Jimin si controllò un'ultima volta prima di entrare a Villa Jeon: aveva indossato una camicia a maniche lunghe nera, abbastanza elegante. Copriva i tagli che ancora si dovevano cicatrizzare; ma doveva ammettere che almeno un po' si sentiva carino. Era riuscito a prendere un po' di peso, ed il medico era soddisfatto. Ancora qualche chilo e sarebbe tornato in perfetta salute. Aveva messo il paio di pantaloni più bello che possedeva, non voleva sfigurare davanti ai genitori del suo, in teoria, nuovamente ragazzo... anche se non ne avevano parlato. Faceva freddo per metter solo una camicia, e aveva quindi aggiunto una giacca.
Il suo look total black, scarpe comprese, era stato consigliato da quel cazzone di Jin. Era stato lo hyung, infatti, che lo aveva trascinato a fare shopping subito dopo aver fatto una scopata con Namjoon, ed era super-felice e stranamente carico. Lo aveva praticamente costretto a prendere una camicia ed un paio di orecchini, tutto pagato dal più grande, per "completare il tutto" che il famoso Enzo Miccio (un tizio italiano che Seokjin seguiva, poco etero ma molto fissato con il vestire) poteva solo farsi da parte.
Il ragazzo si morse il labbro, sospirando: era arrivato il momento di entrare.
Miles lo aspettava, era vestita in modo elegante, con un abito blu molto sobrio ma decisamente bello. "Seguimi pure, se posso darti del tu."
"Certo che sì, volentieri."
Anzichè semplicemente il giovane padrone di casa ad aspettarlo, Jimin si trovò davanti un sacco di persone in abiti eleganti e... nel centro della sala, bellissimo, Jungkook.
Sembrava che si fossero messi d'accordo, perchè il ragazzo era vestito completamente di bianco e sembrava un angelo.
O meglio.
Seokjin aveva pianificato tutto il loro guardaroba, ne era sicuro, quello stronzo adorabile di uno hyung, che amava mettere lo zampino su ogni cosa, ma aveva fatto decisamente un buon lavoro.
"Che cosa..."
Miles lo spinse verso il centro della sala.
"Jungkook sta aspettando solo una persona. Su, non vorrai mica aspettare in eterno, siete così carini!"Jimin si avvicinò al ragazzo dai capelli castani, che sembrava decisamente nervoso.
"Jimin..."
Il biondo gli prese le mani. "Kookie. Non sapevo ci sarebbe stata tutta questa gente."
Il minore sorrise, mentre una musica da ballo partiva, suonata dell'orchestra che i signori Jeon avevano chiamato.
"Le va di ballare con me, signor Park?"
Jungkook era un ottimo ballerino, e anche Jimin lo era: grazie al cielo, avevano una buona coordinazione nei movimenti, mentre la musica andava avanti. Nessuno dei due parlò, nemmeno quando partì un lento che fece in modo e maniera che i ragazzi si avvicinassero di più.
In quella sala erano presenti molte persone che conoscevano, ma lui non vi fece subito caso: gli hyung Seokjin, Namjoon, Hoseok, Yoongi e il suo amico Taehyung con tanto di ragazza... e Yeontan. La piccola palla di pelo, che stava giocando in quel momento con sua nonna, che non sapeva fosse ospite, lei gli aveva detto di avere un impegno con le amiche per la vigilia di Natale. Oltre a lei, erano presenti anche il fratello di Jungkook e Tia, la sua fidanzata.
Dopo qualche altro ballo, Jungkook gli chiese di uscire in terrazza.
"Jimin, ho bisogno di parlarti."
Il rosa annuì, seguendolo.
Jungkook era poggiato alla balconata, l'aria fredda d'inverno stava facendo rabbrividire entrambi.
"Hai freddo?" il minore posò sulle spalle del più grande la propria giacca.
"Ti ammalerai, se resti solo in camicia!" Protestò il ragazzo dai capelli confetto, sospirando.
"Ho anche questa." Jungkook prese da una sedia lì accanto una grande coperta, avvolgendo entrambi.
"Anche tu... porti ancora il nostro anello." sussurrò il padroncino di casa, con gli occhi lucidi. "Sei sicuro di non odiarmi, Jimin?"
Il maggiore lo obbligò al contatto visivo.
"Non ti odio, non potrei mai. Sei così speciale per me, tanto. Abbiamo sofferto, tu mi hai fatto stare parecchio male e lo riconosco, ma averti accanto di nuovo è la cosa più bella del mondo. Stare con te guarisce ogni mia più piccola ferita."
Jungkook annuì, mentre la neve cominciava a cadere lieve, e la piccola mano del maggiore stringeva quella del ragazzo che amava: la prima neve di quell'anno l'avevano vista insieme, siccome a Gennaio e Febbrio non ne era caduto nemmeno un fiocco.
Jungkook disse solo due piccole, grandi parole. "Sono felice."A mezzanotte, i due tornarono dentro per baciarsi, semplicemente, sotto il vischio.
Subito dopo Jungkook fece in modo che l'attenzione di tutti gli ospiti si spostasse su di lui e Jimin, al centro della grande sala.
Il rosa si sentì sotto pressione, mentre l'altro si avvicinava a lui.
Il castano parlò ad alta voce, voleva forse farsi sentire da tutti gli ospiti.
"Questo Natale per me è davvero speciale." Cominciò, con un timido sorriso sul volto. "Vorrei condividere con tutti voi quella che per me è stata un'esperienza di vita. Il ragazzo davanti a me si chiama Jimin, e la nostra è una storia un po' particolare. Conobbi Jimin all'università, diventammo amici, e presto quei sentimenti si trasformarono in qualcosa di più. Clichè, giusto? Ma capii presto che lui aveva qualcosa di speciale, che volevo fosse la persona con la quale avrei potuto passare una vita intera continuando a provare sentimenti forti, scoprendo di essere ricambiato. Passammo alti e bassi nella nostra relazione; ed un giorno io feci il grande errore di chiuderla, mentendo per paura di farlo soffrire, mai cosa fu più sbagliata. Ritengo di meritare il titolo di codardo, nessuno di voi se non poche persone in questa stanza ha idea di quanto dolore provò Jimin allora, ed io mi sentii davvero male. Mi reputai senza coraggio, ma con calma riuscii a spiegargli come stavano davvero le cose. Ed è per questo che in un importante giorno come quello di Natale vorrei dire a tutti voi che cosa è davvero l'amore. L'amore è lotta, gratitudine, sogni e cuori a volte spezzati. L'amore ti lacera dentro e ricuce allo stesso tempo le ferite, ti fa bruciare l'anima e fa spegnere le paure, è come andare su una montagna russa senza cinture; potendo tenere come appiglio solo la mano di colui che si ama. Vorrei dire a tutti voi che mi ascoltate che io amo questo ragazzo con tutto il mio cuore, e che mi sento in grado di ricominciare a vivere la nostra relazione con sincerità, con la promessa di poterlo tenere accanto al mio cuore.
Park Jimin, prometto di amarti ogni giorno di più; meglio di quanto io abbia fatto e meglio di quanto farò. Giuro di tenerti per mano e di sorridere nelle disgrazie e nella felicità, di condividere sorrisi, lacrime e sentimenti. Tu sei la cosa più bella di questo universo, ed è per questo che ti chiedo... vorresti tornare ad essere la mia persona speciale?"
Jimin non riuscì più a trattenere le lacrime, correndo tra le braccia di colui che amava.
Ed erano finalmente insieme, insieme per sempre.
"Ti amo, Jungkook." sussurrò, avvicinando il viso rigato di lacrime a quello del minore.
Quest'ultimo gli asciugò i segni del pianto con i polpastrelli.
"Jimin, ti amo anche Io."
E lo baciò, un bacio questa volta più dolce, più ricercato e passionale, un bacio pieno di sogni e di speranza.
Un bacio che avrebbe ricordato per sempre.>>Angolo autrice
SONO UNA FONTANA
Okay, manca poco alla fine della storia ♡ spero vi sia piaciuto il capitolo!
~Ely❤
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𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] 𝐃𝐮𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐨𝐧𝐳𝐞, 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭à...