Piper's pov
*10 giorni dopo*
Dopo dieci giorni, la situazione tra me ed Alex era nettamente migliorata.
Dopo quei 'ti amo' che ci eravamo dette nella biblioteca universitaria, avevamo deciso di riprovarci. Avevamo scelto di ricominciare la nostra complicata, bellissima storia.
Nonostante questo però, avevo notato come Alex si fosse messa un po' sulla difensiva. Voleva andarci piano; forse per la paura di poter rovinare tutto, o forse per confermare che la nostra fosse davvero una relazione stabile.
Aveva anche iniziato a lavorare, e di conseguenza aveva meno tempo libero e più impegni.
Ci riuscivamo a vedere comunque, ma certe volte sentivo la sua mancanza.
"Quindi? Dopo esci con Alex no?" mi chiese Allie, arrestando il flusso dei miei pensieri.
Eravamo al solito bar, a bere un cappuccino e rilassarci un po'.
Anche se onestamente facevo fatica a rilassarmi. In quel tardo pomeriggio mi sentivo leggermente malinconica, e non ne capivo il perché.
"Mm sì, dato che è il weekend ed è libera mi ha chiesto di uscire" le risposi accennando un sorriso.
"Sapevo che le cose tra di voi si sarebbero sistemate, siete semplicemente indivisibili" mi disse lei sorridendo.
Io, divertita, ricambiai il sorriso.
"Cosa mi dici di te e Jack invece?" le domandai interessata, e lei non riuscì a nascondere un altro sorriso.
Jack ed Allie si conoscevano ormai da qualche mese. Era un ragazzo gentile e davvero simpatico. Amava scherzare, e riusciva sempre a fare ridere Allie con le sue battute divertenti. Sembravano fatti l'uno per l'altra.
"Diciamo che...forse stiamo insieme" disse, per poi sorseggiare il suo cappuccino pieno di schiuma.
"Forse? Cioè è quasi sicuro?" esclamai emozionata.
Ero felice per lei, soprattutto perché era davvero difficile che le piacesse qualcuno, dati i suoi standard alti. Aveva parecchi pretendenti, ma li rifiutava tutti. Perciò ero contenta di sapere che avesse finalmente trovato in quel ragazzo ciò che cercava.
"Ho accidentalmente origliato la conversazione tra lui ed un suo amico...e a quanto pare gli piaccio sul serio. Ha intenzione di chiedermi di uscire, di andare ad un appuntamento vero e proprio" rispose, sorridendo imbarazzata.
"Non vedo l'ora di esserci al vostro matrimonio" le dissi ridacchiando.
"Ma smettila" affermò ridendo.
In quel momento il mio cellulare squillò, interrompendo la nostra conversazione.
Presi il telefono, e lessi il nome di mio padre sullo schermo.
"Hey papà" dissi, non appena risposi alla chiamata.
"Ciao tesoro, come stai?" rispose lui.
"Tutto bene, tu? E gli altri?" chiesi, sorridendo debolmente.
In qualche modo non ero particolarmente legata alla mia famiglia, se non a mio fratello minore.
Dato che frequentavo l'università lontano da casa vedevo i miei genitori di rado, per non parlare del resto dei miei parenti.
Ma in un certo senso forse mi andava bene così. Sin da bambina i miei famigliari, i miei genitori, e gli amici di famiglia vedevano in me ciò che non ero.
Era come se volessero che fossi qualcun altro, specialmente mia madre.
Voleva una figlia perfetta, che eccellesse in ogni campo, sempre. Voleva una figlia educata, gentile, a modo. Non potevo mai ribellarmi e fare di testa mia, visto che da me si richiedeva sempre un comportamento impeccabile.
Almeno però, avevo avuto la nonna dalla mia parte. Riusciva a tirarmi su di morale in qualsiasi momento, insieme anche al nonno. Lui era spesso occupato a causa del lavoro, ma quando c'era trovava ogni volta il modo per farmi sorridere.
Inoltre avevo sempre invidiato il legame speciale che c'era tra lui e la nonna. Andavano molto d'accordo, e il loro affetto era immensurabile.
Tra mio padre e mia madre invece non avevo mai visto un amore simile.
"Bene...c'è solo un problema. Tuo nonno Harold non sta molto bene da quando Celeste se n'è andata, e non sappiamo cosa fare" spiegò.
In effetti non era nemmeno riuscito ad andare al funerale di nonna, a causa della sofferenza. Potevo solo immaginare il dolore insopportabile che aveva e che stava ancora provando.
"Piper, forse tu riusciresti a farlo sentire meglio. Sei la sua nipotina, sai che ti adora, proprio come faceva Celeste" affermò.
Sospirai, non riuscendo a trattenere la preoccupazione.
"Sta molto male? Visto che è il fine settimana credo che potrei passare a trovarvi, per poi ritornare qui lunedì" proposi.
"Sarebbe stupendo, lo faresti davvero felice. Verrà anche Cal, perciò sono sicuro che rivedendovi il suo umore migliorerà" disse, ed io sorrisi.
"Tra te ed Alex tutto ok?" mi chiese poi.
Mio padre, a differenza di mia madre, aveva da subito accettato la mia relazione con Al, e gli ero molto grata per questo.
"Sì, stiamo bene. Abbiamo avuto alcune incomprensioni e un paio di litigi...ma ora è tutto passato" spiegai.
"Avete litigato? Era qualcosa di serio?" mi domandò, lievemente preoccupato.
"Niente di irrisolvibile, ci amiamo nonostante tutto" gli dissi sorridendo, e lo sentii tirare un sospiro di sollievo.
"Mi fa piacere tesoro. Sai, Alex mi sta simpatica. Ho notato come riesca a renderti davvero felice, mentre con Larry non eri così. Sei più sorridente con lei; sono contento di sapere che stai bene" rispose, con un tono stranamente dolce che mi sorprese.
Magari con il passare degli anni stava diventando più premuroso.
"Già...sono fortunata ad averla conosciuta" dissi, sorridendo ancora una volta.
"Visto che ci vieni a trovare, che ne dici di portare anche Alex con te? Ormai la vostra è una relazione seria, sarebbe bello passare un weekend in famiglia" suggerì.
Mi sarebbe piaciuto avere Al con me, ma non ero sicura che lei avrebbe accettato.
Dato che ci voleva andare piano, probabilmente passare il fine settimana con la mia famiglia le sarebbe sembrato troppo affrettato.
"Ehm...papà, non so se vorrebbe venire. Insomma, non credo sarebbe a suo agio" spiegai.
"Capisco...beh, in ogni caso semmai decidesse di accompagnarti sappi che non ci sono problemi" concluse lui.
"Grazie papà" risposi sorridendo.
Infine ci salutammo, e terminammo la chiamata.
"Sembri preoccupata. È successo qualcosa?" mi chiese Allie.
Io sospirai, mordicchiandomi il labbro.
"È solo che mio nonno non sta molto bene, perciò andrò a trovarlo e passerò il weekend col resto della famiglia" affermai.
Poi aggiunsi: "Devo dire ad Alex che non potremo uscire stasera, dato che partirò"
Allie assunse un'espressione dispiaciuta, ed annuì comprensiva.
"Spero non sia nulla di allarmante" disse.
"Lo spero anch'io..." risposi, prendendo nuovamente il cellulare per scrivere un sms ad Alex.
"Mio padre mi ha proposto di portare Al con me, ma non credo che lei vorrebbe andarci" dissi ad Allie, forzando un sorriso.
"Perché no?" mi domandò lei.
"Ci stiamo andando piano stavolta. Passare due giorni con la mia famiglia le sembrerebbe inadatto, credo. Non penso che vorrebbe andarci" spiegai.
"Mmh...forse. Ma è anche vero che non puoi esserne sicura se non glielo chiedi" affermò lei, per incoraggiarmi.
Io mi strinsi nelle spalle, e presi un respiro profondo prima di scrivere il messaggio ad Alex.
'Al, non credo potremo uscire insieme oggi' le scrissi.
La sua risposta arrivò poco dopo, e mi chiese: 'Che è successo?'
'Una faccenda in famiglia, andrò dai miei genitori oggi e domani' risposi.
'Oh, okay. Spero non sia grave' scrisse lei.
Subito dopo aggiunse: 'Tu stai bene?'
Vedendo la sua immediata preoccupazione, non riuscii a nascondere un sorriso dolce.
'Sì, anche se mi dispiace che il nostro appuntamento sia saltato' scrissi.
'Non preoccuparti' rispose lei.
'Mio padre ha detto che se ti va puoi venire anche tu, che gli farebbe piacere averti con noi. Ma so che probabilmente non vorresti, perciò non fa nulla' spiegai.
Tanto sapevo che non avrebbe voluto, la conoscevo.
'E chi ha detto che non voglio?' rispose, cogliendomi di sorpresa.
'Sarebbe una forzatura, so che ti sentiresti a disagio affrettando in questo modo le cose tra di noi' scrissi.
'Verrò anch'io' affermò semplicemente.
Non la capivo. Se voleva che la nostra relazione andasse con calma, perché all'improvviso si comportava così?
'Non voglio costringerti, Alex' risposi.
Avrei voluto che venisse con me, certo, ma di sua volontà. In questo modo invece mi sembrava solo una cosa forzata.
'Non lo devi fare per accontentarmi' le scrissi.
'Pipes, non lo faccio per quello. Voglio accompagnarti, che c'è di male? Visto che mi hanno invitato, dì loro che ci sarò' proseguì lei.
'Non credo tu voglia andarci davvero. Poi non vedresti l'ora di ritornare a casa' risposi.
'Smettila, ci voglio andare e basta. Verrò con te, fine della discussione' scrisse, non accettando obiezioni.
E va bene, se voleva passare il fine settimana con me e la mia famiglia, l'avrebbe fatto.
Dato che insisteva così tanto, l'avrei assecondata.
'D'accordo, partiamo stasera' le scrissi infine.
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*spazio autrice*
Scusate se aggiorno solo ora, non sono riuscita a scrivere durante la settimana :(
Forse questo capitolo è un po' noioso (?) sjdkd
Nulla, spero vi piaccia comunque 🍂
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A window full of messages
RomancePiper è una semplice ragazza che va all'università. È calma, ama i libri ed è soddisfatta della vita che ha col suo fidanzato Larry...o forse no? Forse le manca qualcosa, qualcosa che la faccia sentire viva, qualcosa che la renda veramente felice. U...