14.Rose

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Quel mattino, Jungkook controllò Instagram mentre faceva colazione con un'enorme tazza di latte con cereali al cioccolato, e trovò sul profilo di Jimin una foto che lo fece star male.
Sentì una stretta allo stomaco, era come se quella foto gli provocasse dolore semplicemente osservandola.

 Sentì una stretta allo stomaco, era come se quella foto gli provocasse dolore semplicemente osservandola

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Quella doveva essere una foto di Jimin con i suoi genitori, e la trovò dolce, nella sua tristezza.
Poi osservò bene la descrizione, e si accorse che quelle esatte parole erano parte della sua canzone.
Come poteva saperlo?
Forse... era stata solo una coincidenza e lui si stava facendo troppi viaggi mentali, di prima mattina?
C'era una persona che forse qualcosa sapeva, sapeva ogni informazione sugli studenti dell'università, era sempre pronto a dire tutto su tutti: Min Yoongi, il dio degli scoop.

"E quindi vuoi sapere qualcosa sui genitori di Park, eh feto? Senti, perché non glielo chiedi direttamente? Io sono uno che si fa un po' i cazzi altrui, ma c'è una differenza tra il sapere qualcosa e leggersi la vita delle persone. Ti sembro per caso una suocera?" il ragazzo dai capelli turchini prese dal proprio zaino il biglietto per l'autobus, ed salì assieme a Jungkook sul mezzo che era appena arrivato, mentre il vento faceva volare delicatamente una foglia sul marciapiede lì accanto.
Il viaggio fu silenzioso, nonostante tutte le persone che occupavano il bus, e anche la possibile suocera Min Yoongi sembrava impegnata, forse stava messaggiando con Hoseok-hyung, visto il lieve sorriso che era apparso sul suo volto appena aveva aperto le chat.
Quando si fermò davanti all'università, un gregge studentesco di esseri umani scese, e il castano salutò velocemente lo hyung, per poi concentrare lo sguardo alla ricerca dell'amico.
Jimin era accanto al cancello, ed era davvero carino quel mattino: i capelli leggermente spettinati, la sciarpa al collo, dei jeans skinny e una felpa enorme, sembrava navigarci dentro, ed era incredibilmente tenero.
Avvicinandosi, notò che indossava un paio di orecchini, minimal ma eleganti, neri.
Anche lui amava gli orecchini: di solito era guardato male per questa sua abitudine, ma se ne fregava, voleva solo essere sè stesso senza farsi condizionare dai pareri di nessuno.
"Buongiorno." salutò, educatamente.
"Ciao, Jungkook. Ti ringrazio per ieri sera, mi sono divertito molto."

La lezione fu così noiosa che il ragazzo si trovò a disegnare senza nemmeno accorgersene, e sentì gli occhi del ragazzo dai capelli biondi su di sè. Sembrava interessato a ciò che il più piccolo stava facendo, piuttosto che ascoltare la spiegazione del professore, che descriveva le immagini mostrate sulla lim.
"Che cosa stai disegnando, Kookie?" la voce dolce di Jimin lo distraè dal suo lavoro, portando le sue guance ad assumere un colore leggermente rosso: lo aveva chiamato Kookie.
"Nulla di che... una rosa." rispose il ragazzo, poggiando la matita sul banco, per mostrare il suo lavoro per intero all'amico.
"Ma è meravigliosa, è il mio fiore preferito." gli occhi del biondino luccicavano per la felicità.
Vera felicità.
"Ti ringrazio, Jimin-hyung." sorrise, contento di sentire quelle emozioni positive da parte del ragazzo che solitamente non riusciva a sorridere.

Boh basta, l'autrice piange-

Si sentì bene, vivo: aveva fatto una buona azione per qualcuno, gli aveva migliorato la giornata, forse.
Finì di colorare il disegno con le matite, sfumando piano piano i toni per rendere i petali realistici. Il suono della matita era leggero e delicato; la descrizione perfetta del ragazzo accanto a lui, che tentava inutilmente di stare attento alla spiegazione.
Firmò a lato del foglio, scrisse la data e aggiunse la dicitura "A Jimin-hyung."
Lo passò al compagno, che ne rimase piacevolmente sorpreso.
"P-per me?" il biondo era stupito.
"Certo. È o non è il tuo fiore preferito?" rise Jungkook, prendendo un altro foglio per dedicarsi ad un nuovo disegno.
"Grazie..." Jimin era decisamente rosso in volto, e nascose il viso tra le piccole mani.
"Oh hyung, non ti imbarazzare. È un regalo, penso che sia normale che gli amici si facciano regali, no?"
Il biondo annuì, prendendo una penna in mano per cercare di segnare qualche appunto della seconda parte della lezione.

Finite le lezioni, Jungkook salutò il maggiore, per dirigersi a casa: aveva molta fame, e non vedeva l'ora di mettere qualcosa sotto i denti.
A livello 《genitori di Jimin》 non aveva risolto niente, perchè quando aveva nominato quell'argomento, il ragazzo dai capelli biondi aveva deviato subito il discorso, sembrava quasi ferito da quella singola parola.
Una parola tanto normale, secondo il giovane dai capelli castani.
"Risolto il mistero, piccolo feto?" la voce di Min Yoongi alle sue spalle servì a distrarlo dai suoi pensieri.
"No, ma è okay. Comunque, Hyung, grazie per l'interessamento."
Il ragazzo dai capelli turchini annuì. "In realtà, qualcuno sa qualcosa. Hai presente quel cavallo di Hoseokie? Sua madre conosce parte della verità."
Jungkook sospirò.
"Sei proprio una suocera, Min Yoongi."
La suocera Yoongi rise, tirando fuori una sigaretta. "Su, va a casa, Jungkook. Oggi pomeriggio Hoseok sarà... uhm, impegnato, però questa sera potresti chiamarlo. Io vado, ho da fare, ci si vede in giro feto!"
Il castano salutò, per poi dirigersi alla fermata dell'autobus, canticchiando Begin.
La curiosità per la situazione di Jimin lo stava torturando, e per non pensarci mise le cuffiette, facendo partire la musica e stoppando letteralmente il mondo attorno a sè.
L'autobus a quell'ora non era troppo pieno, e questo lo fece sentire meglio: era venerdì, e l'università nel weekend rimaneva chiusa, perciò avrebbe avuto due giorni di pace per studiare e indagare sul caso Jimin.
Lui doveva sapere, in qualche modo sentiva che il ragazzo stava soffrendo.
Lo sentiva, Park Jimin stava lanciando una silenziosa richiesta di aiuto.
C'era nostalgia in quella foto, c'erano sogni spezzati di un ragazzo troppo giovane per stare così male.
Jimin-hyung aveva bisogno di lui, della sua comprensione. Come aveva fatto a non capirlo prima? Come aveva potuto essere così cieco?
"Ti aiuterò a superare tutto, qualunque cosa sia." pensò, osservando il cielo sopra di sè, mentre l'autobus si allontanava dalla sua fermata lasciandosi dietro una scia di smog non proprio profumato.
"Non sei solo a questo mondo, Jimin. Scoprirò cosa mi nascondi e farò tutto il possibile per farti stare meglio."

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora