Piper's pov
Non saprei descrivere tutto ciò che provavo ogni volta che baciavo Alex.
Adrenalina. Felicità. Tensione. Pace. Caos. Ma soprattutto amore.
Anche quel giorno, durante quel dolce bacio provavo lo stesso mix di emozioni.
Noi due, sole in un'aula deserta.
A farci compagnia solo i nostri respiri, durante quell'atmosfera così magica.
Magica, perché mi sembrava ancora un sogno riabbracciare Alex e ritrovare quelle labbra che tanto amavo.
"Mi era mancato tutto questo" mi sussurrò lei maliziosamente, per poi iniziare a lasciarmi teneri baci sul collo.
Dopodiché spostò una mano sotto la mia maglietta, facendomi ansimare.
Il suo profumo mi mandava in estasi ogni volta, non riuscivo a resisterle.
"Alex, aspetta..." cercai di dirle, col fiato corto.
E fu proprio a quelle parole che venimmo bruscamente interrotte da un'improvviso bussare alla porta.
"Merda" imprecò lei sottovoce, spazientita.
La guardai allarmata, e le feci cenno di farmi scendere dato che ancora mi teneva in braccio.
Lei ubbidì alzando gli occhi al cielo, e prima di rimettermi a terra mi baciò un'altra volta cogliendomi di sorpresa.
"Idiota" le sussurrai, cercando di trattenere un sorriso.
Sentimmo bussare di nuovo, e una voce femminile disse: "C'è nessuno? Alex? Sei qui?"
Era Stacy. Riconobbi subito quel suo tono acuto.
Sgranai gli occhi e guardai Al, la quale si strinse nelle spalle con indifferenza.
Io mi risistemai velocemente, cercando di tornare calma.
Lei era perfettamente tranquilla, ma piuttosto scocciata per l'interruzione.
Sospirò, e quando aprì la porta Stacy si buttò subito tra le sue braccia come se non l'avesse vista da chissà quanto.
Al tentò di ritrarsi leggermente, forzando un sorriso.
"Cosa ci facevi qui? Non dovremmo tornare a casa?" le chiese emozionata la rossa, anche se quell'energia svanì non appena il suo sguardo si spostò su di me.
"E perché c'è anche lei?" le domandò schifata, facendo una smorfia.
L'avrei volentieri presa a pugni un'altra volta, ma decisi di trattenermi e mi limitai a rivolgerle un sorriso innocente per sfotterla.
"Stavamo per uscire" rispose Alex.
"Ok. Andiamo allora" affermò la giraffa, infastidita.
Io presi lo zaino, e le salutai dicendo ironicamente un: "Beh, divertitevi"
Ma prima di uscire dall'aula guardai Alex e le feci la linguaccia in modo scherzoso, cosa che la fece sorridere.
"Perché ridi?" sentii Stacy chiederle, mentre mi stavo allontanando.
"Niente" disse lei, ridacchiando.
——
*un paio d'ore dopo*
Ero a casa, sul divano, ad annoiarmi. E a pensare ad Alex, sì.
Yume si era appisolato sulla mia gamba, schiacciandola con tutto il suo peso. Era ancora un cucciolo, ma cresceva in fretta e diventava sempre più robusto.
Ma ovviamente, anche se la mia gamba si stava atrofizzando, sopportavo eroicamente il dolore per evitare di svegliarlo.
Latte invece scodinzolava attorno ad Allie, la quale stava cercando di insegnarle nuovi comandi.
"Seduta", "su", "zampa" erano le cose che continuavo a sentire da quasi un'ora.
Sentii vibrare il mio cellulare sul tavolino affianco, perciò mi sporsi con cautela (sempre per non disturbare Yume) e lo afferrai.
Era un messaggio da parte di Alex; aveva inviato una foto sul gruppo che avevamo in comune con Lorna, Nicky ed Allie.
"Ma che cazzo" fu la prima cosa che dissi, aggrottando la fronte alla vista di quell'immagine.
Non mi sembrava possibile.
Perché l'avrebbe dovuto fare?
Mi sfregai gli occhi, sperando in qualche modo di aver visto male.
Ma no, non mi sbagliavo. Nella foto c'era Al, insieme ad una ragazza. Un'altra, una nuova, non era Stacy.
La ragazza, che oltretutto era solo in reggiseno, era seduta proprio su Alex, mentre quest'ultima le baciava il collo.
Mi ricordai di quando io ed Al avevamo fatto una foto piuttosto simile, nella quale lei mi baciava.
Mi sentii immediatamente tradita.
Non la capivo, davvero. Perché si comportava in quel modo?
Prima mi baciava, illudendomi. Mi faceva sperare, per poi deludermi.
"Fanculo" esclamai, buttando il telefono da parte.
Ero così stufa, e arrabbiata.
Mi coprii il viso con le mani, e sentii una calda lacrima rigarmi la guancia. Una lacrima nata dal nervoso, più che altro. Non volevo piangere.
Allie si avvicinò a me, notando chiaramente che c'era qualcosa che non andava.
"Piper?" mi chiamò piano, appoggiandomi una mano sulla spalla.
Cercai di riprendermi, di controllare le mie emozioni.
Presi un respiro profondo, e le feci spazio sul divano.
Yume si svegliò, e con noncuranza saltò giù per andare a sdraiarsi per terra.
Allie si sedette vicino a me, rivolgendomi con un'espressione dolcemente preoccupata.
"Ha mandato una foto" le dissi, guardando un punto indefinito davanti a me.
"Chi?" mi domandò, leggermente confusa.
"Alex. Sul gruppo" spiegai, sospirando.
Lei capì, ed estrasse dalla tasca il suo cellulare.
Aprì la chat, e quando vide la foto sgranò gli occhi dallo stupore.
"Piper..." mi disse, ancora con tono preoccupato.
Non ce la facevo, sentivo che quella fosse stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Perché doveva essere tutto complicato tra me ed Al? Perché mi continuava a prendere in giro?
Scattai in piedi, passandomi una mano tra i capelli.
"N-no Allie, sto bene. Non serve usare quel tono compassionevole" affermai.
Lei rimase un attimo in silenzio, incerta su cosa dire.
"Pensavo che le cose tra voi stessero migliorando" ammise.
Forse lo pensavo anch'io. Forse ci avevo sperato anch'io.
"Non la capisco. Magari non la capirò mai. Perché fa così?" dissi, sbuffando.
Sentivo la rabbia in me aumentare sempre di più.
"Mi sta solo prendendo per il culo. Davvero, si diverte ad illudermi. E la parte peggiore è che io ci casco ogni volta, come un'idiota" aggiunsi.
"Ascolta..." disse la mia amica.
"Ti prego, non dirmi che avrei dovuto smettere di pensare a lei e farmi una vita, perché...non ci riesco" affermai, sospirando.
Dopo quelle parole, ad Allie sembrò essere venuta in mente una cosa.
"Senti, ho un'idea. Usciamo a divertirci, chiamiamo anche Lorna. Ti farà bene distrarti" propose.
Io esitai un attimo, non sapendo cosa fare.
Non ne avevo molta voglia.
Però avevo anche bisogno di alcol, di una consolazione liquida. O qualcosa che placasse la mia ira.
Inoltre Alex se la stava spassando con un'altra ragazza, perciò avrei potuto benissimo uscire e fregarmene di lei allo stesso modo.
«Al diavolo, perché no?» pensai.
"Va bene" dissi ad Allie.
——
"Pensavo saremmo andate in un locale, come mai mi hai portata al bar di Josh?" chiesi alla mia amica.
"Fidati" mi rassicurò lei.
Mi fece strada fino ad un tavolo, dove intravidi subito Lorna.
La salutai sorridendo, ma il mio sorriso svanì non appena mi accorsi di chi c'era alla sua destra.
Alex. Stava bevendo e chiacchierando con Nicky.
Pensavo fosse rimasta a casa, a divertirsi con quell'altra ragazza della foto.
Nicky si voltò a guardarmi, e mi salutò entusiasta.
"Chapman, stavamo parlando di come Alex si dovrebbe trovare un lavoro. Tu che ne pensi?" mi domandò ridacchiando.
Io non dissi nulla, continuando a guardare la corvina. Nel vederla avevo immediatamente sentito la rabbia tornare a scorrere tra le mie vene.
Il suo sguardo incontrò il mio, e strinsi i pugni.
"Me ne vado" affermai, facendo un passo indietro.
"Eh?" esclamarono Lorna ed Allie all'unisono.
"Col cazzo che rimango qua con lei" sbottai, riferendomi ad Alex.
"Cos'è tutta questa scontrosità?" mi domandò divertita Al, tenendo in mano un bicchierino di vodka.
"Non sono scontrosa. È che solamente vederti mi fa incazzare" dissi, prima di voltarmi dall'altra parte per dirigermi verso l'uscita.
"No no no" disse Allie, prendendomi per il polso per fermarmi.
"Sentite, ci siamo stancate di vedervi litigare in continuazione" disse Nicky.
Si alzò da tavola facendo l'occhiolino a Lorna, cosa che mi insospettì.
"Esatto, non fareste prima a far pace? Risparmiereste a tutti le vostre discussioni" concordò Lorna, facendo lo stesso.
Fecero cenno ad Alex di alzarsi, e lei le guardò con aria confusa.
"Dove mi vorreste portare?" chiese loro, ridacchiando.
"Voi due dovete parlare" spiegò Nicky.
"Aspettate, cosa-" cercai di dire, ma Allie mi portò in bagno prima che potessi dire altro.
Fecero entrare anche Alex, che aveva la mia stessa espressione confusa.
"Parlate. E chiaritevi, per l'amor del cielo" affermò Lorna, prima di chiudere la porta.
"Che cazzo?" dissi, aggrottando la fronte.
Sembrava una di quelle stupide scene di rapimento che si leggono sui libri.
Non c'era nessun altro oltre a me ed Alex in bagno. Eravamo sole, e di solito non accadeva nulla di buono quando rimanevo sola con Al.
"Fanno sul serio? Ci chiudono in una stanza per costringerci a parlare?" esclamò lei, piuttosto divertita.
Io sbuffai, e tentai di aprire la porta.
Era chiusa a chiave, perciò bussai per poi chiamarle.
"Ragazze aprite, non sto scherzando" esclamai.
Aspettai una risposta, ma niente.
Bussai di nuovo, più forte, ed Alex alle mie spalle non riuscì a trattenere una risata.
"Come mai tutta questa agitazione? Che c'è, hai paura di saltarmi di nuovo addosso?" mi domandò provocatoriamente, ed io alzai gli occhi al cielo.
"Ti prego, sta' zitta" dissi, ma lei non mi diede retta.
"Come sei ombrosa Chapman, hai bisogno di scopare?" mi chiese prendendomi in giro.
Mi voltai a guardarla, spazientita.
"La puoi smettere almeno per un attimo di pensare al sesso?" sbottai.
"No, non ci riesco. E ti ho già detto che non devi dirmi cosa fare" rispose calma.
"Sai cosa? Mi dà così fastidio la tranquillità che hai in ogni situazione. Sembri fregartene sempre di tutto" affermai, fulminandola con lo sguardo.
"Cosa c'entra ora? Mi stai per caso dando dell'insensibile?" mi domandò lei, leggermente irritata.
"Lascia stare. Sei pessima, non so nemmeno come ho fatto ad innamorarmi di te" dissi senza pensarci troppo, e tentai di nuovo di aprire la porta.
Lei, sentendo quella frase, rimase un attimo in silenzio.
"Wow. Sei proprio un'arrogante, stronza, egoista, puttana. Lo sei sempre stata" affermò, scandendo duramente ogni parola.
Mi voltai nuovamente verso di lei, notevolmente più incazzata.
"Senti chi parla. Potevi anche evitare di mandare quella foto prima, con quella troia. Lo so che ogni sera te ne porti una diversa a letto, non c'è bisogno di ricordarmelo" affermai infastidita.
"Ah scusa ti sei offesa? Vuoi andare a piangere dal tuo Nev Nev? O da Emily?" mi disse lei per deridermi.
"Esageri sempre, ogni volta" affermai, con lo sguardo pieno d'odio.
Lei avanzò verso di me, serrando la mandibola per la rabbia.
"È colpa tua. È colpa tua se abbiamo rotto, se tra di noi è finita. Mi hai tradita tu" disse.
"Non provare ad addossare la colpa su di me adesso!" risposi, stringendo i pugni.
Sentivo la rabbia attraversare ogni fibra del mio corpo.
"Certo che per te i sentimenti degli altri non contano niente eh?" esclamò lei.
"E tu? Sei pure fidanzata, Alex!" dissi, alzando la voce.
"Sì, sono fidanzata! Dio, pensandoci bene non so perché continuo a perdere tempo con te" rispose, per poi portarsi una mano alla fronte e massaggiarsi le tempie.
"Beh, mi fa piacere che mi consideri solo una perdita di tempo" dissi con tono severo.
Alex mi spinse via da davanti la porta, e bussò con forti colpi.
"Aprite. Subito porca puttana!" sbraitò.
Il suo tono infuriato mi fece rabbrividire, provocandomi la pelle d'oca.
Pensandoci bene, non l'avevo mai vista così arrabbiata.
Qualche secondo dopo Nicky cedette, ed aprì la porta.
"Andiamo, non c'è bisogno di-" cercò di dire la riccia, ma Al la fece scansare.
"Levati" le disse, passandole accanto.
"Alex, non fare così" la pregò con un sorriso.
"Me ne vado" rispose lei freddamente.
Anch'io uscii dal bagno, e sia Allie che Lorna mi guardarono come per chiedermi cosa fosse esattamente successo.
Alex afferrò la sua giacca, e si diresse verso l'uscita con passo deciso.
"Quanto avete litigato?" mi domandò Lorna.
"Credimi, le avrei detto altre mille cose. Sono solo felice che se ne sia finalmente andata" affermai innervosita.
Nicky sospirò, scuotendo la testa scoraggiata.
"Comunque adesso ho davvero bisogno di alcol" aggiunsi.
——
Bevetti molto, troppo.
Di fronte a me, sul tavolo, vedevo i numerosi bicchierini di liquore che avevo svuotato.
Avevo la vista offuscata, la testa che pulsava.
Tutti i suoni circostanti mi sembravano lontani, estranei.
"Okay, dovresti smetterla di bere" mi consigliò Allie, fermandomi dal prendere un altro shottino.
La gola mi bruciava, ma proprio per quello volevo continuare a bere. Mi faceva sentire viva, ed in qualche modo mi impediva di pensare ad Alex per qualche secondo.
"No, non mi interessa" biascicai.
Presi velocemente il bicchierino in mano, e mandai giù l'alcol in un sorso solo.
Imprecai di nuovo per il bruciore, ma sorrisi.
Nicky scoppiò a ridere, anche lei ormai ubriaca nonostante Lorna le continuasse a ripetere di controllarsi.
"Piper, quanti ne vuoi bere ancora? Sei ubriaca marcia" continuò Allie.
"Non è veeeeeroo sshhhhh" risposi ridacchiando.
Lei alzò gli occhi al cielo, sbuffando.
"Basta, andiamo a casa. Non sei più in te" affermò spazientita.
"Heeeey aspetta" le dissi cercando di oppormi.
"No, forza, non voglio sentire storie" replicò lei.
"È meglio se andiamo anche noi" disse Lorna a Nicky, che la guardava divertita.
"Quindi il divertimento finisce qua? Sul serio?" esclamò Nicky, appoggiando la testa sulla spalla della sua ragazza.
"Sì, avete bevuto troppo" spiegò Allie.
Io guardai Nicky, e le sussurrai "è una guastafeste!"
Ma apparentemente non lo dissi a bassa voce, perché Allie forzò un sorriso e mi tirò un leggero schiaffetto sul braccio.
"Ahia" mi lamentai, nonostante non mi avesse fatto male.
"Così impari. Ok, alzati adesso, su" mi disse, facendomi cenno di aggrapparmi a lei per tenermi.
"Ce la faccio" la rassicurai.
Provai ad alzarmi, ma dopo nemmeno due secondi sentii di star perdendo l'equilibrio.
Allie mi afferrò in tempo, e sospirò.
"Va bene, forse non ce la faccio" ammisi, scoppiando di nuovo a ridere.
"Lo vedo" rispose lei, mettendo il mio braccio attorno alle sue spalle per aiutarmi.
Lorna fece lo stesso con Nicky, la quale continuava a lasciarle baci sul collo ridacchiando.
"Bastaa, hai l'alito che sa di vodka" esclamò Lorna facendo una smorfia schifata.
Andammo a pagare, per poi uscire dal bar.
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RomancePiper è una semplice ragazza che va all'università. È calma, ama i libri ed è soddisfatta della vita che ha col suo fidanzato Larry...o forse no? Forse le manca qualcosa, qualcosa che la faccia sentire viva, qualcosa che la renda veramente felice. U...