Chapter 7

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Alex's pov

Ero chiaramente ubriaca, e mi stavo avvicinando sempre di più al viso di Piper.
Lei se ne accorse, e interruppe il discorso che stava facendo.
Ridacchiò, con le guance tinte di rosso dal vino, e mi chiese divertita: "cosa c'è?"
Ero a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra, e solo in quel momento mi resi conto di cosa stessi davvero per fare.
Mi allontanai immediatamente, e mormorai uno "scusa" ancora in preda alla confusione.
«Cazzo, non posso. Cosa sto facendo?» dissi tra me e me.
"Scusa per cosa?" domandò innocentemente lei ridendo.
Dato che era ubriaca sperai vivamente che il giorno dopo non si sarebbe ricordata di questa parte.
Presi un respiro profondo, e le dissi: "Piper, è meglio se torni a casa...è tardi."
Avevo paura che se fosse rimasta più a lungo, non avrei avuto il controllo sulle mie azioni.
"No, non voglio" ridacchiò lei "perché invece non apri un'altra bottiglia? Daiii" mi pregò.
"Piper, sono seria, e tu stessa all'inizio avevi detto di non volerti trattenere per molto" le ricordai.
"Sì ma ho cambiato idea..." si giustificò.
Successivamente cercò di alzarsi dallo sgabello per avvicinarsi a me, ma mi accorsi che stava per perdere l'equilibrio e corsi ad afferrarla, salvandola giusto in tempo.
Mi ritrovai di nuovo il suo volto vicino, il suo profumo a circondarmi, mentre i suoi occhi azzurri sembravano leggermi dentro come nessuno era mai riuscito a fare.
Mi ricomposi subito, decidendo di resistere a quella dannata tentazione di baciarla.
"Avresti potuto cadere! Dio, hai bevuto tantissimo...forza, ti accompagno a casa" dissi, e le circondai la vita con un braccio per tenerla meglio.
"Aleeeex, so che non vuoi davvero lasciarmi cosiiiii" disse con una voce buffa, e mi fece la linguaccia.
Io nascosi un sorriso e sospirai, dirigendomi verso la porta con lei.
Uscimmo piano e cautamente visto che Piper continuava ad inciampare sui suoi stessi passi ridendo.
Ero ubriaca anch'io, ma mi ero abbastanza ripresa per poterla tenere bene aggrappata a me (anche se avremmo potuto benissimo ribaltarci da un momento all'altro).
Lei continuò a supplicarmi di non andare via perché voleva ancora divertirsi, ed io tentai con scarsi risultati di farle cambiare idea.
"Alex non abbandonarmi ti pregooo" biascicò cercando di buttarsi tra le mie braccia, facendomi così barcollare.
"Piper vuoi farci cadere entrambe? Stavo quasi per perdere l'equilibrio" le dissi.
"Ora ci sono i gradini, scendiamo lentamente perché non voglio vederti rotolare giù fino al piano terra" aggiunsi, e lei rise.
"Voglio rotolare" ridacchiò "lasciatemi rotolareeee, con la chitarra in maaaano" si mise a cantare.
Mi venne da ridere per tutte le assurdità che stava dicendo.
"Lasciatemi rotolareeee..." proseguì, ma subito dopo divenne seria e disse "io nella vita precedente ero uno yo-yo."
Scoppiai in una risata e la guardai; era incredibile quante cazzate potesse sparare da ubriaca.
Intanto continuammo a scendere gradino per gradino, e mancava poco per arrivare alla porta di casa sua.
"Voglio comprare uno yo-yo" affermò con tono deciso.
"Vuoi comprare un tuo simile?" le chiesi divertita.
"Mmmh...aaallora voglio comprare una mucca. Una mucca marrone e bianca. Poi le regalerei anche un campanaccio da mettere al collo. La voglio chiamare Berta." continuò a farfugliare.
"Certo, certo...la compri domani va bene? Adesso vai a dormire. Vedi, siamo arrivati a casa tua" le dissi.
"Casaaa dolce casaaa" canticchiò ed io risi.
Lei cercò di estrarre dalla tasca le chiavi, e quando le prese in mano le osservò per una manciata di secondi.
Sospirai, e dissi: "dammi qua".
Afferrai le chiavi e appena girai quella giusta nella serratura, Piper spalancò la porta con forza.
"Che eleganza eh" mormorai divertita.
Le luci si accesero, e sentii la voce di un'altra ragazza dire: "Piper? Ma che cazzo?"
"Allieeeee" esclamò la bionda ubriaca, ed abbracciò la ragazza.
"Scollati, puzzi e non ti reggi nemmeno in piedi" rispose lei.
Piper poi mi guardò, e disse: "Alex, ti presento Allie, la mia coinquilina. Allie, ti presento Alex, la mia...uhmm...la nostra vicina del piano di sopra!"
Allie ed io ci guardammo, e ci salutammo piuttosto imbarazzate.
Subito dopo però, Piper tra uno sbadiglio e l'altro disse: "non so voi, ma io.. ho sonno. Troppo..."
Si avvicinò al divano, e appena ci si buttò sopra si addormentò. Così, di colpo.
"Non ci posso credere..." sospirò Allie portandosi una mano alla fronte.
Poi si rivolse a me, e mi ringraziò per aver riportato la sua amica a casa ''sana e salva''.
"Sai perché ha bevuto così tanto?" le chiesi.
"Non ne ho idea...però ci sarà stato un motivo. Domani dovrò farle un interrogatorio" disse, ed io ridacchiai.
Dopodiché lei aggiunse: "comunque so che Piper da ubriaca è davvero ingestibile, mi dispiace che tu abbia dovuto sopportarla."
"Non preoccuparti, in realtà diceva così tante idiozie che mi ha fatto ridere. Ha anche detto che comprerà una mucca e che la chiamerà Berta." le spiegai e risi.
Lei si mise a ridere e rispose: "probabilmente domani non si ricorderà nulla."
Io sorrisi, poi guardai l'orologio al mio polso che segnava ormai le 2 di notte.
"È tardi, meglio che vada ora...per qualsiasi cosa comunque sai dove trovarmi, se ci sono problemi con lei non esitare a chiamarmi" dissi ed indicai col capo la ragazza bionda addormentata sul divano.
Per qualche motivo non avrei davvero voluto lasciare Piper, avrei voluto restarle accanto in caso si fosse sentita male.
"Tranquilla, a lei ci penso io, domattina si pentirà di tutte le figure di merda che ha fatto." mi rispose Allie.
"D'accordo allora" risposi ridacchiando.
Dopodiché ci salutammo, lei chiuse la porta ed io feci per salire al piano di sopra.
Ma invece che andarmene subito, mi sedetti sulle scale e ripensai a tutta quella serata.
Piper era così diversa da tutte le altre che avevo conosciuto, lei aveva qualcosa di decisamente unico.
Da una parte però la conoscevo a malapena; sapevo solo il suo nome e un paio di cose generali che mi aveva raccontato di sé.
Sapevo anche che voleva comprare una mucca e chiamarla Berta, sì, ma quella è un'altra storia.
«Mi stavo per spingere troppo in là...» ricordai, pensando nuovamente alle sue labbra.
Appoggiai il mento sul palmo della mano destra, e sbuffai.
Avrei dovuto evitarla il giorno dopo? Ero spaventata dall'effetto che aveva su di me. Se l'avessi evitata avrei evitato anche eventuali confusioni.
«Non posso rischiare di oltrepassare la linea, e per di più non sono in cerca di un'avventura amorosa, specialmente ora» continuai a riflettere.
«Forse sarà meglio prendere un po' le distanze, allontanarmi leggermente. Non voglio essere coinvolta in qualcosa più grande di me...»

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