Jimin aprì gli occhi, era un'altra mattina come tante in quell'ospedale bianco come la neve. La sua anima, di tutt'altro colore, lo trattenne dal prendere a pugni il muro per pura autoconservazione.
Sospiró, prendendo ciò che aveva prescritto il dottore pochi giorni dopo essersi svegliato dal coma, ovvero delle vitamine, ed una compressa per il mal di testa.
Non aveva riposato molto, e non si sentiva bene, ma quella mattina avrebbe ricevuto la visita di Seokjin e Taehyung: doveva sembrare almeno un po' messo bene. Tae gli aveva detto che Jin era un amico di infanzia suo e di Jungkook, ed il solo sentire quel nome aveva fatto crollare Jimin.
"La sua colazione, signorino Park." Un'infermiera entrò nella stanza, poggiando accanto al letto un vassoio con latte e biscotti.
"Non so se la mangerò." Avvisò il ragazzo dai capelli rosa, sospirando.
"Il medico mi ha detto che le serve mangiare, signorino. Su, non faccia il bambino piccolo e inizi a fare colazione."
Dalla porta fecero il loro ingresso le due persone che stava aspettando: un giovane in felpa rosa shocking ed un alieno dai capelli grigi.
"Ci pensiamo noi a far mangiare il signorino Park" promise Taehyung, con un sorrisetto divertito.
"Okay, vi lascio allora." L'infermiera uscì, sospirando.
"Jiminieeeee~" il più giovane dei tre saltò praticamente sul suo letto.
"Ciao, Tae." Salutò con calma Jimin, facendo sparire il sorriso dal volto di Taehyung. "Non mi fai nemmeno un sorriso, Jimin? Dio..."
Il ragazzo dai capelli color confetto abbassò lo sguardo. "Il mio mondo è tutto in nero, TaeTae." mormorò, salutando tranquillamente anche lo hyung.
"Devi fare colazione, adesso" Suppose Seokjin, riferendosi al vassoio ancora pieno.
"Non voglio mangiare." Si oppose il rosa, mordendosi il labbro.
"E io posso capire che tu non voglia mangiare quello schifo di biscotti, ma ti ho portato una torta alla crema e l'ho fatta tuuuutta con le mie mani. Jimin, so che stai seguendo un programma per cominciare di nuovo a mangiare come si deve quindi ora tu farai colazione."
Sembrava una madre.
Kim Seokjin, una mamma mancata.
"Uff... una fetta piccola, hyung." Pregò il ragazzo, sospirando.
"Qui le fette le faccio io, tu mangia e basta. SEI.TROPPO.MAGRO." lo zittì Seokjin, sembrava sapere il fatto suo.
"Jinnie, mi fai paura." Taehyung sembrava davvero spaventato.
Jimin mangiò quel dolce, era davvero buono. Si concentrò, come faceva assieme allo psicologo e nutrizionista che lo seguiva, riuscendo a finirla tutta e a stare tutto sommato bene a livello di stomaco.
"Ora sono felice." Jin si sedette dalla parte opposta del letto rispetto a quella dove stava Taehyung.
"Chim, a noi puoi dire tutto. È il ricordo che ti fa stare tanto male?" Il ragazzo dai capelli grigi era preoccupatissimo, lo chiese con tono delicato.
"Diccelo, ti possiamo aiutare."
Jimin trattenne le lacrime.
"M-mi manca tanto Jungkook. Lui non mi amava, ma io sono ancora fottutamente innamorato e c-continuo a pensare a lui. Penso a lui, al suo cazzo di sorriso da coniglietto, alle sue mani che tenevano le mie, tutti i momenti meravigliosi che ho passato in sua compagnia. E-ed ero felice... lo ero davvero, e adesso è tutto così nero..." le lacrime solcarono il suo viso, e notò con tenerezza che anche Taehyung stava piangendo, mentre Jin si stava trattenendo.
"Jimin, hey. Basta piangere, okay?" Seokjin gli passò un fazzoletto, e subito il rosa cancellò ogni traccia del suo sfogo dal viso.
"Scusa Tae, ti ho fatto piangere. E scusa se ti ho salutato in quel modo." aggiunse poi, cercando di usare un tono di voce più gentile, mentre Jimin si avvolse in una coperta, aveva freddo.
"ChimChim, noi vogliamo solo aiutarti. Sappiamo che ami ancora Jungkook, ma lui non vuole parlare con noi, e nemmeno con Yoongi ed Hoseok, dal giorno in cui ti hanno portato qui. Però... è lui che ha chiesto ai medici di farti parlare con uno psicologo nutrizionista ed avere un sostegno per la dipendenza da medicinali. Tiene a te, Jimin, devi sapere solo questo."
Il rosa annuì, sentendo la testa pesante nonostante le medicine prese.
"Stai male?" Jin subito se ne accorse.
Jimin annuì debolmente, il malessere generale che avvertiva era peggiorato. "Ho freddo, hyung, tanto freddo..."
Seokjin gli posò una mano sulla fronte. "Hai la febbre, piuttosto alta direi. Deve essere perchè mangi poco, credo tu debba proprio riposarti, che ne dici?"
Jimin si distese sul letto, obbediente come un bambino con la propria madre.
"Jiminie, starai presto meglio." Aggiunse Taehyung, cercando un termometro da uno dei cassetti del bagno nella stanza: spesso gli infermieri ne lasciavano uno da usare in caso nessuno fosse disponibile per visitare il paziente in quel momento.
"Mi dispiace così tanto..." sussurrò Jin, stringendogli la mano per tranquilizzarlo.
Il rosa sorrise tristemente. "Non ci potete fare nulla, ragazzi."
Il grigio tornò immediatamente, e poco dopo venne a sapere che la temperatura di Jimin era 39.5, mentre Jin tratteneva la voglia di strozzare il ragazzo dai capelli rosa.
"Non ci hai detto che stavi male." Fece notare.
"Stamattina avevo solo un po' male alla testa... poi ho preso una pillola sperando mi sarebbe passato." Spiegò, sospirando.
Jin mise un'altra coperta sul suo letto, sembrava davvero una madre a volte.
"Te l'ho detto, dovresti proprio mangiare qualcosa di più. Il tuo corpo sta risentendo della carenza di nutrienti. Hai mangiato dopo che avete terminato la vostra relazione?"
Il rosa scosse la testa. "Ci ho provato..." sussurrò.
"Tu davvero... dio, quanto vorrei picchiarti ora, Jimin. Se in questi giorni non mangi di più io giuro che ti prendo a sberle e non mi importa se sei in un ospedale o-"
Taehyung lo fermò. "Jin, calmati. C'è qualcuno che sta seguendo il tuo problema, corretto?"
Il ragazzo dai capelli color confetto annuì.
"Ecco, molto bene. Allora presto starai benissimo." sorrise il grigio.
Entrambi gli volevano bene, sembrava che lo conoscessero da sempre.
"Scusate, signori, l'orario delle visite mattutine è finito. Ora il signorino Park dovrebbe seguirmi per parlare con lo psicologo come ogni giorno..." un'infermiera entrò nella stanza.
"Non credo possa uscire oggi." disse il grigio, indicando il rosa sdraiato sul letto, che stava cercando di addormentarsi.
"E per quale motivo, santo cielo?"
"Ha la febbre alta. Se non mi crede, provi lei." ribattè Taehyung, imitando il tono irritato dell'infermiera.
Jimin sorrise, divertito: quel ragazzo era pazzo, ma ci sapeva fare quando si parlava di far ridere qualcuno.
"Rimanderemo l'incontro... porteremo tra poco una medicina al signorino Park-"
Taehyung la interruppe di nuovo. "Scusi, ma questo signorino? Cioè, ha forse sbagliato secolo?"
Jimin sorrise nuovamente, prima di addormentarsi, con la sicurezza di aver avuto accanto per un po' due persone delle quali si poteva fidare, che sarebbero tornate a visitarlo presto.
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𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] 𝐃𝐮𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐨𝐧𝐳𝐞, 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭à...