30.Beach? (Bitch? Lol)

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Avviso avvisoso:
Ci sarà una sottospecie di mezza smut (?) nonostante la sottoscritta non sappia scriverle e si vergogni tantissimo (chiedete solo a Kimchocoangelus quanto sia imbarazzate per me leggere ad alta voce scene super-poco smut ahahahaha)
Gente vi prego siate buoni/e con la smut che proprio faccio schifo okay? Graaazie in anticipo, ma tanto sarà tutto super zuccheroso come piasce a me, voto diesci (okay no, mi era partito Alessandro Borghese inside)
E niente, vi consiglio di ascoltare la canzone War of Hearts di Ruelle (lasciata sopra :3) mentre leggete.
Buona lettura personcine~
~Ely❤

Tornati a riva, Jungkook si levò i vestiti, rimanendo solo con i boxer. Jimin sembrava imbarazzato, così il castano gli chiese se ci fosse per caso qualcosa che non andava.
"I-io... mi vergogno tanto." sussurrò il più grande, arrossendo.
"Ed io non sono nessuno per giudicare il tuo fisico, piccolo." rispose di rimando Jungkook; convincendo il biondo a togliersi i vestiti.
Dopo averli messi ad asciugare, ed aver avvolto entrambi in due asciugamani, il castano riflettè.
Cos'erano quelle cicatrici che il suo hyung aveva sempre nascosto?
Decise di non domandarglielo, ci sarebbero stati il tempo ed il luogo adatto, non avrebbe mai più costretto Jimin a dirgli nulla che non fosse necessario.
"Hai freddo?" gli chiese poi, vedendo che stava tremando.
Il maggiore scosse la testa.
Era ancora in imbarazzo.
"Sai che sei bellissimo?" Jungkook accarezzò i suoi capelli biondi ancora bagnati dall'acqua salata del mare, che la luce della luna faceva risaltare come oro.
"L-lo pensi davvero?" nel silenzio della notte, illuminata dal fuoco che aveva appena acceso il minore, vennero messi a nudo tutti i dubbi del più grande dei ragazzi.
"Certo che lo penso davvero; piccolo." erano sdraiati l'uno accanto all'altro, gli asciugamani lasciati da parte, vicini come non erano mai stati.
Il castano avvertì qualcosa.
Una sensazione nuova, profonda.
Si alzò, posando delicatamente le proprie labbra su quelle del più grande, per poi chiedere la possibilità di approfondire il bacio, cosa che l'altro subito accettò.
Erano soli, su quella spiaggia.

Un amore così peccaminoso come quello che molti ritenevano essere l'amore tra uomini, lì non sarebbe stato notato, era notte.
Le sue mani sfiorarono ogni centimetro di quella pelle chiara, che ora era davvero sua. Aveva sempre sognato quel momento, ma non era sicuro. Era necessaria la conferma del suo hyung.
Silenziosa conferma che arrivò, ben presto, quando le mani tremanti di Jimin abbassarono i suoi boxer.
"Hyung, sei sicuro?"
Il biondino annuì, lasciando all'altro il compito di sfilare i suoi.
Era maledettamente bello, così bello che Jungkook dovette impiegare tutta la sua forza per restare concentrato. Non sembrava, ma anche lui era spaventato da quella situazione.
Non aveva mai fatto l'amore con nessuno, aveva solo letto tante storie in cui si descriveva la delicata trasgressione che stava accadendo lì; proprio a lui.
Entrò con delicatezza nell'apertura di Jimin, per farlo abituare. Sentì l'iniziale dolore che provò il maggiore; e subito si preoccupò. "Piccolo, stai bene? Forse... è stato esagerato così, avrei dovuto prepararti e-" la voce del biondo, più roca del solito, lo raggiunse. "È semplicemente meraviglioso. I-ignora queste lacrime, il dolore passerà, voglio sentire veramente com'è fare l'amore con la persona che si ama." Dopo un veloce bacio, Jungkook cominciò a muoversi.
Chiuse gli occhi, eliminando per un momento quella visione celestiale che era il suo ragazzo nudo, sotto la magnifica luna che li nascondeva al mondo, e ascoltó il ripetersi del suo nome, accarezzando con una mano i capelli di Jimin, il cui dolore era ormai trasformato in piacere.
Stava fottutamente bene in quel momento, nonostante la paura di non essere all'altezza, di fare del male al ragazzo dai capelli color del grano.
Lo sentiva gemere, e questo lo fece sentire appagato, una conferma delle sensazioni che stava regalando al suo hyung in quel momento.
Quando il biondo arrivò al limite, gemette ed urlò il nome del più piccolo, con le gambe che tremavano. Jungkook avrebbe voluto far durare quell'infinito attimo per sempre; ma sentire Jimin stringersi in quel modo attorno al suo membro fece sì che potesse anch'egli arrivare al limite e liberarsi, con la mano stretta in quella del suo ragazzo.
Quando furono entrambi capaci di proferire parola senza dover prendere il respiro ogni due secondi, Jimin gli rivolse un sorriso dolcissimo. "Jungkook, è stato stupendo." sussurrò, con gli occhi ancora lucidi.
Il minore gli asciugò il sudore dalla fronte, ricambiando il sorriso e mettendo in mostra i suoi incisivi da coniglietto. "Lo è stato, amore."
Lo stesso cielo che era stato spettatore del loro peccato segreto, la loro mela dell'albero proibito, subito fece da cornice al momento in cui entrambi si addormentarono; i loro corpi nudi nascosti da una semplice coperta e i loro sogni cullati dalle onde del mare.

Il primo a svegliarsi fu Jungkook, incantato da quell'alba oro che si rifletteva nel mare.
Sì alzò, e andò a prendere i suoi vestiti, boxer compresi. Li poggiò sulla coperta, facendo la stessa identica cosa con quelli di Jimin.
Poco dopo, anche il biondo si svegliò.
"Ho ancora il sale in mezzo ai capelli." si lamentò il ragazzo più grande, dopo avergli dato il bacio del buongiorno.
"Questa zona è turistica sicuramente, anche se è inverno credo che le docce degli stabilimenti balneari siano ancora in funzione." rispose Jungkook, arrossendo alla vista del corpo nudo dello hyung, che ebbe la sua stessa reazione.
Entrambi si coprirono con l'asciugamano, per poi portare ogni cosa con loro verso le famose doccie.
"Ecco, in questo stabilimento ci sono sia i bagni che il posto per lavarsi. Ci vediamo appena finiamo, okay?"

L'acqua era calda, e Jungkook si rilassò mentre la sua pelle veniva privata del sale rimasto a causa dell'acqua del mare. I suoi pensieri continuavano a tornare alla sera prima, aveva paura. Paura di essere stato troppo frettoloso, di aver fatto molto male al suo hyung per colpa dell'eccitazione; che gli aveva impedito di pensare correttamente.
Eppure... Jimin gli aveva detto che era stato bello, che era tutto okay, ma la pensava davvero così?
Sospirò, togliendo ogni traccia di sale dai capelli e uscendo dalla doccia, dopo essersi asciugato e avvolto nell'asciugamano. Si vestì, notando che il suo ragazzo ancora non era uscito dalla doccia.
"Jimin, è tutto okay?"
"Sì, un momento, ora arrivo!"
E infatti, fu proprio così. Il biondino era già vestito e sembrava felice.
"Allora possiamo andare." Sorrise il castano, controllando l'orario: erano le 6 e 30, le lezioni quel giorno sarebbero iniziate alle 10, avevano tempo per fare tutto.
Si diressero in stazione, dopo aver raccolto tutte le loro cose. Jimin bevve un caffè, mentre Jungkook scelse del succo di mela ed un cannoncino alla crema (cercando di non pensare male mentre lo mangiava).
Comprarono i biglietti per il treno delle 7, ed un'ora e dieci minuti più tardi arrivarono a Busan.
"Ora come facciamo?" Domandò il maggiore, curioso.
"Ti accompagno a casa a prendere le tue cose, poi tu accompagni me e torniamo in facoltà?" Propose Jungkook, incerto.
"Okay! Allora andiamo, non vorrei fare tardi~"
Mano nella mano, si diressero verso casa Park, pronti a salutare la nonna e recuperare i libri ed i quaderni del più grande dei due.

Spazio me

Okay, che disagio.
Non dico che sia stato imbarazzante scrivere quella parte, ma purtroppo devo ammettere che avevo quasi paura a postare questo capitolo, non ho idea di cosa avreste potuto pensare (e mentre scrivo questo obv non lo so) soooo niente, ci si vede al prossimo capitolo centeh♡
~Ely❤

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora