Piper's pov
Anche una volta tornate a casa non riuscivo a smettere di pensare a ciò che aveva detto Cal. La sua era stata solamente una battuta, ma il pensiero del matrimonio mi aveva causato una certa tensione, e sapevo che infondo anche Alex si sentiva così.
Mi sedetti sul bordo del letto di camera nostra, mentre Al era intenta a frugare nella sua valigia dandomi le spalle.
"Quindi...ho notato che vai d'accordo con Cal" le dissi schiarendomi la voce e interrompendo così il silenzio che si era creato tra noi.
"Sì beh, è simpatico" rispose accennando un sorriso.
Dopodiché si voltò a guardarmi, e aggiunse con leggero nervosismo: "fa delle battute divertenti, come quella del matrimonio"
Io forzai una risata, per poi darle ragione annuendo.
"Già, e-era divertente quella" affermai ridacchiando.
"Ma...era solo una battuta, no?" mi domandò sorridendo nervosamente.
I suoi occhi sembravano dirmi altro, sembravano cercare un qualche tipo di accertamento.
Io esitai un attimo, ma poi annuii piano passandomi una mano sulla nuca per via dell'agitazione.
"Infondo Cal dice sempre idiozie" dissi forzando un'altra risata.
Lo sguardo di Alex si incupì un po', come se avesse voluto sentire un'altra risposta.
Spesso mi chiedevo quali pensieri le attraversassero la mente in quei momenti. Avrei voluto sapere a cosa stesse pensando quando i suoi occhi si facevano più scuri e persi.
"Vieni qua" le dissi poi dolcemente, indicando lo spazio al mio fianco sul letto. Lei mi guardò incuriosita, poi però si avvicinò e prese posto alla mia sinistra.
Senza dire nulla la racchiusi in un tenero abbraccio nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, e il suo profumo mi trasmise subito calma.
Lei sorrise, forse leggermente confusa dall'abbraccio improvviso, e ricambiò la stretta.
"Io l'ho detto che nella tua famiglia si danno molti abbracci" disse facendomi ridere.
Mi allontanai piano, e le sorrisi.
"Questo quindi per cos'era?" mi domandò.
"Nulla, avevo voglia di abbracciarti" risposi stringendomi nelle spalle, e sulle sue labbra spuntò un sorrisetto che ormai conoscevo bene.
"E non hai voglia di..." cercò di dire, nonostante io avessi già capito dove volesse andare a parare.
"No" la interruppi divertita, e lei fece una smorfia contrariata.
"Dobbiamo andare a pranzare, non c'è tempo" aggiunsi.
"E pensare che secondo Cal non riusciresti a dirmi di no" mi provocò lei sorridendo.
Sentendo quelle parole il mio cuore perse un battito, mentre lei mi sistemò
delle ciocche di capelli dietro l'orecchio con tranquillità.
"Era...un altro discorso quello" dissi sottovoce.
"Oppure, più semplicemente, non puoi davvero resistermi" affermò, anche se mi parve che in quel modo ne volesse quasi volere ricevere conferma.
"Te la tiri troppo" scherzai io facendola sorridere.
Poi mi alzai, e le feci cenno di seguirmi per andare a mangiare.Scendemmo le scale per il piano di sotto, e una volta in cucina notai immediatamente come mia madre stesse ordinando tutto con una precisione più accurata del solito.
Forse ci teneva ad impressionare Alex?
"Ti aiuto" le dissi prendendo i piatti pesanti che stava reggendo.
Probabilmente li afferrai un po' troppo in fretta, perché subito dopo sentii di star perdendo l'equilibrio.
Al fortunatamente accorse appena in tempo salvando con agilità sia i piatti che me dallo sfracellarsi a terra. Non riuscivo a capire come facesse ogni volta ad avere dei riflessi talmente veloci.
"È meglio se li prendo io" mi disse con un sorriso guardandomi negli occhi.
Io annuii piano, impressionata dalla sicurezza della sua presa su di me.
Prese poi i piatti in ceramica e li sistemò a tavola, mentre Carol mi guardò inarcando un sopracciglio.
"Sei sempre stata una che inciampa facilmente Piper" affermò accennando un sorriso.
"Non lo faccio apposta" risposi con una smorfia, per poi aprire l'anta del mobiletto in cucina per prendere i bicchieri.
Cercai di sistemarne 6 posizionandoli uno sopra l'altro e tenendoli in entrambe le mani, ma Alex intervenne prendendone alcuni per aiutarmi.
"Non mi fido più di tanto" mi disse facendomi l'occhiolino, e io sbuffai.
"Non li avrei fatti cadere" le assicurai, ma in risposta ricevetti solo un suo sorriso divertito.
"Sicura?" sentii dire alle mie spalle, e voltandomi vidi Cal con in mano un piatto enorme di insalata.
"Dobbiamo sfamarci un esercito con quella?" gli domandai mentre lui appoggiò l'insalata a tavola.
"Non sono stato io a decidere le dosi" rispose, facendomi capire che mamma aveva di nuovo esagerato con le quantità.
Dopodiché arrivò anche Bill assieme al nonno, il quale salutò per prima Alex. Lei ricambiò scherzosamente con un saluto militare, che fece sorridere Harold. Sì, erano praticamente già diventati amici.
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RomancePiper è una semplice ragazza che va all'università. È calma, ama i libri ed è soddisfatta della vita che ha col suo fidanzato Larry...o forse no? Forse le manca qualcosa, qualcosa che la faccia sentire viva, qualcosa che la renda veramente felice. U...