Chapter 33

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Piper's pov

Accompagnai Alex fino a casa per accertarmi che stesse bene dopo quel giramento di testa, anche se lei volle comunque mantenere la distanza tra di noi.
Mi sentivo male, prima mi ignorava, e ora sembrava quasi...respingermi.
Dopo averla accompagnata chiamai immediatamente Stella.
Lei rispose solo dopo 2 squilli.
"Ohh vuoi già rivedermi?" disse ridacchiando.
Io alzai gli occhi al cielo.
"No, devo parlarti, riguardo ieri. Ci possiamo incontrare?" domandai.
"D'accordo, sono nelle vicinanze, sarò al tuo appartamento tra una decina di minuti"
"Okay" risposi, per poi attaccare.
Andai ad aspettarla fuori, davanti l'entrata.
E dopo 10 minuti arrivò.
"Ehi" mi salutò sorridendo.
"Ciao Stella" dissi ricambiando il saluto.
"È urgente ciò di cui mi devi parlare?" mi chiese tranquilla.
"Sì, e c'entra anche Alex" esclamai.
Lei sentendo il nome di Alex mi guardò interessata.
"Ah si, Vause" disse con un sorrisetto.
C'era qualcosa di strano, qualcosa mi sfuggiva, ma sapevo che Stella era coinvolta.
"Cos'hai fatto esattamente?" le domandai diretta.
"Io? Nulla" disse trattenendo una risata.
Quel suo sorrisetto mi dava ai nervi.
"Ah sì? Allora perché ora è diventata così fredda e mi continua ad evitare?" dissi serrando i pugni.
"Oh, può darsi che sia per colpa di una certa foto. Ops" esclamò.
"Quale foto?" chiesi cominciando ad arrabbiarmi.
Lei tirò fuori il cellulare dalla tasca della giacca e mi mostrò un'immagine.
Rimasi pietrificata.
Nella foto c'era Stella che sorrideva, mentre di fianco a lei io dormivo senza nemmeno indossare l'abito.
Ora avevo capito.
Alex aveva frainteso tutto con quell'immagine.
Sentii il sangue ribollire, e guardai con odio Stella.
"Perché cazzo l'hai fatto?!" le domandai alzando la voce.
"Lei non voleva tornare a fare affari con me, quindi ho dovuto divertirmi un po', trovando qualcuno a cui tenesse" disse scrollando le spalle con noncuranza.
Lì non ci vidi più, la afferrai per il colletto e la guardai dritta negli occhi.
"Avrei dovuto sapere che le tue intenzioni erano cattive sin dall'inizio" esclamai arrabbiata, e lei sorrise.
"Lo trovi divertente?" chiesi stringendo la presa sul colletto della giacca.
"Non sapevo ti importasse così tanto di lei" rispose ridacchiando.
A quel punto la mollai spingendola leggermente indietro, e lei barcollò.
"Porca miseria, non voglio più vederti. Avrei dovuto stare lontana da te sin da subito" dissi serrando la mascella.
Non le diedi nemmeno il tempo di controbattere, perché rientrai nell'appartamento chiudendole la porta in faccia.
Salii le scale infuriata e ancora incredula.
Ora sapevo il motivo per cui Alex stava male, ma come facevo a chiarire le cose se non mi dava la possibilità di spiegare?
Mi venne un'idea.
Tornai a casa ed andai da Allie.
"Allie, mi serve il tuo aiuto. Ti prego, devi dire ad Alex di venire qui. Inventati una qualsiasi scusa" la pregai.
"Non puoi chiederglielo tu?" mi chiese semplicemente.
"Non vuole più parlarmi, ma ti spiegherò tutta la situazione più tardi. Adesso potresti farmi solo questo favore?"
Lei annuì senza problemi.

Circa mezz'ora dopo, Alex bussò alla nostra porta.
"Cazzo. Ok. Mi sono preparata un breve discorso, spero mi ascolti" pregai nel panico.
Mi nascosi in un'altra camera, perché se mi avesse vista da subito probabilmente se ne sarebbe andata all'istante.
Potei comunque osservare la scena: Allie andò ad aprire con un sorriso, che si spense vedendo l'espressione stanca di Alex.
"Oi tutto bene?" le domandò la mia coinquilina.
Alex annuì debolmente.
"Allora...hai portato lo zucchero? L'abbiamo finito qui in casa" disse Allie.
"Tieni" rispose l'altra porgendoglielo.
"G-grazie" esclamò la mia amica ancora scossa dal cambiamento improvviso di Alex.
Poi aggiunse: "Sei sicura di star bene? Ti vedo pallida e...stanca"
"Tranquilla, è solo perché stanotte non ho dormito" disse Al cercando di rassicurarla.
Allie a quel punto sorrise debolmente, poi guardò più volte agitata nella mia direzione, aspettando che uscissi fuori.
Presi un respiro profondo, e mi feci coraggio.
Non appena me la ritrovai davanti mi si formò un groppo alla gola.
"Alex, lasciami spiegare. Tra me e Stella non c'è mai stato nulla. Non mi è mai interessata, e non abbiamo mai fatto nulla insieme." cominciai a dire, ma il suo sguardo si fece sempre più cupo solo sentendo il nome di lei.
"Io ci tengo a te. Vederti così mi fa stare male." proseguii, mentre lei era rimasta immobile ad ascoltare le mie parole.
Ma vedevo che si stava spazientendo sempre di più.
"Quella foto non rappresenta la realtà, è stato tutto un malinteso. Ti prego, ormai non credo di farcela senza di te" continuai, e sentendo quest'ultima frase lei sospirò e si diresse verso la porta.
"Alex" la chiamai con gli occhi lucidi tentando di fermarla.
Lei mi ignorò, di nuovo.
"Tra me e Stella non è successo niente!" dissi con voce tremante.
Alex però fece un sorrisetto finto, ironico. Perché non mi voleva credere?
Uscì fuori chiudendosi la porta alle spalle.
Non ce la facevo.
Sentii le gambe non reggere, le mani sudare.
Dovevo sistemare le cose tra di noi.

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