Chapter 16

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Alex's pov

Il resto della mattinata non seguii le stesse lezioni di Piper, e senza di lei il tempo sembrò passare più lentamente. Ancora non riuscivo a capire cosa avesse di così speciale quella ragazza che mi attirava talmente tanto.

Prima di avviarmi verso casa, uscendo dall'università incontrai Nicky.
"Hey Al!" mi salutò sorridente.
"Ciao Nicky" risposi ricambiando il sorriso.
Chiacchierammo un po' percorrendo le strade affollate, e lei mi raccontò di come durante il corso di geometria avesse conosciuto una ragazza a cui cominciava ad essere interessata.
"Devo ancora sapere il suo nome, ma glielo chiederò la prossima volta" spiegò.
"Sono felice per te Nicky" dissi contenta e lei sorrise.
"Ok ok ora però voglio sapere di quella bionda che ti piace" esclamò cambiando argomento.
"Quando mai ho detto che mi piace scusa?" chiesi divertita.
"Andiamo Alex, è così evidente. Non potrai negarlo ancora a lungo" rispose facendo spallucce.
"Non mi innamoro facilmente, lo sai"
"È vero, ma i colpi di fulmine esistono" disse con un'espressione da vecchia saggia.
"Ammetto che è bella e che non mi dispiacerebbe divertirmi con lei, ma niente di più. Non può piacermi se la conosco a malapena" spiegai.
Nicky si limitò ad annuire e dopodiché parlammo di altro camminando per le vie sempre piene.
Io successivamente dovetti prendere un'altra via per tornare a casa, perciò ci salutammo dicendo di vederci il giorno dopo.

Arrivai presto, e quando salii le scale dell'appartamento mi soffermai un secondo davanti la porta di Piper.
In quell'istante mi tornarono alla mente le parole di Nicky. Potevo davvero provare qualcosa di serio per quella ragazza dagli occhi azzurri? Insomma, era fin troppo presto per essere sicuri di una cosa del genere, no?
Scossi la testa e salii gli ultimi gradini cercando di non farmi influenzare troppo dalle idee della mia amica.

Passai un pomeriggio estremamente noioso studiando. Avrei a breve avuto un esame, e la quantità di argomenti da sapere non era poca.
Si erano fatte già le 19, e mi era venuta fame.
«Potrei ordinare del sushi...» pensai. Ero troppo stanca per cucinare qualcosa in quel momento.
Mi alzai per prendere il telefono, quando qualcuno bussò alla porta.
"Sono Piper!" sentii dire dall'altra parte.
Il mio cuore inspiegabilmente accelerò all'improvviso.
«Oddio. Non so nemmeno se sono presentabile. No aspetta, perché me ne preoccupo?!» dissi allarmata tra me e me.
Prima di pensarci troppo andai ad aprire.
"Ciao" mi salutò con un sorriso.
"Hey" ricambiai il sorriso e le feci cenno di entrare.
"Ah, non vorrei disturbarti..." rispose timida.
"Tranquilla, accomodati pure"
Lei annuì ringraziando, poi continuò: "in verità sono venuta qui perché volevo chiederti se ti sarebbe piaciuto cenare con me al piano di sotto, dato che Allie è dovuta uscire e non mi va di mangiare da sola" disse imbarazzata.
Cercai di nascondere un sorriso per la strana felicità che quella frase mi provocò.
"Certo, è un'ottima idea. Dammi un secondo che prendo le chiavi" risposi.
"Va bene" disse sorridendo.

"Cosa mangiamo?" domandò poco dopo mentre scendevamo le scale.
"Il sushi ti piace?" chiesi a mia volta.
"Lo adoro" esclamò, ed io sorrisi.
Quando aprì la porta notai che sopra la sua mano sinistra c'era ancora il disegno della rosa intatto, mentre aveva completamente lavato via gli scarabocchi sull'altra.
"Vedo che la rosa ti piace" osservai.
Lei inizialmente mi guardò confusa, poi capì che parlavo del disegno e arrossì lievemente.
"È bello, non vorrei che si togliesse in fretta" spiegò abbassando lo sguardo imbarazzata.
Io mi avvicinai a lei, e sussurrai: "potrei fartene quanti ne vuoi"
Vidi le sue guance andare a fuoco, al che cercai di trattenere una risata.
Lei provò a dire qualcosa, ma finì con l'arrossire ancora di più. Dio, adoravo vederla così.

In quel momento accadde tutto senza pensarci, fu tutto spontaneo.
Poggiai dolcemente una mano sulla sua guancia e piano mi avvicinai fino a ritrovarmi a qualche centimetro dalle sue labbra. Stavolta non potevo fermarmi. Lei non si era spostata, nonostante avesse capito cosa volessi fare.
Appoggiai le mie labbra sulle sue e mi accorsi subito di quanto morbide fossero. Erano dolci, soffici, e involontariamente mi spuntò un sorriso durante quel bacio stupendo.

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