[Dato che mi avete chiesto di riprendere da dove avevo terminato il capitolo precedente, here u go (inizialmente avrei dovuto scrivere altro nel capitolo 94, ma fa nulla visto che andrà nel prossimo 🐻)]
Alex's pov
Le sfilai la maglietta dopo averle lasciato una serie di baci sul petto, mentre le sue mani mi scompigliavano e tiravano leggermente i capelli.
Passai poi a sbottonarle i pantaloni, sentendo il suo respiro farsi sempre più pesante. Quando dopo la lasciai in intimo, lei mi tolse la t-shirt con lo sguardo acceso di desiderio.
"Questo non ti sembra più emozionante del guardare le stelle?" le sussurrai, sorridendo sulle sue labbra.
"Forse" rispose ricambiando il mio sorriso, prima di riprendere a baciarmi.
Poggiai una mano sul suo seno, massaggiandolo con movimenti circolari, mentre con l'altra accarezzai la sua entrata attraverso il tessuto degli slip già umido.
Mi abbassai lentamente, proseguendo a baciarle e mordicchiarle la pelle, fino ad arrivare all'altezza del suo bassoventre.
"No...facciamolo insieme" mi disse, facendomi riavvicinare al suo viso.
Io la guardai incuriosita, e senza aggiungere altro lei mi fece stendere di schiena sulla sabbia.
Si sedette piano sul mio bacino, suscitandomi un piacevole desiderio allo sfiorarsi delle nostre intimità.
Mi abbassò i jeans, per poi togliermeli completamente e lanciarli poco più in là. Io sorrisi e mi misi a sedere tenendola sopra di me.
Feci riunire le nostre labbra in un bacio passionale, mentre con una mano cominciai a stuzzicarla attraverso gli slip sottili.
I suoi fianchi iniziarono quasi spontaneamente a spingersi nella mia direzione, così con un movimento rapido mi liberai delle sue mutandine.
Tornai a provocarla con le dita, facendola sussultare ed ansimare.
"Aspetta" disse, per poi calare anche i miei slip. Io la aiutai a toglierli con agilità, al che lei mi rivolse un sorriso timido.
Si risedette a cavalcioni su di me, facendo scontrare ancora una volta le nostre intimità in un mix di piacere. Allacciò le braccia attorno al mio collo, mentre io ripresi a baciarla poggiando le mani sui suoi fianchi.
Cominciò a strusciarsi addosso al mio clitoride, provocandomi un lieve mugolio.
Iniziai ad indicarle un ritmo da seguire, muovendomi insieme a lei ed aumentando poco a poco la velocità.
Piper si strinse a me, mentre io passai a baciare e succhiare il suo collo, avvertendo l'eccitazione aumentare.
Ci muovemmo in sintonia, sempre più forte, rimanendo aggrappate l'una all'altra.
Lei nascose il viso nell'incavo del mio collo, non riuscendo a trattenere un paio di forti gemiti. Sentire il suo respiro caldo ed affannato su di me, sentire i suoi muscoli divenire più rigidi ad ogni spinta mi stava facendo impazzire.
"Cazzo Piper, sì" boccheggiai con fatica, tenendola stretta per i fianchi.
Aumentando la velocità e la pressione di quei tocchi, sia delicati che violenti, sapevo che non sarei resistita ancora a lungo.
Lei si afferrò saldamente a me, e continuammo entrambe a spingere fino a che raggiungemmo il culmine del piacere insieme.
"Forse dovevo urlare meno" disse Piper col fiato corto, rimanendo abbracciata a me.
"Scherzi? È la parte migliore" le risposi con un sorriso, tentando di calmare il mio respiro irregolare.
Lei ridacchiò, con le guance ancora arrossate.
"E in ogni caso non c'è nessuno" le ricordai, dato che la spiaggia era deserta.
"Quindi, proprio per questo..." continuai, accennando un sorriso malizioso prima di sfilarle il reggiseno che aveva ancora addosso.
"Alex...non sono sicura che sia una b-" cercò di dire, ma io la zittii con un bacio calmo.
Feci poi diventare quel bacio più appassionante, e lei si lasciò andare in un attimo.
La feci sdraiare ancora una volta, divaricando le sue gambe ed interrompendo il bacio per abbassarmi fino al suo addome.
Lì le lasciai altri baci leggeri che le provocarono la pelle d'oca, per poi scendere sempre più ed arrivare al suo basso ventre.
Quando poi posai le mie labbra sulla sua intimità già bagnata, la sentii ansimare pesantemente.
Introdussi la mia lingua con calma, iniziando a compiere alcuni movimenti rotatori e circolari.
Piper portò la testa indietro, boccheggiando ripetutamente il mio nome ad occhi chiusi.
Decisi dopodiché di aumentare gradualmente il ritmo, intensificando lo stimolo sul suo clitoride con l'aggiunta di un dito.
Le sue mani si aggrapparono così alle mie spalle, spostandosi poi tra i miei capelli.
Succhiai leggermente il suo punto debole, e la vidi mordersi il labbro inferiore per cercare di soffocare un gemito.
La penetrai poi con due dita, ottenendo così un gemito incontrollato che mi fece sorridere.
Alzai lo sguardo su di lei per ammirare il piacere che stava ancora una volta scorrendo tra le sue vene. Il suo sapore, il suo fiato corto, la sua stretta su di me stavano facendo aumentare la mia eccitazione a dismisura.
"Alex, Alex, ti prego..." mi implorò mugolando, come per chiedere l'orgasmo.
Vederla in quello stato era ciò che più preferivo al mondo, e sapere che solo io la facevo stare così bene era una sensazione impagabile.
"Cosa? Dimmi cosa vuoi che faccia, amore"
Volevo sentirglielo dire, sentire quel tono supplicante che mi faceva impazzire.
"P-più veloce" mi pregò a denti stretti, faticando a gestire i gemiti.
Le aprii ancora di più le gambe, e la accontentai inserendo altre due dita.
Conoscevo ogni suo punto di massimo piacere, così continuai a stimolarla con movimenti accurati.
Lei inarcò la schiena, cominciando ad irrigidirsi e facendomi capire di essere nuovamente quasi al limite.
Sapevo che mancava poco per farla venire, perciò riavvicinai il mio viso al suo e la baciai, reprimendo il suo ultimo urlo di piacere.
Dopodiché sorrisi, per poi uscire cautamente da lei.
Mi spostai al suo fianco, distendendomi di lato e appoggiando un gomito a terra. Piper mi guardò sorridendo debolmente, stremata dai due orgasmi appena ricevuti.
"Allora? È stato un bel compleanno o no?" mi chiese, cercando di riprendere fiato.
"Il migliore" risposi io con tono dolce, accarezzando la sua guancia.
—
*la mattina seguente*
Mi svegliai nella camera dell'hotel, con Pipes alla mia sinistra che ancora dormiva.
La sua faccia sembrava sprofondare nel cuscino morbido, e l'espressione buffa sul suo volto per poco non mi fece scoppiare in una risata.
Aveva i capelli arruffati, le labbra leggermente schiuse, ed un braccio fuori dal bordo del materasso.
Era sdraiata a pancia in giù in una posizione assurda, ma in compenso sembrava davvero rilassata.
Ridacchiai ancora, decidendo poi di catturare quel momento con una foto.
Mi spostai silenziosamente, prendendo dal comodino il mio cellulare. Aprii la fotocamera, assicurandomi di aver disattivato il flash, e in seguito le scattai due foto: una inquadrando la sua strana posizione, e una zoomando sul suo viso.
Adoravo il fatto che ormai il mio telefono fosse pieno zeppo di sue immagini divertenti.
Controllai poi l'ora, sorprendendomi nel notare che fossero quasi le 11. Non dormivo talmente tanto da mesi, specialmente per via del lavoro.
Sorrisi, e dato che in ogni caso non avevo più sonno, decisi di andare in terrazzo all'aria fresca.
Mi alzai, facendo attenzione a non svegliare Piper, e aprii lentamente la porta scorrevole che portava al balcone.
Poi mi appoggiai alla ringhiera e socchiusi gli occhi, godendomi la leggera brezza presente. Mi sentivo incredibilmente rilassata, riposata.
Diedi inizio ad un flusso libero di pensieri, i quali però vennero interrotti poco dopo dal rumore di alcuni passi silenziosi, segno che Piper si era alzata.
Sentii infatti il riaprirsi della porta scorrevole, e successivamente le mani della mia ragazza si posarono sui miei occhi, coprendomi la vista.
Il suo profumo sembrò avvolgermi gentilmente, e sorrisi sentendo la risata che cercava di trattenere.
"Pipes, ci sono modi migliori per darmi il buongiorno"
Lei ridacchiò, spostando le sue mani.
"Tipo questo?" mi chiese poi, stampandomi un breve bacio sulle labbra.
Io, non soddisfatta, la presi per il polso portandola a sedere sulle mie cosce. Mi avvicinai al suo viso, e le diedi un altro bacio che coinvolse anche le nostre lingue.
"È meglio così" affermai dopo.
Lei sorrise insieme a me, per poi annuire e circondarmi le spalle con un braccio.
"Stavolta ti devo dare ragione" acconsentì.
Passai una mano tra i suoi capelli ancora leggermente spettinati, sistemandoglieli un po'.
Ripensai alle foto che le avevo fatto mentre dormiva, e per quanto ci provai, non riuscii a contenere una risata.
"Che c'è?" mi chiese Piper, sorridendo e guardandomi con interesse.
"Stavo solo ripensando a come hai dormito stanotte" spiegai ridacchiando, al che lei si insospettì.
"Mm...che vuoi dire?"
Io estrassi il telefono dalla tasca, decidendo di mostrarle direttamente le foto.
"Alex! Quante volte ti ho detto di non fotografarmi di nascostoo" esclamò esasperata, tirandomi uno schiaffetto sul braccio e facendomi ridere di più.
"Cancellale" ordinò, e quando mi rifiutai di farlo cercò di prendermi il cellulare dalle mani.
"Sai, sembravi una di quelle foche spiaggiate che si vedono nei documentari" osservai, tenendo il telefono lontano da lei.
"Wow, è sempre bello essere paragonati ad una foca dalla propria fidanzata" ribatté lei con una smorfia, mentre io non riuscii a smettere di ridere.
—
*1 ora dopo*
Alla fine ero riuscita a convincere Piper a lasciar perdere quelle foto, proponendole in cambio di andare in spiaggia.
"Credo di non aver legato bene la parte sopra del costume" si lamentò lei, provando a sciogliere il nodo del reggiseno per rifarlo.
"Vieni qui, ci penso io" le dissi, facendole cenno di sedersi davanti a me sul lettino.
Lei ubbidì, così sistemai agilmente il suo bikini facendo un nodo un po' più stretto. Piper sorrise ringraziandomi, ed io poggiai il mento sulla sua spalla lasciandole un bacio sul collo.
"Ti preferirei senza costume, ma penso che questo tu lo sappia già" le sussurrai.
Vederla in quel bikini bianco mi aveva fatto perdere la testa, ed avrei voluto tornare in hotel per riportarla in camera da letto con me.
"Smettila" mi disse ridacchiando, alzandosi nuovamente in piedi e proponendomi di andare a fare il bagno.
"Subito?" domandai, al che lei annuì con un sorriso.
"Andiamo, su" mi pregò, porgendomi la sua mano come per invitare ad alzarmi.
Io accettai, nonostante avessi voluto rimanere un po' ad abbronzarmi, e la presi per mano.
Entrando in acqua però ci accorgemmo subito del perché non ci fosse quasi nessuno a fare il bagno.
"È freddissima" piagnucolò Piper.
"Devi buttarti tutto d'un colpo" le dissi, immergendomi completamente sebbene avessi anch'io la pelle d'oca.
Lei rimase ferma a tremare, con l'acqua che le arrivava quasi alla pancia.
"Allora? Vuoi restare là?" le domandai osservandola.
A quel punto lei prese un respiro profondo, e subito dopo si 'tuffò' ad occhi chiusi.
La vidi risalire in superficie ed imprecare per i brividi, così mi avvicinai a lei ridendo.
"Sei tu che hai voluto entrare in acqua" le ricordai divertita.
Piper avanzò ulteriormente nella mia direzione, per poi aggrapparsi a me con le gambe e le braccia.
"Sì ma non pensavo fosse gelata" rispose, mentre io la sostenni stringendola a me.
Stetti per dirle che conoscevo io un bel modo per riscaldarla, quando la mia attenzione si rivolse involontariamente verso una ragazza sulla spiaggia che faceva jogging.
Indossava un paio di pantaloncini cortissimi, un top attillato, e i capelli neri legati in una lunga coda. Aveva delle curve pazzesche; tanto che sembrava quasi essere uscita da un film.
"Mi stai ascoltando?" sentii poi la voce di Piper, la quale mi riportò alla realtà.
"Ah, sì...sì" risposi annuendo, continuando però a mantenere lo sguardo fisso al di là delle sue spalle.
"Mi auguro che ciò che stai guardando così intensamente sia un gabbiano, o al massimo un cane che all'improvviso ha imparato a volare" disse Pipes con tono serio, perciò tornai a guardarla ridendo.
Lei si girò, accorgendosi della ragazza che fino a poco prima stavo osservando, e il suo sguardo si fece infastidito. Capii subito che era arrabbiata, perciò mi avvicinai alle sue labbra, cercando di farmi perdonare con qualcosa di dolce.
"Piccola, non prendertela. Sai che mi piaci t-" tentai di dire, ma non riuscii a concludere la frase perché Pipes si svincolò da me per spingermi all'indietro. Con un riflesso veloce però riuscii a prenderla per il polso appena in tempo, in modo da trascinarla in acqua con me.
Riemersi poco dopo di lei, tossendo a causa dell'acqua salata.
"Bastarda" le dissi divertita, tornando a guardarla.
"Senti chi parla. E ti sta bene"
"Non fare la gelosa, fiorellino" replicai, riavvicinandomi a lei ed asciugandole con la mano alcune goccioline d'acqua che scendevano dalle punte dei suoi capelli.
Stavolta la mia schiena era rivolta verso la spiaggia, e mi accorsi dello sguardo di Piper oltrepassare le mie spalle.
Mi voltai, vedendo in lontananza un bagnino giovane e muscoloso, intento a sorvegliare la zona a braccia conserte.
"Non male lui, vero?" mi provocò appositamente Piper, come per ripagarmi con la stessa moneta.
Non male? Quello? Ma se aveva l'aria da idiota.
Tornai piano a guardarla, serrando i pugni per il fastidio.
"Hai visto che addominali?" continuò lei, mentre io la guardai seccata.
"E quello ti sembra un cane che vola? No perché non capisco perché un palestrato del cazzo ti interessi così tanto" sbottai, facendo rimanere Piper sorpresa.
"Lo stavo solo ammirando, come stavi facendo tu con quella tizia di prima. Sembravi sbavarle dietro" rispose, incrociando le braccia al petto.
Io la schizzai, mandandola a fanculo.
"Vedi? Tu sei anche più gelosa di me" affermò con calma, riallacciando le braccia attorno al mio collo.
"La finisci?" le dissi stizzita.
Lei si avvicinò piano per baciarmi, ma io le mordicchiai leggermente il labbro facendola ritrarre.
"Anche se non lo vuoi ammettere, ti ingelosisci troppo facilmente" rispose scuotendo la testa.
Io mi limitai a fare una smorfia, girandomi dall'altra parte per evitare di guardarla.
Magari mi stavo arrabbiando per niente, ma odiavo vedere gli occhi di Piper pieni d'interesse verso qualcun altro.
"Ahia!" la sentii poi esclamare, così mi voltai nuovamente inarcando un sopracciglio.
"Credo di aver pestato qualcosa di appuntito" disse dolorante, cercando di capire cosa ci fosse sott'acqua.
"Ti sei fatta male?" chiesi con tono immediatamente diverso.
Maledizione, non riuscivo a rimanere impassibile davanti al suo sguardo sofferente.
Lei annuì piano, così mi avvicinai sospirando. Le circondai i fianchi con un braccio, mentre lei si tenne a me.
"Forza, ti porto fuori" la rassicurai, avanzando verso la riva.
Poi, una volta tornate sulla spiaggia, la feci stendere sul lettino.
"Sembro una tua paziente così" disse, riuscendo a strappandomi un sorriso.
"Se vuoi stasera giochiamo al dottore" proposi in cambio, facendola sorridere.
Provai a vedere se il suo piede stava sanguinando, ma scoprii con sollievo che si era solamente procurata un graffio.
"Non hai nulla, se non un piccolo graffio" la avvisai incontrando i suoi occhi azzurri.
"Davvero?" mi chiese ingenuamente.
Io la guardai piegando la testa di lato, e le rivolsi un sorrisetto.
"Dì la verità, hai fatto questa scenata solo per essere soccorsa"
"Sì però ho scelto te, mica il bagnino" spiegò, regalandomi un altro sorriso che mi fece addolcire.
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RomancePiper è una semplice ragazza che va all'università. È calma, ama i libri ed è soddisfatta della vita che ha col suo fidanzato Larry...o forse no? Forse le manca qualcosa, qualcosa che la faccia sentire viva, qualcosa che la renda veramente felice. U...