Chapter 1

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L'orologio segnava le 8.50, avevo solo 10 minuti per arrivare all'università. Pagai in fretta il mio the caldo e salutai Josh, il barista. Ormai mi conosceva bene visto che andavo nel suo bar ogni mattina, ed eravamo diventati buoni amici. Uscii di corsa e chiamai subito Allie, la mia migliore amica nonché coinquilina. Non mi lasciò nemmeno il tempo di proferire parola che cominciò a sbraitarmi addosso.
"Piper dove diamine sei?! Lo sai che ti sto aspettando da più di venti minuti all'entrata?! Le lezioni cominciano alle 9, vedi di portare il culo qua" disse, e la sua voce forò il mio timpano.
"Allie, lo so, scusami. Ero al bar e non mi sono nemmeno resa conto di quanto tempo fosse passato!" mi giustificai.
Lei sbuffò, e potei immaginare che alzò anche gli occhi al cielo.
"Forza, ti posso aspettare altri 2 minuti" mi concedette, ed io sorrisi.
Ormai la conoscevo e sapevo che nonostante fossi una ritardataria cronica lei continuava a sopportarmi.
"Però se non sarai qui entro 2 minuti giuro che ti abbandono e me ne vado in aula" aggiunse.
"Ci sarò, sto arrivando!" dissi, e spensi la chiamata.
Mi misi a correre tra la gente, sperando in qualche modo di arrivare in orario.
Arrivai all'entrata dell'università appena in tempo, e quando vidi Allie le feci un cenno da lontano e mi avvicinai.
"Vedi che non sono in ritardo?" le dissi sorridendo orgogliosa, nonostante avessi il fiatone.
"Sì sì brava, vuoi una medaglia?" rispose ironica.
"Non mi dispiacerebbe" affermai facendole l'occhiolino, e lei sospirò.
"Forza che abbiamo lezione, non vorrai mica essere in ritardo già dall'inizio dell'anno" disse, e mi trascinò per un braccio verso scuola.
"So camminare, sì" affermai con un sorriso, e mi liberai dalla presa.

Cominciammo a parlare del più e del meno, quando Allie mi disse: "Sai, da quanto ho sentito, nel nostro appartamento al piano di sopra si trasferirà qualcuno di nuovo"
Io la guardai inarcando un sopracciglio.
"Davvero? Da quando quel piano è in affitto? Credevo che il proprietario avesse detto che non era disponibile...e che non era intenzionato ad affidarlo a nessuno" dissi dubbiosa.
"A quanto pare qualcuno di molto fortunato è riuscito a convincere il proprietario. Che palle, quel piano è il migliore dell'intero appartamento. C'è un panorama incredibile dal terrazzo, e le stanze sono enormi. Per non parlare della cucina...ho sentito dire che è il doppio della nostra" mi informò lei.
"Il doppio?!" esclamai a voce un po' troppo alta, tanto che tutti si girarono a guardarmi e lei mi tappò la bocca con la mano.
"Non farmi fare figure di merda, ricorda che siamo a scuola" disse la mia amica sospirando.
"In ogni caso sì, il doppio. Riesci ad immaginarlo?" aggiunse sbuffando.
"Magari sono solo voci? Comunque non pensiamoci e andiamo in classe, l'insegnante arriverà tra poco" dissi.
Allie annuì ed entrammo nella grande aula, per poi salire le scale e sederci tra le file centrali.
I posti a sedere si occuparono col passare dei minuti, e l'insegnante entrò.
Salutò tutti augurando un buon inizio anno, e dopo poco cominciò la lezione.
Presi vari appunti ma d'un tratto notai qualcosa di strano, o meglio dire qualcuno. L'unica persona che non stava scrivendo nulla in tutta l'aula era seduta un paio di file di fronte a me.
Come avrebbe fatto a ricordare tutte quelle informazioni?
Scossi la testa e non ci diedi troppa importanza, così mi concentrai sugli argomenti spiegati dall'insegnante.
Alla fine delle 2 intense ore di lezione, Allie si stiracchiò e mi guardò per poi dire: "Il prof Peters mi mette sempre sonno. E fame. Ti va di prendere qualcosa al volo dai distributori?"
Io accettai entusiasta, dato che anche il mio stomaco era vuoto.
Guardai di nuovo la persona che non aveva preso un singolo appunto in quelle 2h. Era una ragazza, alta, capelli neri, lunghi, e occhiali neri. Sembrava piuttosto impegnata a smanettare col cellulare.
Io ed Allie scendemmo per le gradinate, e una volta fuori dalla classe le chiesi se avesse notato la 'ragazza che non prendeva appunti'.
Lei ridacchiò, divertita da come l'avevo chiamata.
"Come si fa a non scrivere nulla quando c'è lezione con Peters? O quella ragazza non è umana, o si troverà in difficoltà a ricordare tutte quelle cose" disse.
"Già" risposi, poi le domandai con un sorriso: "quindi, cosa vuoi mangiare?"
Lei fissò prima il distributore automatico e poi me, e all'unisono esclamammo: "Twix e Coca Cola?"
Sì, era praticamente il nostro spuntino quotidiano, e non c'era niente di più malsano e buono.
Chiacchierammo ancora un po' in corridoio, e dopodiché dovemmo rientrare in aula.
Notai però che la ragazza alta e corvina non c'era più, e provai una strana sensazione.
Aveva qualcosa che mi incuriosiva...non so cosa di preciso, ma avrei voluto sapere di più su di lei.

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