33.Parents

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Jimin non sapeva bene descrivere quel sentimento.
Non era paura, quella era diversa, provava un senso di ansia mista a curiosità; mentre l'autobus lo portava verso la struttura dove erano ricoverati i suoi genitori.
Sapeva che Jungkook avrebbe fatto coming out con i suoi genitori, ed anche lui voleva dire ai suoi del fidanzamento con il più piccolo.
Il viaggio in autobus fu quasi triste, era solo e sentiva la tensione.
"Cosa ne penserà papà? Odia i gay..." pensò il biondo, sistemando il ciuffo all'indietro con fare nervoso. Nelle cuffie, una canzone si ripeteva come una costante: Moonchild, di un certo RM.
Le canzoni erano il suo conforto, si sentiva a suo agio in mezzo a quelle note a quel ritmo, come se potesse essere trasportato da quel beat in un'altra dimensione dove potersi riposare per un momento, dimenticando tutto il casino. Il biondo era solito rifugiarsi nelle canzoni da quando i suoi genitori non potevano più stargli accanto ogni volta che succedeva qualcosa. Non voleva pesare a sua nonna, così si teneva stretta la musica, colonna sonora che lo aveva aiutato a rialzarsi nei giorni difficili, melodia della sua anima.
La mise a ripetizione, quel rap dolce e graffiante, una costante di suoni che ad occhi chiusi erano quasi più belli. Nella sua testa, c'era lui che osservava la luna e le stesse, accanto al suo ragazzo. E nel frattempo, la stessa luna li osservava come una mamma premurosa, con quella pallida luce che brillava sulle loro pelli.
Poi, aprì gli occhi.
Era arrivata l'ora di scendere; di riprendere in mano la sua vita di sempre.
Fuori il vento scompigliava quei capelli sempre troppo in disordine rispetto alla vita perfetta e regolare che tutti si sarebbero aspettati in una società come la loro, regalando al giovane un aspetto piuttosto naturale.

"Buongiorno, è il figlio dei signori Park?"
Il giovane annuì.
"Solita stanza. Condizioni stabili." Riferì la responsabile, rivolgendogli un sorriso di quelli ormai abituali e poco sinceri di un mondo altrettanto falso e perfetto in cui il biondino si sentiva decisamente un pesce fuor d'acqua.
"Papà, mamma." Sussurrò il ragazzo, avvicinandosi lentamente ai genitori.
"Jimin, tesoro." Lo salutò sua madre, che finalmente sembrava ricordare il nome del suo unico figlio.
"Come stai?" chiese il giovane, mordendosi il labbro.
"Cerco di ricordare, come ho sempre fatto. Mi fa piacere che tu ci venga a trovare, sai?"
Anche il padre era d'accordo, e sorrise al figlio, un sorriso sincero e amorevole di quelli che tanto mancavano al biondino.
"Ho una cosa da dirvi." Jimin sospirò, sentendo il cuore a mille e la voce mancare per l'ansia.
"Parla." Lo invitò la donna, guardandolo negli occhi.
"Volevo informarvi che mi sono fidanzato. Con un ragazzo, Jungkook, non so se ricordate di lui. Però... lo amo tanto, papà, non essere cattivo con me."
Il signor Park prese un quaderno, e scrisse ciò che pensava.

"Jimin,
Anni fa pensavo che essere omosessuali fosse sbagliato. Bambino mio, ho commesso un grande errore. Giudicando gli altri, ti ho probabilmente fatto sentire a disagio nella strada che hai fatto per venire qui. Il tuo papà ti accetta per come sei, vorrei solo e solamente la tua felicità. Mi farebbe piacere congratularmi e scusarmi con te, se puoi perdonarmi.
Io ti vorrò bene sempre, qualunque strada tu scelga di intraprendere, rimani sempre il mio piccolo Jimin dopotutto. Prenditi cura del tuo ragazzo, lui farà lo stesso con te.
In amore ci sono alti e bassi, non avere paura di affrontare nulla di questo."

Jimin sorrise, con le lacrime agli occhi. "Grazie, papà."
Sua madre non ebbe nulla da ridire, gli augurò di vivere bene la sua relazione, nulla di più. Soddisfatto, il giovane dai capelli biondi salutò i genitori, per poi uscire da quella struttura e tornare a casa con l'autobus.
Proprio mentre prese posto sul mezzo, gli arrivò un messaggio da parte del suo ragazzo, felice per aver fatto coming out. Anche Jimin riferì quanto accaduto, sentendosi felice: sia i suoi genitori che quelli di Jungkook erano favorevoli alla loro relazione, ed era una buona cosa.
L'unico problema... fu un messaggio che il castano gli inviò.

Da: Jungkookie♡♡
Piccolo, mamma e papà ti vorrebbero invitare qui a pranzo domani, ti andrebbe?

Jimin sapeva a che cosa sarebbe andato incontro: ad un semplice e meraviglioso disastro, ma dopotutto erano i genitori del suo ragazzo; che cosa poteva fare? Non avrebbe certo declinato l'invito.
Si preparò mentalmente al fatto che ci sarebbe stato un pranzo con varie portate, probabilmente. La famiglia Jeon era molto abbiente, sarebbe sicuramente stato un pranzo memorabile... non per lui.
Avrebbe dovuto impegnarsi al massimo per resistere, anche se sapeva che probabilmente sarebbe stato tutto inutile: la paura era dietro l'angolo, ancora una volta.
Però, al messaggio rispose positivamente.

A: Jungkookie♡♡
Va benissimo~ grazie dell'invito, a che ora dovrei essere lì?

Da: Jungkookie♡♡
Per le 13, il tempo di uscire da scuola... vieni in bus con me!

Così fecero, il giorno successivo, Jungkook era al settimo cielo.
"I miei genitori hanno deciso di far preparare i miei piatti preferiti oggi; sono così contento che appoggino tutti il nostro fidanzamento." Spiegò, mentre entravano dal grande cancello della villa dei Jeon.
Il biondo gli rivolse un sorriso, nonostante fosse nervoso.
"Sono felice anche io, Kookie." Intrecciò le sue mani con quelle del minore, troppo preso dall'euforia per accorgersi della paura di Jimin.

>>spazio me a caso<<
You are the cause of my Euphoriaaaa yeah yeah yeah~

I genitori del più piccolo li aspettavano a tavola, che era stata apparecchiata con molta cura, tutto era decisamente bello in quella sala.
"Siediti pure, Jimin." Il tono che Jungkook utilizzò fece capire al maggiore che sarebbe stato bene comportarsi in modo decisamente fin troppo formale con i genitori del fidanzato.
"È un piacere averti qui, Jimin." Sorrise la signora Jeon, stringendogli la mano.
"La ringrazio per l'invito, signora."
"Direi che possiamo cominciare, io ho davvero fame." Dopo quelle parole da parte del padre di Jungkook, un cameriere portò i primi piatti, era l'inizio della battaglia Jimin vs cibo.
Forse al primo avrebbe potuto resistere, il riso dopotutto ogni tanto lo mangiava.
Quello che lo preoccupava, ne era certo, sarebbe successo più tardi.

𝐏𝐥𝐞𝐚𝐬𝐞, 𝐬𝐭𝐚𝐲 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora