29.Babies

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I ragazzi scesero, respirando l'aria molto migliore di quella di Busan.
Mano nella mano, fecero la strada che separava il loro binario dalla stazione.
"Per curiosità, che hai scritto ai tuoi genitori?" chiese Jimin, sapendo che nessuno di loro due aveva anticipato di 《rimanere fuori》 la notte.
"Che sono a casa tua, mi presterai un pigiama, e dormirò da te. Ovviamente, domani passerò a casa a prendere i miei libri. E tu?"
Il biondino rise. "La stessa identica cosa, anche se non credo che nonna si fidi così tanto di me, lei sapeva che più o meno eravamo in una relazione e che ci sarebbe stata la possibilità di rimanere fuori..." si fermò, rosso in viso.
"Oh hyung, non imbarazzarti." Jungkook gli lasciò un bacio sulla fronte. "piuttosto, perchè non andiamo al mare? Ho una voglia assurda di vederlo sai, non lo vedo da anni!" il castano sembrava felice, anche se perso in parte nei suoi pensieri.
"Ti piace proprio tanto, eh?" rise Jimin, felice.
"Diciamo che avevo pensato a vari posti dove avrei potuto portarti, quindi ho questa." spiegò, estraendo la propria videocamera waterproof.
Il più grande era stupito. "Sarà costata un patrimonio." sussurrò, osservandola: era di ultima generazione, di un bel nero brillante.
"A me non importa quanto possa costare qualcosa quando si tratta di te, okay? E ora, andiamo che non riesco più ad aspettare!"
Superarono con calma tutti i negozietti ormai chiusi e seguirono le indicazioni del navigatore per la spiaggia più vicina.
Distava cinque minuti, fu semplice arrivarci.
"Jimin; facciamo un bagno?" chiese Jungkook sembrava, euforico.
Il maggiore scosse la testa.
Non voleva... mostrare le proprie cicatrici al ragazzo che amava, era molto spaventato dal giudizio che avrebbe avuto verso di lui, non sarebbe stato corretto non dirgli nulla, ma era ancora presto.
"Hai paura di aver freddo, vero?" suppose Jungkook, sorridendogli dolcemente. "Entriamo vestiti, dai!" una volta pattutita quella condizione, si tolsero le scarpe, ed il minore lo trascinò in acqua, felice come un bambino.
"È FREDDA!" urlò il biondo, aggrappandosi all'altro, che intanto riprendeva quei momenti con la videocamera.
"Sembri una scimmietta, Jiminie-ssi."
Con la scusa della telecamera waterproof, il più piccolo ne approfittò per lanciare un po' d'acqua allo hyung che era appollaiato come un bimbo alla sua schiena.
"Non ti ho dato il permesso, Kookie!"
Risero come due bambini, alla fine il povero Jimin dovette affrontare il freddo e buttarsi in acqua.
Non fu così male, dopotutto.
La reputò anzi una bella esperienza tornare al mare dopo vari anni, la luna rendeva il tutto molto più romantico, come in un film. I raggi pallidi dell'astro notturno illuminarono la pelle di Jungkook, domando ad essa una luce che rendeva quasi un angelo, sembrava davvero tutto così irreale che temette di potersi svegliare da un momento all'altro. Ma non successe, perchè il castano aveva avvolto le braccia attorno al corpo esile del maggiore, poggiando la testa sulla sua spalla.
"Sono così felice di stare con te." La voce del ragazzo che amava era più bassa del solito, quasi sensuale. "Pensare che non volevi darmi nemmeno la possibilità di parlarti, la prima volta che ci siamo incontrati. Continuerò a ricordare la tua faccia spaventata quando ti ho detto che il mio nome era Jeon Jungkook." rise il minore, con una punta di tristezza che emergeva chiaramente da quella; seppur felice, risata.
"Avevi sentito delle voci su di me, vero?" Domandò Jungkook.
Il biondo annuì. "Dicono che tu sia... responsabile della morte di una ragazza."
Gli occhi del minore si riempirono di quelle che erano lacrime pronte a scendere.
"È morta una persona, sì, ma il responsabile non sono stato io. Forse... era colpa mia se si è cacciata in quel guaio, ma io non ho mai alzato le mani contro di lei." Sussurrò piano il ragazzo, se non voleva farne il nome non lo avrebbe obbligato. Però era comunque curioso.
"Le volevi bene? Era la tua ragazza?" Il tono che usò era quello dolce che riservava per le questioni delicate.
"No, non era la mia ragazza. Ma per me era speciale." Jimin lo sentì piangere, così si staccò da quell'abbraccio da dietro e lo abbracciò come da manuale, stringendolo forte a sè. Non lo avrebbe lasciato piangere ancora, era la vista più straziante per lui.
Sentì i singhiozzi del castano calmarsi, per poi chiudere gli occhi e assaporare le dolci labbra del minore premute sulle sue, un ringraziamento per averlo aiutato in un momento di debolezza; ma allo stesso tempo una dimostrazione del suo amore.
Era stato tutto destino?
Forse sì... o forse no, non poteva saperlo, o meglio: non ancora, i tempi non erano abbastanza maturi.
Presto lo avrebbe scoperto, pian piano camminando al fianco di quel ragazzo dai capelli scompigliati che ora lo stava disturbando cercando di fargli arrivare l'acqua dritta nell'occhio, per poi permettere allo hyung di vendicarsi con una buona dose di solletico.
Erano entrambi tornati ad un'età mentale di circa 5 o 6 anni, mentre discutevano animatamente su chi avesse dovuto vincere quella 《battaglia navale》 per riuscire ad affondare l'altro per primo, senza badare ai doppi sensi, era troppo preso dal cercare il punto debole di Jungkook.
"Sei troppo forte~" si lamentò il maggiore, allungando la 《e》 nell'ultima parola, come i bambini.
Jungkook lo prese in braccio e immediatamente si trovò sott'acqua, per poi riemergere a corto di fiato.
"Non farlo mai più, stronzo!" Protestò, ricevendo indietro una linguaccia da un maturissimo Kookie, ancora della stessa età mentale di poco prima.
Però ogni tanto dovevano prenderselo un po' di tempo per fare gli stupidi e non pensare ai loro problemi, perchè ciascuno ne possiede alcuni e il tempo libero è prezioso più di ogni altra cosa, specialmente se viene passato assieme a qualcuno che si ama.
"Ora che ho vinto io, saliamo? Non vorrei che ti prendessi troppo freddo, Jiminie." propose Jungkook, trovando subito l'approvazione del biondo, che stava effettivamente cominciando a sentire il freddo del vento sulla propria pelle, siccome i vestiti bagnati non erano una buona protezione dal freddo.
"Facciamo una corsa." Fu l'idea di Jimin. "Così non prendiamo troppo freddo." Jungkook prese la telecamera con una mano, per filmare tutto.
"Okay... tre, due, uno; corri, hyung!"
Dopo aver mandato a quel paese la reputazione, i due corsero come bambini verso il luogo dove avevano lasciato le borse.
Era ora di preparare quanto era necessario per passare la notte lì.

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora