava come, leggendo il testo della canzone che gli aveva dedicato Jungkook, ovvero Crystal Snow; si era emozionato.
In un verso, il ragazzo dai capelli castani aveva scritto "posso toccare il tuo cuore?" Facendo sentire al rosa una specie di brivido in tutto il corpo, una sensazione bellissima.
Sembrava davvero che fosse un amore reale, senza secondi fini, una favoletta preconfezionata e buttata come per incantesimo su di loro. Ma come a mezzanotte per Cenerentola l'incantesimo era terminato, anche per lui l'illusione dell'amore aveva lasciato il posto a qualcosa di più vero.
Il dolore, il dolore del quale la sua anima si stava nutrendo, fino alle ossa. Era lui a lasciar fare a quel sentimento tutto ciò che desiderava su sè stesso come una marionetta mal funzionante.
Jimin odiava Jungkook perchè sapeva che era tutta colpa sua, ma dall'altro lato non riusciva a smettere di provare sentimenti per quel ragazzo.
Era dannato ormai, si sentiva un peccatore per la sua incapacità di smettere di amare.
Era come se il suo cuore lo stesse costringendo a restare appeso a quel filo di sentimenti e ricordi che lo legava a Jungkook, a quello che era stato il suo primo ed unico amore.
Il ragazzo al quale aveva dato il suo primo, primissimo bacio.
Il primo a sentire il sapore delle sue labbra, a dirgli "Ti amo" così tante volte ed ogni volta capace di arrossire.
La prima persona ad aver fatto l'amore con lui, ad aver toccato il suo corpo, ed ogni momento era stato una scoperta meravigliosa, sembrava davvero tutto perfetto.
Sembrava.
Chissà che sforzo mettere in piedi quella bugia... tutto quel romanticismo quando sarebbe bastato fargli bere qualcosa e portarselo a letto se voleva solo farci sesso. Ma allora, perchè?
Perchè sembrava davvero aver tenuto tanto a Jimin, alla sua salute ed alla sua felicità se tutto ciò era falso? Per quale motivo lo aveva presentato ai suoi genitori e al fratello, lo aveva trattato subito come uno di famiglia, lo aveva portato al mare e preparato quella bellissima proposta di fidanzamento? Era stata un'ottima messinscena, quasi troppo vera per esserlo.
Trattenne un urlo mentre si feriva, strinse i denti e lo fece di nuovo, piangendo.
Non poteva controllare sè stesso, nemmeno quando si tolse il resto delle bende per farsi ancora più male.
Sfinito, si avvicinò al lavandino, per togliere le tracce di sangue. Sul mobiletto, aveva preparato quello che ormai era giornaliero: un cocktail di diversi medicinali. Antidepressivi, per lo più, di varie grandezze e colori, ma lo scopo era sempre lo stesso... distruggerlo.
Le prese tutte, maledicendosi, ricordando a sè stesso quando schifo faceva la sua vita, quanto era stato preso per un'inutile bambola di pezza da Jungkook.
"E ora?" si chiese, osservando il suo riflesso.
Era coperto di tagli, impasticcato da fare schifo. Non dormiva da svariate notti, non mangiava, quello che mangiava lo vomitava.
Si stava distruggendo, lentamente.
E quello stronzo di Jungkook ne sarebbe stato felice.
Sarebbe stato felice di vedere l'ombra del suo sorriso svanire, quel piccolo burattino che aveva creato, il cui sangue sgocciolava ancora fresco sulla pelle.
Quella bambola di pezza ormai rotta, la cui anima aveva da tempo salutato il corpo, distruggendosi in una notte silenziosa notte di luna piena.
Sdraiandosi, notò come le lacrime avessero già preso la stessa strada del sangue sul suo corpo, e sorrise follemente: il sogno di Jungkook era in piena realizzazione, la sua piccola bambola di pezza era quasi arrivata alla propria fine, mancava solamente il coraggio di lasciarsi andare davvero.
Chiuse la porta del bagno con le poche forze rimaste, e mentalmente si preparò ad aspettare la morte, dopo aver mandato un messaggio a Yoongi-hyung: voleva che sapesse. Sapesse che tutto ciò che lui ed Hoseok avevano fatto era stato apprezzato, ma che purtroppo era stata troppo forte la tentazione di mettere fine alla propria vita.
Morire con angoscia, perchè non avrebbe mai avuto il coraggio di impiccarsi, o annegarsi... insomma, roba da suicidi 《normali》.
Sentiva sua nonna chiamarlo, chiedendo disperatamente di uscire.
Ma lui non voleva, non poteva.
"Jimin, amore mio, non farti del male..."
"Nonna." Il ragazzo avrebbe voluto solo abbracciarla. "Nonna non posso, non voglio! Tu... tu devi stare solo ferma lì, non ho bisogno di nessuno, lasciami morire in pace!"
Sua nonna era il lacrime. "Piccolo mochi, tesoro, ne parliamo, ti va? Esci da quel bagno." Lo invitò la donna.
"Lasciami stare!"
Anche lui piangeva, si sentiva stupido, incredibilmente stupido.
Stava morendo, come un fallito.
Odiava sè stesso.
Odiava Jungkook.
Odiava la sua vita, ma questa stava per finire, molto presto.
"Jimin..." l'ultima chiamata di sua nonna gli arrivò ormai flebile alle orecchie: si stava rifiutando di sentire, gli occhi chiusi ad attendere che il suo cuore smettesse di battere, le sue lacrime di scendere ed il suo cervello di insultarlo o ricordargli Jungkook.
Li stava aspettando, quei famosi 7 secondi che dicevano arrivino poco prima della morte, riassumendo tutto ciò che una persona ha passato.
Li aspettò, tremando per il freddo e la paura, sapendo di non poter più tornare indietro.
"Perdonami mamma, scusa, papà. Ci rivedremo un giorno in paradiso. Nonna, ti voglio tanto bene, andrò dal nonno sai; e starò bene! Te lo prometto... farò il bravo da lassù." Pensò, continuando a piangere.
Sentì qualcuno suonare il clacson, e sperò davvero di poter morire prima che qualcuno entrasse nella sua casa.
Sapeva che sua nonna era così spaventata da non riuscire nemmeno a chiamare il numero di emergenza, ma anche che la chiave del bagno la aveva lui.
Sentì dei passi: sapeva cosa stava per accadere, lui non voleva.
Riconobbe una voce, esattamente quella voce: era la sua.
Era venuto a scusarsi poco prima di vederlo morire?
Non voleva vederlo.>>Angolo autrice<<
Scusate se termino così il capitolo, ma... capita uwu
In ogni caso, volevo dirvi grazie davvero per l'amore che state dando a questa ff
Cioè, vi amo okay?
Purple you all gente bella!
~Ely the evil devil drama queen•
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𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] 𝐃𝐮𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐨𝐧𝐳𝐞, 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭à...