Chapter 60

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Piper's pov

La mattina seguente mi alzai svogliatamente, e quando andai in cucina vidi Allie che stava facendo colazione.
Era vestita in modo abbastanza elegante, sembrava pronta per uscire.
"Esci?" le chiesi prendendo il latte dal frigo e versandolo in una tazza.
"Sì, anche se sono in ritardo" disse ridacchiando.
"Con Jack??" domandai con un sorriso malizioso, e lei mi tirò una leggera gomitata.
"Non è come pensi. Comunque sì, con lui e dei suoi amici" rispose.
"Mmh" risposi annuendo lentamente.
"Ti piace?" le chiesi d'un tratto, sorseggiando il latte.
"Chi? Jack?! N-no. Piper, smettila" affermò, ma capii subito che stava mentendo.
"Andiamo, so che non è la verità. Ti sei imbarazzata subito, e non è da te" dissi con un sorriso in volto.
Lei, seduta di fronte a me, evitò il mio sguardo, mentre le sue guance si tinsero di rosso.
"Non ci credo, è la prima volta che ti vedo così presa da qualcuno!" esclamai emozionata, punzecchiandole il braccio con l'indice per darle fastidio.
Lei si mise a ridere e mi spostò la mano divertita.
"Dai, non lo so nemmeno io. Piuttosto oggi non dovevi andare a riprendere i cuccioli?" mi chiese cambiando argomento.
"Vado tra una ventina di minuti" risposi, mentre lei si alzò per mettere a lavare la sua tazza.
"Mi mancano quelle palle di peloo" esclamò, ed io sorrisi.
"Pure a me" affermai, e ripensai ad Alex dato che probabilmente anche lei sentiva la loro mancanza (nonostante non avrebbe mai voluto ammetterlo).

Salutai Allie che uscì di casa in tutta fretta, poi finii di mangiare e mi preparai velocemente per uscire.
Misi in moto l'auto, ed improvvisamente il nervosismo si fece strada in me.
Mi ero quasi dimenticata di Emily, la quale durante il viaggio in montagna mi aveva inviato un paio di sms che però avevano solo fatto aumentare la mia confusione.
Ero confusa perché non riuscivo davvero a capire quali fossero le sue intenzioni.
Diceva che le mancavo, anche se ci conoscevamo da pochissimo.
Voleva rivedermi, eppure sapeva che ero fidanzata.
Ad Alex non avevo detto nulla, semplicemente perché cercavo di non darci peso. Mi dicevo che sarebbe stato solo qualcosa di momentaneo.
Però, allo stesso tempo, una piccola parte di me voleva chiedere spiegazioni ad Emily.
Una parte di me non riusciva a lasciar perdere completamente.

Pensieri simili continuarono a frugarmi in testa durante tutto il tragitto, tanto che arrivai alla clinica così presto da non rendermene nemmeno conto.
Presi un respiro profondo, poi scesi dall'auto e mi avviai all'entrata, ma mi bloccai non appena mi ritrovai davanti lei. Emily.
Stava fumando una sigaretta, e quando i suoi occhi color nocciola incontrarono i miei, sentii il mio cuore agitarsi.
Mi rivolse un sorriso, e gettò il mozzicone a terra.
"Non pensavo saresti venuta oggi" disse avvicinandosi a me, e mise le mani nelle tasche del camice bianco.
"Sì, siamo tornate giusto ieri dalla vacanza" spiegai leggermente nervosa.
Non sapevo nemmeno io il perché di tutta quella tensione. Era dovuto a lei, sembrava un effetto collaterale che capitava quando la vedevo o quando si avvicinava troppo.
"E non c'è la tua fidanzata con te, stavolta?" mi domandò interessata.
Era ancora mattina presto, e sapevo che Alex stava ancora dormendo, perciò non volevo svegliarla.
Io scossi la testa, mentre mi ripetei mentalmente di darmi una calmata.
Lei si strinse nelle spalle ma trattenne un sorriso, poi mi invitò ad entrare nella clinica.
La seguii a qualche passo di distanza, tanto che lei se ne accorse.
"Non mordo mica" disse con un sorriso, così mi avvicinai.
Entrammo nello studio, e sorrisi non appena vidi Latte, Yume ed Haze.
Loro mi vennero immediatamente incontro scodinzolando come non mai, e mi accovacciai per accarezzarli.
Mi saltarono tutti e tre addosso, e scoppiai a ridere perché non riuscivano a stare fermi dalla troppa emozione.
"Buoni, state calmi" dissi ridacchiando.
Mi erano davvero mancate queste pesti.
Mi rialzai, ma Haze si mise in mezzo ai piedi facendomi perdere l'equilibrio in un attimo.
Così mi aggrappai alla prima cosa che trovai...e fu il camice di Emily.
"Cazzo" mi lasciai sfuggire, e caddi a terra sbilanciando anche Emily.
Davvero, ho il problema di inciampare ovunque.
Mi ritrovai col culo per terra, mentre lei in qualche modo era riuscita a non cadermi addosso.
Il suo viso però era terribilmente vicino.
"Stai bene?" mi chiese guardandomi negli occhi e cercando di trattenere una risata.
"S-sì. Scusa" risposi nell'imbarazzo più totale.
Lei mi sorrise, poi con uno sguardo mi fece notare che stavo ancora tenendo stretta la manica del suo camice.
Ulteriore figura di merda.
Mi scusai un'altra volta e lasciai la presa, mentre i cuccioli mi saltarono di nuovo in grembo.
Grazie a loro Emily si spostò e si rimise in piedi, poi mi rialzai anch'io.
Sentii un dolore lancinante alla schiena, probabilmente perché avevo sbattuto contro la scrivania.
Cercai comunque di ignorare il fastidio, pensando di preoccuparmene solo una volta a casa.
"Ti serve del ghiaccio" affermò Emily.
Come faceva già a sapere che mi ero fatta male?
"Perché?" chiesi sorridendo per fare finta di niente.
Ma vidi che mi rivolse un'occhiataccia, così sospirai.
"Ci penserò a casa, grazie lo stesso" dissi cercando di convincerla, però lei scosse la testa.
"Aspetta un secondo" rispose, ed uscì dallo studio.
Io sospirai, massaggiandomi la schiena dolorante.
Guardai Haze, e gli mimai con le labbra un 'è tutta colpa tua', ma lui si buttò a pancia all'aria pronto a giocare.
Emily tornò qualche secondo dopo tenendo in mano un pacco di ghiaccio.
"Tieni" disse porgendomelo.
"Davvero, non serve" cercai di dire, ma lei insistette.
Decisi allora di lasciar perdere ed accettare.
"Grazie..." risposi titubante, e presi il ghiaccio per metterlo sulla schiena.
Quando il freddo entrò a contatto con la mia pelle feci una smorfia di dolore.
"Probabilmente hai un bel livido" affermò lei.
"Non è niente" risposi, e mi appoggiai all'armadio che si trovava alle mie spalle.
Socchiusi gli occhi e sospirai pesantemente.
"Ci mancava solo questa" dissi piano, ed Emily ridacchiò.
"Ti passerà in fretta" mi rassicurò.
Io riaprii gli occhi, e la guardai.
Stava sistemando tutti i fogli e i documenti che erano sparpagliati sul tavolo.
Fu in quel momento che mi tornarono in mente tutte le domande che le volevo fare.
I messaggi che mi aveva mandato, i suoi atteggiamenti che non riuscivo a spiegarmi.
Dovevo capire perché si comportava in quel modo con me.
"Posso chiederti una cosa?" dissi d'impulso, senza nemmeno pensarci.
Lei mi guardò incuriosita inarcando un sopracciglio, e sorrise.
"Certo" rispose.
"Perché..." cominciai, cercando di trovare le parole adatte.
"Insomma, perché ti comporti così con me?" chiesi direttamente.
"Così come?" domandò lei divertita, e si tolse gli occhiali appoggiandoli sul tavolo.
"Mi scrivi che mi vuoi vedere, che ti manco. Mi sorridi e mandi segnali che fatico ad ignorare. Non so quali siano le tue intenzioni" spiegai.
Emily sorrise, poi si avvicinò.
"Non lo sai?" mi domandò, ad un passo di distanza da me.
Io scossi la testa, e la guardai.
"Perché mi interessi" disse semplicemente.
Io? Cioè provava dell'interesse per me? Perché? Come?
Sbattei le palpebre più volte e tentai di rispondere in qualche modo, ma non seppi cosa dire.
Si avvicinò ulteriormente, mentre io ero rimasta quasi pietrificata.
"Mi piaci, Piper" ripetè, mentre il suo viso si faceva sempre più vicino.
No, non potevo. Dovevo andarmene.
Cercai di fare un passo indietro, ma non potei dato che c'era l'armadio.
"E muoio dalla voglia di baciarti" sussurrò, stavolta sulle mie labbra.
Deglutii, e solo in quel momento riuscii a far reagire il mio corpo per scansarmi ed allontanarmi.
"Senti...E-emily non posso. Io amo Alex, davvero non-" cercai di dire, completamente scombussolata.
Scossi la testa e mi massaggiai le tempie.
"Io...devo andare" affermai, e mollai il pacco di ghiaccio sulla sua scrivania.
"Aspetta Piper" disse, ma non le diedi retta perché presi i cuccioli ed uscii dallo studio.
"Scusa!" mi gridò alle spalle, mentre io mi allontanavo in fretta.
Avevo il cervello in tilt, sentivo la testa scoppiare.
Entrai in auto, e dopo aver sistemato Haze, Yume e Latte nei posti dietro, mi accasciai sul sedile del guidatore.
Appoggiai le mani e la fronte al volante, poi sospirai pesantemente.
Che cazzo di casino.
Fortunatamente ero riuscita ad evitare quel bacio.
In testa però continuavo a sentire la sua voce che diceva 'mi piaci' e 'muoio dalla voglia di baciarti'.
Cos'era appena successo?
Sembrava fosse scoppiata una bomba nucleare nel mio cervello, mentre il cuore mi martellava nel petto.
Cercai di calmarmi e riordinare i pensieri.
Non c'era motivo di preoccuparsi, no?
Le prossime volte l'avrei semplicemente evitata.
Sì, sarebbe stato meglio starle lontana, almeno per un po' di tempo.
Cercai di convincermi che quella fosse la scelta più opportuna, ripetendomela più volte.
"Ho bisogno di pensare ad altro. Alex. Ho bisogno di Alex" dissi.
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*spazio autrice*
Avrei dovuto aggiornare prima :(
Also, dopo questo capitolo mi aspetto già la gente che mi vorrà dare fuoco per aver messo Emily

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