Alex's pov
Ormai mi vedevo con Piper ogni giorno. Era entrata a far parte della mia quotidianità senza rendermene conto.
Sorridevo di più, ero più rilassata, meno fredda.
Questo mio cambiamento lo aveva notato anche Nicky; ci incontravamo spesso per chiacchierare e scherzare insieme.
Quel pomeriggio eravamo al bar, parlando del più e del meno.
Mi arrivò una notifica di un messaggio, e appena vidi che era da parte di Piper mi spuntò involontariamente un sorriso sul volto.
"È Piper vero?" mi chiese con un sorrisetto Nicky, indicando il mio cellulare.
"Eh? Come fai a saperlo?" domandai guardandola e appoggiando il telefono.
Lei alzò gli occhi divertita.
"Stavi sorridendo come un'ebete, è più che ovvio che sia lei"
Io distolsi lo sguardo, cercando di tornare in me.
"Ok, sì era Piper" confessai mordendomi il labbro.
"Ancora non vuoi ammettere che provi dei veri sentimenti per lei?" mi chiese la mia amica.
"Non lo so, è presto. Non ho mai provato niente di simile per nessuno e.."
"E hai paura" concluse Nicky.
Io rimasi un attimo in silenzio, poi la guardai.
"Sì" confessai.
Lei sospirò e mi prese la mano.
"Non tutte le persone a cui ti affezioni ti lasceranno. So che dopo aver perso tua madre sei cambiata, nascondendo la vera 'Alex' dagli altri, ma devi sapere che non tutti se ne andranno. Devi provare ad essere più fiduciosa" mi spiegò comprensiva.
Io rimasi a pensare a quelle sue parole, poi dissi:
"Vedi, con Piper è stato immediatamente diverso, da subito. È riuscita ad abbattere tutte le mie barriere e a rendermi fragile. Non so come faccia, ma da una parte questa cosa mi spaventa. Non conosco questo mio lato, protettivo e...affettuoso. Solo lei riesce a rendermi così" esclamai con un sospiro.
Lei annuì piano.
"Ti dico solo una cosa...se ti rende felice non lasciartela scappare. Non temere di osare" mi disse con un sorriso.
Subito dopo guardò l'orologio ed imprecò.
"Merda, sono in ritardo, devo andare al mio nuovo lavoro part-time" esclamò sistemando le sue cose.
"Aspetta, hai un nuovo lavoro?" le chiesi stupita.
"Già, ma ti spiegherò bene la prossima volta" rispose agitata.
Io ridacchiai, e ci salutammo in fretta.
Nicky era sempre così, piena di energia. Scherzava per la maggior parte delle volte, ma nei momenti seri sapeva dire cose davvero profonde.
Forse aveva ragione lei. Magari avrei dovuto accettare il fatto che mi stessi affezionando sempre di più a Piper. Infondo cosa c'era di sbagliato?Tornai a casa con mille pensieri in testa, e arrivata all'appartamento salii stanca le scale, quando incontrai per caso il proprietario del condominio (già, quello che mi aveva preso in simpatia solo perché assomigliavo a sua nipote).
Lo salutai educatamente e lui ricambiò.
Prima che me ne andassi però mi porse una chiave.
Mi spiegò che era la chiave per aprire la porta che portava sul tetto, e che avrei potuto andarci qualora avessi voluto.
Il tetto dell'appartamento non era proprio fatto di tegole, perciò ci si poteva andare.
"Posso davvero?" gli chiesi e lui annuì.
Quell'anziano signore era veramente gentile.
"Allora...grazie" dissi con un sorriso prendendo la chiave.
Non sapevo esattamente se mi sarebbe mai servita quella chiave, ma la curiosità mi spinse ad utilizzarla subito.
Lo ringraziai ancora una volta e salii le scale.
Arrivai davanti una porticina, l'ultima, che portava appunto al tetto.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti un immenso spazio cementato, con qualche sedia sparsa qua e là.
C'era anche un tavolino lasciato nel mezzo, inutilizzato.
Avete presente i tetti aperti, come per esempio quelli degli ospedali? Ecco, questo era simile, ovviamente molto più piccolo.
Mi avvicinai alla ringhiera, osservando la città.
Sembrava tutto così tranquillo da là sopra.
Ci avrei dovuto portare Piper, l'avrebbe sicuramente adorato.
Magari avremmo potuto cambiare il tavolo, sostituire le sedie con altre più nuove, e la notte guardare le stelle insieme, parlando tutto il tempo.
Al pensiero mi venne da sorridere, così decisi di andarla a chiamare subito.
Tornai indietro scendendo le scale e bussai alla sua porta.
Mi ritrovai davanti i suoi occhi azzurri e mi regalò un sorriso mozzafiato.
"Ciao" mi disse dolce facendomi cenno di entrare ma io scossi la testa.
"Vieni, devo mostrarti una cosa" esclamai sorridendo e la presi per mano.
"Cosa?" mi chiese curiosa seguendomi.
Arrivammo alla porticina e quando la aprii lei rimase sbalordita.
"Il tetto? Possiamo venire qui?" chiese con gli occhi che le brillavano.
"Già, è stato il proprietario a darmi la chiave"
"Perché fa tutte queste preferenze con te?" mi domandò Piper ridacchiando, ed io scrollai le spalle divertita.
Poi lei riprese la mia mano intrecciando le nostre dita.
"Un giorno dobbiamo vedere l'alba insieme" mi disse con un sorriso.
"Certo" risposi prima di darle un casto bacio.
Improvvisamente il suo cellulare vibrò, segnalando l'arrivo di un sms.
Lei si allontanò leggermente ed estrasse il telefono dalla tasca.
Quando lesse il messaggio però la sua espressione si fece piuttosto tesa.
"È successo qualcosa?" le domandai.
"N-no...devo solo andare ad una festa stasera"
"Oh, okay" le dissi con un sorriso.
Lei ricambiò, anche se mi parve abbastanza forzato.
Stavo per chiederle se c'era qualcosa che la turbava, ma lei mise via il cellulare e mi sorrise baciandomi di nuovo.
Una folata di vento gelido scompigliò i suoi capelli ed io glieli sistemai divertita.
Da quando avevo un lato così dolce io?
"Pipes" dissi.
"Nessuno mi ha mai chiamata così" mi guardò Piper ridacchiando.
"Suona bene no?"
"Lo adoro" esclamò allacciando le braccia attorno alla mia vita ed io la strinsi a me.
"Fa freddo, torniamo dentro?" proposi.
"Meglio" disse Piper sorridendo.
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*spazio autrice*
Ok più il tempo passa più sono convinta che questa storia stia uscendo fuori male ma vabbè shdjshk
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RomancePiper è una semplice ragazza che va all'università. È calma, ama i libri ed è soddisfatta della vita che ha col suo fidanzato Larry...o forse no? Forse le manca qualcosa, qualcosa che la faccia sentire viva, qualcosa che la renda veramente felice. U...