Quando Jimin ricevette quel particolare messaggio di Jungkook, rimase piacevolmente sorpreso. Si sentiva decisamente meglio, così decise di accettare.
Da: Jungkook
Hyung, stasera hai da fare? Mio fratello ed io andiamo al Luna Park, verrà anche la sua ragazza Tia, ma devi salvarmi dal fare la candela.
Ci sarai?A: Jungkook
Sono dei vostri, Kookie.
Come andiamo? Io ancora non ho la patente... dovrei proprio prenderla.Da: Jungkook
L'autobus 10 passa in centro, possiamo farci un pezzettino a piedi nel caso, dovrebbe arrivare anche vicino a casa tua, no? Prendiamo quello che arriva in centro per le 22.
A stasera~A: Jungkook
Perfetto, ci vediamo in autobus allora!Sorrise, al pensiero che quella sera avrebbe avuto qualcosa da fare.
Cominciò a calcolare i tempi: aveva esattamente... il tempo che ad una persona normale sarebbe bastato, ma lui era Park Jimin, e avrebbe impiegato tre ore a scegliere cosa indossare.
"Nonna, stasera esco." annunciò.
"Come va la gamba, piccolo mochi? Che poi ti fai di nuovo male."
Il ragazzo provò a camminare senza stampelle: non gli faceva male se metteva la fasciatura, ormai stava guarendo. "È solo una storta, ora sto bene... posso uscire?"
La donna rise. "Con chi esci? Hai trovato una ragazza o un ragazzo, piccolo?"
Jimin arrossì fino alla punta delle orecchie, chiarendo bene le cose alla nonna. "Nonna, è solo un amico, Jungkook. Andiamo al parco divertimenti con suo fratello e la ragazza di quest'ultimo."
"Allora devi farti bello per il tuo cavaliere, ascolta la nonna."
Decise di fare come aveva consigliato la donna: dopo aver fatto una lunga e rilassante doccia, scelse con cura i vestiti dell'armadio.
Prese una maglia abbastanza larga nera che adorava, con la stampa di un piccolo teschio rosa, e la abbinò ad un paio di skinny neri e un paio di Timberland.
Probabilmente, a Jungkook sarebbero piaciute le sue scarpe. Indossò una felpa e prese le chiavi di casa, i soldi ed il cellulare, salutando la nonna.Il luna park era davvero bello, pieno di luci e di colori, e Jungkook chiese a Jimin di salire sulla ruota panoramica.
"Non hai paura dell'altezza, vero hyung?" chiese il più piccolo, preoccupato per lui. Il biondo scosse la testa: non gli dava fastidio, per sua grande fortuna. Da bambino ci andava spesso e volentieri assieme ai suoi genitori ed i nonni.
Si sentì un idiota quando seppe che voleva pagare tutto Jungkook, ma decise di non ribattere, perchè sapeva che quando il castano decideva qualcosa, non sarebbe riuscito a fargli cambiare idea in nessun modo.
"Ti piace, qui?" chiese Jungkook, quando la ruota si fermò, regalando ai due ragazzi una vista della città davvero molto bella. Le luci non troppo luminose nelle strade e quelle poche che ancora erano accese nelle case permettevano di apprezzare anche le stelle sopra di loro, che Jimin riuscì a nominare una per una, racchiudendole in costellazioni.
Raccontò all'amico la leggenda di qualcuna di quelle, ad esempio quella dei gemelli.
"È un po' triste però." commentò Jungkook, con gli occhi lucidi.
"Hey; ti sei emozionato?" domandò il biondo, passandogli un fazzoletto.
Il castano annuì, asciugandosi quelle poche lacrime che minacciavano di uscire.
"Scusa, non volevo." si scusò poi, stringendo la mano di Jimin nella sua, più grande e sicura, ma che in quel momento sembrava quella persa di un bambino.
"Ma ti pare? Non dovresti nemmeno scusarti per una cosa così, okay?"
Lasciarono cadere il discorso, mentre la ruota scendeva, e in quel momento Jimin avvertì nel petto un calore mai sentito prima.
Una sensazione di farfalle nello stomaco, mentre la mano del più piccolo teneva la sua per aiutarlo a scendere dalla giostra.
"Dove andiamo ora, Jimin-hyung?" chiese il castano, con un sorriso.
"Tu cosa vorresti fare?" ribattè Jimin, senza nemmeno una buona idea.
Il minore lo trascinò verso una bancarella piena di peluches e giocattoli, di quelle dove bisognava mirare ai bersagli per vincere qualcosa tra gli oggetti esposti.
"Venti tiri, per favore." chiese Jungkook, con gli occhi felici di un bambino, sembrava aver dimenticato la tristezza di poco prima.
"Pago io, questa volta." rise Jimin, consegnando i soldi al proprietario dell'attrazione.
Tirarono 10 colpi a testa; ottenendo anche un buon punteggio, alla fine dei conti.
"Che cosa vorreste? Con 16 colpi potete prendere uno di quei peluche laggiù, le cuffie, i fucili giocattolo..."
"Un peluche, per favore." chiese il più piccolo. "Quel micio sulla destra." aggiunse poi, indicando un bel pupazzo bianco a forma di gatto.
L'uomo gli diede il premio, con un sorriso. "È un regalo per il tuo ragazzo?" chiese, indicando le loro mani ancora intrecciate.
Jimin arrossì: non si era nemmeno accorto che le loro mani fossero tornate in quella posizione dopo aver giocato al tiro a segno.
"N-non è il mio ragazzo." balbettò Jungkook, imbarazzato. "Però sì, glielo regalo." aggiunse, salutando l'uomo, e consegnando il premio al biondo.
"Spero ti piaccia. Inoltre avevi pagato tu, quindi è tuo di diritto, hyung."
Jimin nascose il viso con le piccole mani. "Non era necessario, Kookie." sussurrò, rosso in volto.
"Eddai, è così carino questo gatto! E poi, voglio andare a prendere lo zucchero filato, sbrigati!"Quella serata era stata bellissima: lo zucchero filato non gli aveva dato alcun fastidio, si era divertito molto e la compagnia di Jungkook era stata piacevole e rilassante.
Si ritrovarono con Junghyun e la sua ragazza davanti al cancello del parco divertimenti, e discussero della serata.
"È un piacere conoscerti, hyung. Prima non ci siamo presentati nel modo dovuto." disse educatamente il fratello minore del suo compagno di università, seguito dalla sua ragazza.
"Altrettanto; Junghyun, Tia. Fa piacere anche a me."
Tornarono tutti insieme verso la fermata dell'autobus, scoprendo però che l'ultimo bus era già passato.
"Come torniamo a casa?" chiese Junghyun, preoccupato.
"I miei genitori sono via per lavoro..." aggiunse Tia, intrecciando la mano con quella del fidanzato.
"Posso chiamare il maggiordomo. Anche se mamma non vuole che venga a prenderci quando usciamo per i fatti nostri in questo modo." propose Jungkook.
"D'accordo." dissero gli altri, all'unisono."Nonna, sono a casa!" urlò, aprendo la porta con il suo mazzo di chiavi.
"Mochi! Ben tornato... oh, bellissimo questo peluche, lo hai vinto al parco?"
Il biondo annuì. "Io e Jungkook abbiamo fatto il tiro a segno. Ha voluto che tenessi io il nostro premio. Pensa che il proprietario del gioco pensava fossimo fidanzati." aggiunse ridendo, e sentì di nuovo le farfalle nello stomaco.
"Magari perchè lo sembrate." sua nonna rise, accompagnandolo in camera. "Buonanotte, futuro fidanzato di Jeon Jungkook." scherzò.
"NONNA!"
Jimin ripensò a quelle parole, prima di dormire.
Lui e Kookie, fidanzati?
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𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] 𝐃𝐮𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐨𝐧𝐳𝐞, 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭à...