Chapter 89

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*avviso già qui che in questo capitolo ci sono scene più esplicite, buona lettura* :)

Piper's pov

Quella notte dormire mi sembrava impossibile: mi continuavo a rigirare più volte nel letto senza un briciolo di sonno.
Indossavo ancora la felpa di Alex, e il suo profumo mi faceva terribilmente desiderare di averla al mio fianco.
Haze e Latte erano sdraiati sul tappeto, intenti a darsi delle pigre ed amichevoli zampate sul muso, mentre Yume era disteso accanto a me, tranquillo come sempre.
Guardai per l'ennesima volta l'orologio sul comodino, il quale sembrava segnare le 00.14 da ormai dieci minuti, come se il tempo non passasse mai.
Presa dalla noia allora afferrai il cellulare, mettendomi a sedere ed avvicinando le ginocchia al petto.
Alex era ancora online, perciò per un secondo fui indecisa se scriverle di nuovo per prima.
Mi mordicchiai il labbro e sospirai.
Al diavolo, mi mancava troppo, così senza pensarci su decisi di inviarle un messaggio.
'Hey, che fai?' scrissi banalmente.
Nascosi il viso nella sua felpa, e sorrisi vedendola digitare la risposta pochi secondi dopo.
'Sto uscendo' replicò, facendomi corrugare la fronte.
Dove doveva andare a quell'ora?
'Vai da qualche parte?' le chiesi curiosa.
'Perché ti interessa?' domandò lei poco dopo, sempre con quella solita sfrontatezza.
'Perché sono la tua ragazza' spiegai, e non appena mandai quel messaggio sentii qualcuno bussare alla porta. Forse Allie era tornata?
Mi alzai un po' svogliatamente, ed andai ad aprire seguita dai cani che scodinzolarono teneramente.
Quando aprii la porta mi sorpresi nel vedere Alex anziché la mia coinquilina, ed i miei occhi si illuminarono all'istante.
"Sono qui per riprendere Haze" spiegò prima che potessi chiederglielo.
Rimasi lievemente delusa sentendo il suo motivo, forse perché non era ciò che speravo.
"Solo per quello?" le domandai facendola entrare in casa.
"E per cosa sennò?" mi chiese con un sorrisetto, fingendosi innocente.
Sbuffai piano, passandomi una mano sulla nuca.
"Ecco...potresti rimanere per un po' lasciando anche Haze" suggerii, rialzando lo sguardo per incontrare il suo.
Nemmeno io sapevo bene dove avessi trovato il coraggio di chiederglielo così su due piedi, ma volevo davvero passare del tempo con lei.
"Cosa vuoi dire?" mi domandò sempre sorridendo maliziosamente, ed io presi un respiro profondo.
"Pensavo solo che potessi rimanere visto che non riesco a dormire" azzardai, stavolta in leggero imbarazzo.
"Cosa mi dai in cambio?" disse facendo un passo verso di me.
"Un...abbraccio?" risposi con un filo di speranza nella voce, e lei ridacchiò.
"Mi dovrei accontentare di un abbraccio?" mi domandò divertita.
"Rimani con me e basta" la pregai sorridendo.
Lei sorrise di nuovo ed alla fine annuì, facendomi cenno di seguirla in camera.
Non me lo feci ripetere due volte, così la seguii non riuscendo a nascondere la gioia.
Era come se improvvisamente non fosse più rimasta alcuna traccia della mia rabbia nei suoi confronti, perché l'unica cosa che volevo ormai era fare pace.
Giunte nella mia stanza le presi delicatamente la mano facendola voltare nella mia direzione, e la abbracciai stringendomi al suo petto.
"Mi dai già la ricompensa?" mi chiese lei ridendo e ricambiando la stretta.
Socchiusi gli occhi, godendomi quel contatto così familiare che mi era mancato.
"Non voglio che mi ignori per colpa del lavoro" ammisi con sincerità.
Al sciolse piano l'abbraccio, e tornò a guardarmi.
"Piper, non posso rinunciare al lavoro" disse sospirando.
Lo sapevo, non era semplice, non era una questione facilmente risolvibile.
"E rinunceresti invece a me?" chiesi poi.
Alex mi prese la mano, facendomi sedere con lei sul letto.
"No, non potrei mai, ma devi capire che non è facile per me. Già non sono la persona migliore a questo mondo nel saper gestire lo stress, poi se ci scontriamo sempre non so come fare" tentò di spiegare, mettendosi lievemente sulla difensiva.
"È solo che...mi sembri distante anche quando non lavori, come se la mia presenza non ti toccasse più di tanto. Vorrei che rallentassi i ritmi, sei sempre stanca" le confidai.
"Non posso Piper, sapevo che all'inizio sarebbe stata dura...però man mano sarò meno stanca, mi adeguerò. E poi non farò questo lavoro per sempre" cercò di rassicurarmi lei, ed io annuii debolmente.
"Rimane comunque il fatto che ti sento distante" le ricordai preoccupata.
Alex sospirò, passandosi una mano tra i capelli.
"Lo so, lo sono perché non riesco a gestire entrambe le cose, non sono brava a relazionarmi quando sono stressata, anzi spesso preferisco stare da sola" confessò.
Capii che erano quelli i momenti in cui Alex riusciva a parlarmi col cuore in mano, senza oscurare i sentimenti. Sapevo che odiava parlare di sé e che preferiva evitare discorsi simili, ma certe volte avevo la fortuna di scoprire nuovi lati del suo carattere che mi affascinavano.
"Quindi vuoi stare da sola?" le chiesi.
Lei sospirò ancora, probabilmente stanca di quelle domande, e si schiarì la voce.
"Sinceramente? Se tu fossi stata un'altra ti avrei già mollata, sì, perché sono fatta così. Non riesco a gestire i miei sentimenti nel mentre che ho in ballo altro. Però con te...è completamente diverso, non posso nemmeno pensare di lasciarti andare. Credevo che le relazioni serie non facessero al mio caso, finché non ho conosciuto te" affermò.
Mi stava mostrando quell'insicurezza e quella fragilità che tentava di opprimere da sempre, quel lato che non avrei mai pensato di poter amare così tanto.
Negli ultimi giorni le nostre conversazioni si erano basate solamente su banali battutine e scherzi, perciò fui felice di essere riuscita a parlare con lei in quel modo.
Le rivolsi un sorriso dolce, e le presi il viso tra le mani stampandole un bacio sulle labbra.
Lei mi cinse i fianchi con le mani, facendomi avvicinare ulteriormente per approfondire il bacio.
"Però ora basta così, sono stufa di discutere" mi disse, guardandomi un secondo prima di baciarmi di nuovo.
Stregata dal suo sapore la lasciai fare, mentre mi fece sedere a cavalcioni sulle sue gambe.
Passò a baciarmi poco sotto la mandibola, scendendo poi verso il collo, facendomi avvertire dei brividi di piacere che mi fecero venire la pelle d'oca.
Sentii le sue mani infilarsi sotto la mia felpa, ed al suo tocco mi rilassai portando la testa indietro.
Mi sfilò la felpa gettandola da parte, mentre io allacciai le braccia attorno al suo collo sentendo i suoi capelli corvini solleticare dolcemente le mie dita.
Mi sorrise, facendo impazzire il mio battito cardiaco, e mi slacciò subito anche il reggiseno.
Si riavvicinò alle mie labbra, unendo nuovamente in un bacio passionale le nostre lingue, mentre le sue mani mi accarezzarono la schiena per poi passare al mio seno, facendomi mugolare.
Con un movimento veloce le tolsi la maglietta, interrompendo solo per un breve istante il bacio mozzafiato.
Afferrò nuovamente i miei fianchi, facendomi stendere sopra di lei.
Le mie mani vagarono sul suo corpo, sui suoi seni che iniziai a massaggiare ottenendo un gemito da parte sua.
Lei riuscì in rapidità a ribaltare la situazione, e mi ritrovai distesa di schiena sul materasso, coi polsi bloccati dalle sue mani calde.
Il suo viso a distanza ravvicinata, i suoi occhi pieni di desiderio, e il suo profumo stupefacente mi facevano martellare il cuore nel petto.
"Comando io" disse con un sorrisetto, riprendendo poi a baciarmi senza darmi modo di rispondere.
Mi tirò leggermente il labbro inferiore facendomi gemere, e con una mano lasciò la presa sul mio polso per sbottonarmi i pantaloni.
Il mio bacino si mosse quasi istintivamente verso di lei, cosa che la fece sorridere sulle mie labbra.
Si abbassò poi per svestirmi completamente, liberandosi anche dei miei slip già bagnati.
"Impaziente vedo" osservò Alex con soddisfazione.
Io la portai nuovamente vicino a me, togliendole i jeans e il reggiseno così velocemente da farla ridacchiare.
Passò il suo indice sul mio collo, scendendo sempre più in basso fino ad arrivare al mio basso ventre, mentre mi lasciò dei baci umidi sotto la clavicola.
Le sue labbra si spostarono per arrivare fino al solco tra i miei seni, e contemporaneamente mi allargò le gambe.
Ansimai, e le lanciai un'occhiata fugace poco prima che inserisse due dita in me senza avvertirmi.
A quel punto gemetti senza controllo, aggrappandomi al suo braccio e portando di nuovo la testa indietro.
Cominciò a succhiare, mordere e leccare la mia pelle lasciandomi dei piccoli segni violacei lungo il collo ed il seno.
Strinsi le lenzuola disordinate tra le mani, avvertendo ogni suo movimento che mi stava facendo impazzire.
Spostò la sua bocca più in alto, regalandomi altri baci leggeri fino ad arrivare nuovamente al mio viso ed alle mie labbra.
Mi baciò più dolcemente, ma quando aggiunse un terzo dito agli altri due fui io ad aumentare l'avidità di quel bacio, gemendo ancora una volta.
Mi stava facendo perdere la testa, mi sembrava di non riuscire più a controllarmi per via di quel piacere disarmante.
Mi aggrappai a lei, in quel vortice di appagamento insaziabile.
Continuai a gemere il suo nome tra un bacio e l'altro, mentre lei aumentava gradualmente il movimento delle sue dita.
Morse il lobo del mio orecchio, inspirando il mio profumo ed ansimando.
Mi strinsi alla sua schiena, lasciandole per sbaglio qualche graffio che la fece mugolare.
Le mie gambe tremavano di piacere, mentre sentivo il suo respiro caldo ed affannato sul mio collo.
"Vieni per me, Pipes" mi sussurrò infine, facendomi perdere il controllo.

*2 ore dopo*
"A-Alex, non penso di poter continuare" le dissi, stremata dopo l'ennesimo orgasmo.
Appoggiai la testa sul suo petto, il quale si alzava ed abbassava ritmicamente.
"Quindi il tuo limite è di due ore?" mi chiese ridacchiando, con la fronte perlata di sudore ed i capelli spettinati. Era così bella da mozzare il fiato.
Io mi limitai a sorriderle, non avendo il fiato e la forza di rispondere.
Mi spostai poi vicino a lei, alzandomi di poco e reggendomi sul gomito.
La guardai come incantata, col mento appoggiato sul palmo della mano.
"Ti amo, sai?" le dissi piano con un sorriso.
"Vedi che è sempre questo il modo migliore di fare pace?" rispose ridacchiando.
Io risi alzando gli occhi al cielo e scuotendo leggermente il capo, per poi tornare a guardarla.
"Anch'io ti amo" mi sussurrò sorridendo dolcemente.
Ricambiai il sorriso, appoggiando la testa sul cuscino e mettendomi di fianco a lei.
La racchiusi in un tenero abbraccio, mentre Alex si rilassò stringendosi a me.
Data la stanchezza mi lasciai sfuggire uno sbadiglio che la fece sorridere di nuovo.
"Penso che dovremmo dormire" mi disse teneramente, ed io acconsentii annuendo.

Non ci volle molto prima che entrambe ci addormentassimo in quella posizione, vicine e sorridenti.
In quel momento mi sembrava di essere in paradiso, col cuore pieno di serenità e calma.

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