24.Care

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A: Jiminie-hyung♡
Ciaoooo Jiminieeee~
Hai da fare nel pomeriggio?
Spero di no...

Da: Jiminie-hyung♡
Kookie!
Non sto molto bene, magari possiamo rimandare a domani... è un problema?

A: Jiminie-hyung♡
Che hai? Sei malato? D:

Da: Jiminie-hyung♡
No, sono solo stanco.

Jungkook non ne capiva il motivo, ma aveva un disperato bisogno di andare a casa del ragazzo che amava.
Voleva stargli accanto, sentiva la necessità della presenza del biondino, desiderava aiutarlo a stare meglio.
Prese le proprie cose, e scese le scale.
"Jungkook, dove vai? Si è messo a piovere fuori!" Esclamò sua madre, preoccupata.
"Mamma... vado da Jimin per una cosa dell'università, okay?" 
Sperò che la donna non chiedesse altri dettagli, e così fu: Miles era arrivata giusto in tempo per chiedere alla signora Jeon un consiglio sui nuovi copridivani scozzesi del salone.
Quella donna gli avrebbe salvato la vita, ne era sicuro.
Uscì tranquillo, arrivando fino alla fermata dell'autobus, che era appena arrivato, perfettamente in orario.
In cuor suo, sperava di non disturbare troppo Jimin, ma voleva solamente fargli un po' di compagnia, si era affezionato troppo per sapere che non si sentiva bene e decidere di non far nulla per lui.
Con sè aveva una scatola di cioccolatini rubata dalla dispensa, ed il suo iPod con qualche canzone rilassante.
Arrivato a casa Park, bussò timidamente, si sentiva in imbarazzo.
"Chi è?" Domandò una voce di donna, che riconobbe come la nonna del biondino.
"Sono Jeon Jungkook. Sono qui per vedere Jimin, posso entrare?"
La signora lo accolse con un sorriso, mostrando al ragazzo dove poteva mettere il giubbotto e l'ombrello.
"Jimin non sta molto bene, è in camera sua, quella porta laggiù. Io sono in cucina, se avete bisogno. Prenditi cura di lui." Si raccomandò.
"La ringrazio, signora."
Aprì piano la porta, rivelando la figura del ragazzo a cui teneva tanto: era semisdraiato sul letto, i capelli biondi erano ben pettinati ed il viso pallido, sembrava davvero stanco.
Notò che stava leggendo qualcosa, doveva essere un libro interessante.
"Disturbo?"
Il biondo posò il romanzo accanto a sè, voltandosi, sorpreso.
"Jungkook...?"
Il ragazzo dai capelli castani sorrise. "Avevo voglia di vederti."

Il letto di Jimin era morbido, e gli fece piacere sedersi accanto al biondino.
"Ero preoccupato per te, come stai?"
Il maggiore sospirò. "Non molto bene. Ho mal di testa e fatico a concentrarmi, ma questo libro mi prende troppo..."
Jungkook gli accarezzò i capelli, delicatamente. "Non dovresti proprio metterti a leggere, anzi. La cosa migliore sarebbe riposare un po'."
Appena la sua mano si posò sulla fronte di Jimin, realizzò una cosa.
"Hai la febbre." Decretò. "mettiti subito sdraiato, è importante."
Il biondo annuì, facendo come richiesto dal minore, senza dire una sola parola.
"Jungkook." lo chiamò poi. "Non dovresti preoccuparti così tanto, è solo un'influenza, passerà."
Il castano lo osservò, severamente. Per lui era troppo importante sapere come stava il suo Jimin, era ovvia la sua preoccupazione... o forse no.
Forse non per il biondino che ora era sdraiato nel letto accanto a lui, non per tutti era scontato l'affetto delle persone importanti.
Decise di spiegargli per bene la situazione, ne aveva bisogno.
"Jimin-hyung, che sia solo un'influenza, o qualunque cosa non mi importa. Io sono in pensiero per te, ciò che mi importa è che tu ti prenda cura di te stesso, ma visto che quando si è malati non è sempre facile, vorrei pensare io a te." disse, sinceramente.
"Dov'è il termometro?"
"In bagno, il primo scaffale a destra del lavandino."

Si sentiva molto 《eomma》 in quella circostanza, ma gli piaceva prendersi cura del suo probabile futuro ragazzo.
Gli aveva misurato la temperatura, che era risultata essere quasi 39, motivo per il quale Jimin si era preso una bella sgridata dal minore per aver continuato a leggere invece di riposare.
Preparò anche un brodo caldo, aiutato dalla nonna del biondo, mentre il maggiore dormiva un po': una volta sveglio, avrebbe potuto cenare con qualcosa di caldo.
"Sei un tesoro, Jungkook. Dimmi, cosa pensi di Jimin?"
Il ragazzo arrossì a quella domanda, ma decise di rispondere comunque, cercando di non balbettare. Sembrava una donna di cui potersi fidare.
"E-ecco, è davvero gentile. Poi con me è sempre dolce... a volte litighiamo, ma quando sono con lui è come se il tempo si fermasse, vorrei mettere in loop certi momenti per sempre."
La nonna di Jimin annuì, lasciando continuare il giovane innamorato. "Sappiamo entrambi i sentimenti che proviamo, ma ho tanta paura di fare il passo più lungo della gamba. Io a casa... ecco, non posso confidarmi con la mia mamma, vorrei un c-consiglio."
La donna notò la sua paura. "Non ti preoccupare, chiedimi pure. Ciò che hai detto mi ricorda tanto me e mio marito da giovani, sai?"
Il castano sgranò gli occhi. "Dice davvero?"
"Davvero, te lo assicuro! Perchè non parlate di questo famoso 《passo》 una sera, magari in un posticino romantico?" suggerì l'anziana, togliendo dal fuoco la pentola di brodo.
"Grazie mille, davvero." il giovane era molto grato alla padrona di casa. "Non devi ringraziare. Ti va di svegliare il bell'addormentato?"
"Vado subito, signora."
Lei lo fermò, poggiando con dolcezza una mano sul braccio di Jungkook.
"Puoi chiamarmi nonna." disse con un dolce sorriso, prima di lasciar andare il ragazzo.
Erano circa le 17 di pomeriggio, il tempo era volato, forse Jimin voleva dormire ancora un po'.
Le luci erano spente, le tende tirate, si sentiva solo il lieve e regolare rumore delle gocce di pioggia contro la grande finestra della stanza dove riposava il maggiore.
Avvicinandosi, il più piccolo osservò attentamente ogni singolo dettaglio.
Le coperte erano tutte disordinate, probabilmente si muoveva nel sonno, ma il suo viso sembrava rilassato. I suoi occhi non tardarono a posarsi su quelle labbra rosee, che rendevano quel ragazzo ancora più bello.
Sembrava un angelo, quando dormiva poi, pareva non avesse alcun tipo di problema a tormentarlo; eccezion fatta per gli incubi, come per tutti.
Respirava piano, il suo petto si abbassava e si alzava regolarmente.
Era davvero indeciso... doveva svegliarlo, oppure no?

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora