Piper's pov
Camminavo tra le strade vuote, con lo sguardo basso e gli occhi rossi dal pianto.
Nella mia mente si ripeteva più e più volte la stessa immagine di Alex e Sylvia.
Quel bacio sembrava impossibile da dimenticare, un ricordo indelebile che continuava a tormentarmi.
Le lacrime sembravano scendere senza che me ne rendessi conto, mentre il mio sguardo assente rimaneva fisso sull'asfalto.
Faceva male, sentivo un peso opprimente sul petto, che quasi mi nauseava.
Il pensiero di Al con qualcun altro mi aveva distrutta.
Non volevo perderla. La amavo davvero troppo, e sapevo che nessun'altra sarebbe mai riuscita a rendermi felice come faceva Alex.
Ma evidentemente per lei non era lo stesso. Per lei potevo essere stata solo un passatempo. Una qualunque.
Magari aveva solo voluto divertirsi con me.
Mi sentii presa in giro, e ciò mi fece innervosire. Lei aveva giocato coi miei sentimenti, come se non valessi nulla.
Sospirai ed alzai lo sguardo verso il cielo.
Era cupo, e delle nuvole minacciose si stavano facendo sempre più vicine.
Sentii il telefono vibrare nella tasca del cappotto, così lo estrassi con svogliatezza.
Era Allie, che mi chiedeva perché non ero con lei in classe.
Fissai la notifica sullo schermo, indecisa se rispondere inventando qualche scusa.
Mi morsi il labbro, e decisi di spegnere il cellulare dato che non avevo la forza per parlare con nessuno.
Mi guardai un po' attorno: ero finita in una stradina tranquilla, a me sconosciuta, circondata da ampi spazi verdi.
Mi sedetti su una panchina poco distante, portando le ginocchia al petto come una bambina.
Guardai di fronte a me gli alberi, che in lontananza sembravano piuttosto piccoli.
Ma anche in quel posto silenzioso non riuscivo a trovare alcun tipo di quiete. I pensieri si affollavano nella mia mente senza lasciarmi un attimo di pace.
I miei occhi continuavano a riempirsi di lacrime, che a stento riuscivo a contenere.
Sentivo la testa scoppiare a causa di tutta quella confusione.
Ripetevo a me stessa di calmarmi, anche se mi veniva da piangere.
Mi coprii il viso con i palmi delle mani, e sospirai pesantemente.
Ripensavo costantemente ad Alex. Alla nostra relazione. A tutto ciò che avevamo passato.
Avrei voluto arrabbiarmi con lei, sfogarmi. Avrei voluto baciarla. Avrei voluto urlarle di andarsene. Pregarla di rimanere.
Tutto ciò mi stava sfinendo.
Delle lacrime mi rigarono le guance, così le asciugai sospirando.
Sentii alcune goccioline di pioggia toccare terra, e mi pentii di non aver preso con me l'ombrello quella mattina.
Mi tirai il cappuccio sopra la testa, decidendo che sarebbe stato meglio tornare a casa.
Intanto le gocce d'acqua si infrangevano sul suolo con sempre più energia, ma ero troppo stanca per aumentare il passo.
Camminai con le mani in tasca, guardandomi attorno con sguardo spento.
La pioggia mi stava inzuppando completamente, ma non m'importava più di tanto.
Anzi, era in qualche modo confortante. Il suono dello scrosciare dell'acqua mi donava conforto, come se non fossi sola. Come se le mie lacrime sparissero con la pioggia.Arrivai al mio appartamento dopo una quindicina di minuti, bagnata fradicia.
Salii le scale stanca, lasciando dietro di me chiazze d'acqua.
Aprii la porta di casa, mi tolsi le scarpe ed il cappotto, poi mi buttai sul divano sospirando.
Fino al giorno prima, le cose tra me e Alex andavano perfettamente bene...ma forse ero stata io l'unica ad illudersi per tutto quel tempo.
Perché infondo credevo che con lei sarebbe stato diverso.
Non riuscivo ad immaginare le mie giornate senza Al, e sapere che mi aveva tradita mi spezzava il cuore.
Probabilmente per lei ero una qualunque, ed avrei dovuto capirlo prima.
Presi un respiro profondo, passandomi una mano tra i capelli.
Rimasi sdraiata a fissare il soffitto per chissà quanto, continuando a pensare e ripensare.
Tutti i nostri ricordi che si susseguivano nella mia mente mi riempivano gli occhi di lacrime.
Per distrarmi decisi di riaccendere il telefono, anche per scrivere ad Allie una scusa valida per la mia assenza.
Ma non appena lo schermò si illuminò, la prima cosa che lessi fu: '2 chiamate perse da Al♡'
Leggendo il suo nome mi si formò un groppo in gola, e mi sentii il fiato mancare.
Mi aveva mandato anche 3 messaggi:
'Pipes?' 'Non sei in aula?' 'Chiamami'
Sospirai, e preferii non rispondere.
Mentii ad Allie, scrivendole che mi ero semplicemente sentita male e che perciò ero tornata a casa prima.
Appoggiai il cellulare sul tavolino in salotto, ed andai in cucina per cercare qualcosa da mangiare.
Dopotutto non avevo ancora mangiato nulla quel giorno, e mi sentivo abbastanza debole.
Cercai uno yogurt, ma mi ricordai che Alex li aveva finiti tutti qualche giorno prima.
Non appena richiusi il frigorifero però sentii il mio telefono squillare.
Tornai in salotto a riprenderlo, e vidi che la chiamata era da parte di Al.
Tenni il cellulare con mano tremante, guardando il suo nome sullo schermo.
Fortunatamente dopo un paio di secondi riattaccò, ed io tirai un sospiro di sollievo. Non sarei riuscita ad affrontarla dopo aver visto ciò che era successo tra lei e Sylvia.
Non volevo vederla. Non dopo quello che aveva fatto.
Subito dopo mi arrivò un nuovo messaggio, sempre da Alex.
'5 minuti e arrivo' scrisse.
Io sgranai gli occhi, e rilessi l'sms.
In che senso?
Sapeva che ero a casa?
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*spazio autrice*
Questa settimana non ho nemmeno avuto il tempo per respirare, scusate se ho aggiornato solo ora :(
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A window full of messages
RomancePiper è una semplice ragazza che va all'università. È calma, ama i libri ed è soddisfatta della vita che ha col suo fidanzato Larry...o forse no? Forse le manca qualcosa, qualcosa che la faccia sentire viva, qualcosa che la renda veramente felice. U...