Dopo la presentazione di inglese, i due ragazzi tornarono al loro posto, con idee diverse sul risultato.
"Abbiamo preso 28~" canticchiò Jungkook, sistemando nel raccoglitore tutti i fogli con il discorso che avevano tenuto.
"Sì, ma avremmo potuto prendere 30. Solo che io sono stato troppo timido come al solito, mi dispiace un sacco." Il biondino sembrava giù di morale.
Il minore non perse tempo a poggiare la propria mano su quella più piccola dell'altro, con un dolce sorriso. "Secondo me invece sei stato bravissimo. Essere timidi è un pregio, piccolo, il tuo carattere a me piace tanto e ti rende tenero. Vai benissimo così come sei, altrimenti credo che non mi sarei mai innamorato di te."
Jimin annuì, più sereno. "Per me vale la stessa cosa, Jungkookie."
Jungkook sospirò: con ciò che era successo la sera prima, aveva dimenticato di chiedere al biondo se volesse magari diventare il suo fidanzato, ma forse era troppo presto. Forse prima avrebbero dovuto frequentarsi ancora un po', per far stare tranquillo il maggiore sul loro rapporto.
Tra sè e sè, pensò che sarebbe stata una buona idea invitarlo a fare un giro nel pomeriggio, gli piaceva davvero la compagnia del biondo.
I loro compagni fecero brillanti presentazioni, l'insegnante fu fiera della classe, augurando a tutti una buona giornata.
La materia successiva, Filosofia, non si rivelò altrettanto divertente: ci mise davvero poco tempo a rischiare di addormentarsi sul libro, ma per fortuna Jimin pensò a dargli qualche bel pizzicotto per tenerlo sveglio... più o meno, almeno. Platone era una delle cose più noiose che potevano esistere, e andando avanti lezione dopo lezione il ragazzo dai capelli castani si accorgeva sempre di più del fatto che le sue materie preferite fossero quelle legate all'educazione: eppure, al primo anno storia della filosofia era obbligatoria.
"Hey; Jungkookie, la lezione è ormai terminata. Raccogli le tue cose." rise il biondino, finendo di mettere i propri libri nello zaino grigio che aveva con sè.
"Ora arrivo~" il minore prese tutto ciò che era sparso sul banco e mise alla rinfusa ogni cosa nell suo zaino, che a differenza di quello del ragazzo che amava, era di un celeste brillante.
Uscirono discutendo della lezione, poi si separarono una volta giunti davanti alla fermata dell'autobus.
"Fa buon viaggio, Kookie." il biondino lo baciò delicatamente.
"Non è così tanta strada, ma ti ringrazio. Anche tu, torna a casa sano e salvo, mh?" Jungkook lo salutò, salendo sul bus pieno di persone.
"Agli ordini."Jimin arrivò a casa stanco, e bevve un po' d'acqua per recuperare le forze.
Forse avrebbe dovuto mangiare qualcosa, ma non si sentì in grado di poterlo fare. Il suo problema decideva per lui, e il cibo non era un'opzione considerabile, odiava le conseguenze.
Chiunque gli avrebbe consigliato di parlare con uno psicologo, ma aveva passato esperienze brutte in passato, e andare ad un incontro del genere lo avrebbe solamente fatto soffrire.
Sospirò, obbligando sè stesso a preparare un panino e mangiarlo.
Lo finì, non era molto grande, ma subito avvertì la necessità di espellere quanto aveva appena mangiato.
Chiuse gli occhi, respirando profondamente.
"Posso farcela." mormorò, cercando di convincere sè stesso. "Sono forte." aggiunse, mentre il senso di malessere aumentava, costringendolo ad appoggiarsi al tavolo con tutte le sue forze.
Non riuscì a trattenersi, e dovette correre in bagno.
Sentirsi così debole, in balia del proprio corpo martoriato da quel disturbo, lo faceva stare male. Pianse, ne aveva bisogno, voleva solamente farla finita e dimenticare tutto.
"Chissà cosa penserebbe Jungkook di un cretino malato." pensò, poggiando la schiena contro la vasca, dopo aver tirato l'acqua del water.
Si asciugò le lacrime, cercando di calmarsi. "Probabilmente gli farei schifo, e avrebbe anche ragione... sono problematico, con una famiglia altrettanto piena di casini e sono anche depresso, idiota e-" qualcuno lo aiutò a sollevarsi, interrompendo quel filo di pensieri.
"Piccolo, cosa ci fai qui tutto ranicchiato? Fa freddo, sai?" era sua nonna, sembrava preoccupata.
"Vedi, nonna..."
La donna lo accompagnò a letto.
"Non hai bisogno di dirmelo per forza, mio piccolo mochi. Solo cerca di stare al caldo. La nonna è qui per te, riposa un po' che vado a prepararti un bagno caldo come quando eri un bimbo e lo facevamo nella vecchia casa. Ora che abbiamo la vasca al posto di quella brutta doccia, posso preparartelo."
Uscì dalla stanza, lasciando Jimin solo nel silenzio della camera. Sua nonna era abituata a prendersi cura di lui, specialmente quando lo vedeva giù di morale, gli voleva molto bene."Ecco qui, mochi. Ho profumato l'acqua con il sapone alle rose, quello che usava sempre la tua mamma." sorrise la donna, invitandolo in bagno. "Vuoi che nonna ti faccia compagnia?"
Il biondo annuì.
Sua nonna aveva visto ciò che gli avevano procurato i suoi amici, non si faceva particolari problemi ormai.
Si prese cura di lui, lavando il suo corpo con delicatezza, utilizzando una spugna.
"Jimin, cosa ti tormenta?" domandò, passando le dita tra i capelli biondi del giovane.
"Ho paura che tutta la relazione con Jungkook sia una bugia, nonna. Io lo amo davvero, lui ama me, ma non abbiamo ancora deciso quale sia l'esatto rapporto che abbiamo, se è un noi o cosa, e io sono spaventato." confessò, tremando.
"Bambino mio, prenditi il tempo che ti serve; ne avete bisogno entrambi. Dovete frequentarvi ancora prima di decidere che cosa fare, io e tuo nonno... ah, sapessi piccolo, ci abbiamo messo davvero tanto tempo prima di fidanzarci ufficialmente."
"Me lo racconteresti?""Eravamo davvero giovani, io e tuo nonno. Lui aveva 20 anni, io appena 18. Ci sono voluti un paio di anni. Uscivamo almeno due sere la settimana, non andavamo in luoghi particolarmente costosi, avevamo a malapena i soldi per comprare da mangiare alle nostre famiglie.
Tuo nonno mi portava al lago artificiale del parco di Busan, guardavamo i pesci che ogni tanto si facevano vivi. Tuo nonno mi insegnò a fare le barchette di carta, che facevamo andare il più lontano possibile, l'una accanto all'altra. Una volta si lasciò posare una corona di fiori sulla testa, da me, ridendo come un bambino. Fu lui a farmi la proposta di fidanzamento, proprio davanti a quel lago, lo stesso lago che per due lunghi anni aveva assistito ai nostri baci; ai nostri abbracci e sogni, risate e le canzoni che tuo nonno mi dedicava."Jimin si sentì più tranquillo, e appena finito di fare il bagno ringraziò sua nonna, con un dolce abbraccio.
'Quindi devo solamente lasciare tempo al tempo?"
La donna annuì.
In quel momento arrivo un messaggio al ragazzo, che lo lesse subito...-Spazio autrice-
Buon anno~ passate buone vacanze :3
~Ely❤
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𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] 𝐃𝐮𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐨𝐧𝐳𝐞, 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭à...