42.Crystal snow

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Nei giorni successivi, i ragazzi passarono il loro tempo tra studio e nomenti nei quali Jungkook aiutava il ragazzo dai capelli color confetto a mangiare. Ormai erano rimasti solo i dolci, l'ostacolo forse più grande tra tutti i cibi.
Quella sera, dopo una leggera cena, la sfida che Jimin stava affrontando fece sentire triste il castano, quasi in colpa.
"Non ci riesco!" Il maggiore era in lacrime.
"Jimin, è solo un gelato, è piccolo piccolo." Jungkook gli prese la mano.
"Diventerò ancora più grasso, tu non hai idea di quante calorie ci siano in questo gelato..." tentò di protestare Jimin, contrariato.
"Sei decisamente troppo magro, ma ti stai impegnano tanto. Su, piccolo, vincerai anche questa volta."
Il ragazzo prese il primo cucchiaino, e lo mandò giù. Fece così, pian piano, fino ad arrivare alla metà di quella coppa di gelato.
"Bravissimo. Hai visto?" Jungkook gli strinse la mano, fiero di lui.
Il maggiore non parlò, sul suo viso si vide chiaramente l'espressione di dolore che anticipava sempre il suo malessere, espressione che ormai non vedeva quasi più.
"Jimin, guardami." Gli prese il viso e lo alzò delicatamente.
"Tu oggi resisterai anche a questo, so che puoi riuscirci. Lo hai fatto con la carne, con il pesce e le uova."
Il più grande tremava. "I-io... io sto male, Kookie..."
"Piccolo, ehi, tranquillo. La tua è una questione psicologica. Respira, avanti."
Jungkook lo aiutò a fare respiri profondi, asciugando al tempo stesso le sue lacrime.
"Jungkook ti prego, ti prego lasciami andare in b-bagno io-"
"Park Jimin." Il tono del minore diventò più serio. Non voleva essere cattivo, nè crudele, lo stava solo aiutando.
"Stai calmo, ora passa. Vieni qui." Lo baciò con dolcezza, sperando che quel gesto potesse calmare i battiti impazziti del cuore di Jimin.
Il rosa approfondì il bacio, aggrappandosi alla maglia del castano, come a dirgli "resta con me, non abbandonarmi."
Jungkook assecondò i suoi gesti, fino a quando entrambi non furono a corto di fiato.
Il maggiore sorrise. "Grazie."
Si sentiva meglio, così poggiò la testa sulla spalla del ragazzo che amava. 
"È passato? Ti senti ancora male?"
"Effettivamente sì, mi sento quasi svenire, davvero. Non mi capitava da molto..."
Jungkook annuì, comprensivo. "Sei stato davvero bravo. Ora stenditi, devi riposarti un po'."
Lo portò in braccio fino al letto, dove prese posto anche lui, facendo in modo che le sue gambe potessero diventare il cuscino di Jimin.
"Credo proprio che dovresti provare a dormire." Sussurrò con dolcezza, lasciandogli un bacio sulla fronte.
"Non voglio dormire..." la voce del maggiore era stanca, doveva assolutamente dormire, ma sembrava non riuscire a rilassarsi a dovere.
"Facciamo così: io ti canto qualcosa e tu chiudi gli occhi? Almeno ti puoi riposare un pochino, anche se non dormi." Propose Jungkook.
"Va bene, allora io mi sistemo così posso ascoltarti."
Una volte che Jimin fu comodo, il castano scelse cosa cantare, puntando su Crystal Snow. Una canzone in giapponese che aveva scritto solo per il suo ragazzo, dedicata proprio a lui.

Voglio tenerti
Ancora una volta
Prima che tu scompaia

Quell'amore era così bello, talmente prezioso che temeva potesse sparire.
Che il suo Jimin potesse scomparire da un giorno all'altro, teneva a lui come non aveva tenuto a nessun'altro in tutta la sua vita.

Ah, un cristallo che
vola verso l'infinito.
Non ho bisogno di nient'altro.
Voglio solo sentirlo
Un'altro pò

Il respiro lieve del suo fidanzato lo rassicurò sul presente, era felice che fosse lì, accanto a lui.
Non si era ancora addormentato, ma presto sarebbe caduto tra le braccia di Morfeo. Jungkook si sistemò i cuscini dietro la schiena per stare più comodo e poi riprese da dove aveva interrotto.

Posso toccare il tuo cuore?
Anche se lo voglio toccare
ci scivolo attraverso

Ci era riuscito, per sua fortuna. Il cuore fragile di Jimin apparteneva a lui, così come il suo era tutto per il rosa, ma riusciva a sentire il suono di quella vita così collegata alla sua da qualcosa che ancora non aveva ben capito, ma che presto avrebbe scoperto. Qualcosa di più potente di un semplice filo rosso, di più complicato di un sogno irrealizzabile.

Oh un giorno?
Un giorno...
Il tuo dolce sorriso
È dolorante per qualche motivo

Quei versi riflettevano alla perfezione come si era sentito prima che Jimin gli confessasse dei genitori e del suo problema. Ora invece sapeva la motivazione della tristezza che spesso aveva visto sul suo volto ma che ora aveva lasciato lasciato il posto ad un sorriso dolcissimo capace di migliorargli le giornate in poco tempo.

Come posso esserti vicino uh?
Perché non riesco a trovare risposte
a questi sentimenti?
Come le troverò?
Come?

Era stato fortunato a trovare le risposte a tutte quelle domande, mentre i giorni passavano e lui e Jimin si erano innamorati sempre di più l'uno dell'altro.
Anche le note in quel momento si stavano rincorrendo nella stanza dove il ragazzo dai capelli rosa riposava, e finita la canzone; anche Jungkook si addormentò.

La pallida luce dell'astro del mattino fece brillare i loro anelli, e poco dopo il minore si svegliò, su un letto non suo: era a casa di Jimin.
Si era addormentato, non ricordava molto di ciò che era accaduto.
In quel momento, il ragazzo dai capelli rosa entrò nella stanza.
"Buongiorno, piccolo." Lo salutò, con un sorriso. "Ho avvisato io i tuoi genitori che saresti rimasto qui a dormire, stavi dormendo così bene e non volevo svegliarti."
Il castano lo tirò verso di sè, facendo sì che i loro corpi si avvicinassero l'uno all'altro.
"Ho ancora sonno, Jiminie, davvero."
Il rosa gli mise una mano sulla fronte. "Non hai la febbre, pensavo stessi male quando hai detto così..."
Jungkook scosse la testa. "No, ho solo un po' di sonno arretrato, spesso resto sveglio per comporre canzoni, e poi sono solo le otto del mattino." Si lamentò, coprendo anche Jimin. "Possiamo dormire ancora?"
"J-Jungkook, l'università..." tentò di ribattere il rosa, ridendo.
"Jiminie, dai, rimani qui. Ho davvero troppo sonno per tirarmi su dal letto."
Il ragazzo più grande annuì. "D'accordo amore, come vuoi. Possiamo restare a casa oggi, però devi dormire, okay?"
"Okay, Chim~ dormi qui con me."

>>Angolo autrice<<
Scusate se aggiorno solo ora, sono stata a fare la risonanza magnetica e ora devo aspettare un'ora per arrivare a casa e mangiare xD
E niente, infermiere eroe nazionale, mi fa: "scusi, lei non è in gravidanza vero?"
Io:  "nono, ormai sono 19 giornate di San Valentino che passo da single, faccia lei."
Lui: "Non me lo dica, ne ho passate tante anche io." 😂
RAGA LO ADORO BASTA.
E niente, al prossimo capitolo uwu
~Ely❤

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora