Chapter 70

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Alex's pov

Il pullman arrivò circa 10 minuti dopo, e dato che eravamo già in ritardo ci affrettammo a salire.
Stacy continuava a starmi accanto, mentre io mi divertivo a vedere Piper sempre più infastidita.
Lei ed Allie presero posto in fondo, così scelsi di sedermi esattamente nella loro stessa fila, dal lato opposto.
Prima però misi il mio zaino sul portabagagli soprastante, quello dalla parte di Pipes, per prenderlo più comodamente una volta scese.
Lei mi guardò con aria sospettosa, seguendo i miei movimenti, ed io le feci l'occhiolino prima di prendere posto.
Mi sedetti vicino al finestrino, con Stacy alla mia destra.
Sentii Piper dire sottovoce ad Allie "si dovevano proprio mettere qui vicino?" con tono acido, e dovetti trattenere un sorriso.
Certo che dovevo, infondo in quel modo sarei riuscita a farla arrabbiare.
Anche se da una parte sapevo che non era quello l'unico motivo. In verità le volevo stare vicina, nonostante ovviamente ce l'avessi ancora con lei.
Era come se non potessi evitarlo, non potevo evitare di volerla avere accanto.
Dopotutto erano passati solo pochi giorni dal nostro litigio, i miei sentimenti non erano cambiati.
"A cosa pensi?" mi chiese Stacy, interrompendo i miei pensieri.
Mi prese la mano ed intrecciò le nostre dita, rivolgendomi un sorriso.
Era strano come quel contatto mi sembrasse così...estraneo, come qualcosa di poco familiare.
Era diverso. Mi ero abituata a Piper, alle sue mani che sembravano fatte apposta per stare con le mie.
"Niente d'importante" risposi, mettendomi gli occhiali da sole dato che la luce filtrata dal finestrino mi andava dritta negli occhi.
Stacy fece spallucce, e si accasciò sul sedile.
"Non voglio vedere quegli stupidi quadri, scommetto che saranno tutti uguali e noiosi" si lamentò, e poi aggiunse con tono provocatorio: "Visto che so che anche a te non interessano queste cose...che ne dici dopo di divertirci in un altro modo?"
In realtà mi interessavano eccome.
L'arte era forse una delle mie più grandi passioni, nonostante non l'avessi mai detto a nessuno.
Mi ha sempre affascinato il modo in cui un'opera è capace di trasmettere infiniti significati.
Più la si analizza, più cose si scoprono, anche sull'autore stesso. I suoi pensieri, il suo stato d'animo, ed i suoi segreti più nascosti.
"Certo" le dissi semplicemente, usando il suo stesso tono malizioso.
Lei mi sorrise e mi stampò un bacio sulle labbra, mentre io pensai a quanto in realtà non mi conoscesse.
Ma forse andava bene così. Dopo ciò che era successo con Piper mi ero ripromessa di non mostrare più la vera me a nessun altro.

All'improvviso ricordai di aver lasciato il cellulare nello zaino, e dato che quest'ultimo era più vicino a Pipes, mi sporsi per guardarla e chiederle di prenderlo.
"Hey, mi prendi lo zaino amore?" le dissi quasi senza rendermene conto, facendole un cenno col capo.
Lei si voltò di scatto verso di me, sentendo quel nomignolo.
Solo in quel momento realizzai ciò che avevo detto, per colpa dell'abitudine.
'Amore'. L'avevo davvero chiamata così.
Mio dio, avrei voluto sotterrarmi.
Piper aveva chiaramente capito che mi ero riferita a lei, ma a quanto pare a Stacy era sfuggito cos'era appena successo.
Non aveva notato che mi ero voltata verso la bionda solo perché, fortunatamente, era impegnata a controllare i suoi messaggi.
Ma quando sentì la mia domanda Stacy rispose automaticamente, pensando giustamente che l'avessi chiesto a lei, la mia ragazza.
"Lo zaino? Te lo passo subito" mi disse senza problemi, riponendo in tasca il telefono.
Piper cercava di far finta di niente, mentre si mordeva il labbro.
Menomale che avevo anche gli occhiali da sole, perciò Stacy non sarebbe comunque riuscita a seguire il mio sguardo.
Quando la rossa mi porse lo zaino forzai un sorriso, ancora imbarazzata per ciò che era successo.
La ringraziai, e non appena si sedette di nuovo vicino a me, guardai un'altra volta nella direzione di Piper.
Stava cercando di leggere un libro, ma era chiaro che pensava ad altro.
Mi parve di vedere le sue guance arrossarsi leggermente, ma non ne fui sicura.
Mi maledii come minimo un centinaio di volte, non capendo come mi fosse sfuggito quel nomignolo.
Mi accasciai sul sedile, prendendo un respiro profondo.
Avrei fatto meglio a dormire, soprattutto per non pensare a ciò che era appena successo.
Socchiusi gli occhi, e sentii la voce di Stacy chiedermi "dormi?"
Io annuii, sospirando piano.
"Non sono riuscita a chiudere occhio stanotte, svegliami quando arriviamo" spiegai, e lei accettò.
Ci misi poco ad addormentarmi, ma non fu un sonno tranquillo.
Era come se fossi mezza sveglia, perciò non riuscii a riposarmi.

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