Qūįndīčî

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Buon 🎄

Quella sera Edelgyth decise di recarsi a cena, quando oramai era già iniziata da un pezzo.

Voleva sorprendere il marito, voleva fargli rimpiangere di averla respinta, così, decise che avrebbe dato il meglio di sè.

Non aveva badato nè a tempo, nè a spese per l'abbigliamento di quella sera.

Come aveva detto Judith, lei aveva delle armi che avrebbe usato, oh si che le avrebbe usate!

Stava imparando un po' di norreno, quel poco che bastava per dare le giuste indicazioni alle serve.

Si fece portare il suo abito migliore, quello che teneva in serbo per le grandi occasioni .

Era splendido e le era costato una vera e propria fortuna.

Era un abito color oro, spruzzato ovunque di gemme e brillanti.

Le cadeva perfettamente e faceva risaltare ancora di più le sue forme di per sè abbondanti.

Poi, cosa che aveva sconvolto Ethelwulf, a differenza dei normali abiti sassoni, questo presentava una scollatura più evidente.

Edelgyth se l'era fatto confezionare da un artigiano straniero, per nulla assoggettato ai dettami cristiani e al pudore che dovrebbero avere tutte le fanciulle timorate di Dio.

La scollatura le metteva in risalto il seno, ma senza volgarizzarla, tuttavia mostrandolo .

Oh, Edelgyth sapeva che avrebbe fatto impazzire tutti.

Per non mostrare che quella scollatura era voluta, indossó una pesante e altrettanto preziosa collana di diamanti.

I capelli, quelli li fece più articolati che mai.

Li fece acconciare alla maniera vichinga, quindi alti sulla fronte e, in ogni intreccio, fece inserire un filo d'oro.

I suoi ricci neri, risaltavano ancora di più nella lucentezza dell'abito.

Si osservó nel bronzo lucido.

Un sorrisetto d'approvazione e si recò nella sala dei banchetti.

***

All'entrata, suscitando l'effetto desiderato, il chiasso provocato dagli uomini e dalle donne del re, cessò non appena mise piede nella sala.

La ragazza si guardò intorno, sollevando fieramente il capo e proseguì in direzione del suo seggio accanto al marito.

Ad ogni suo passo, tutti i pendenti che indossava, tintinnavano, creando un effetto molto suggestivo.

Con estrema delicatezza, si sedette accanto al vichingo.

Questi non le aveva staccato, nemmeno per un secondo, gli occhi di dosso.

Se la stava letteralmente mangiando con gli occhi.

Edelgyth ovviamente se ne accorse e, fingendo stupore, prese a conversare con il suo sposo.

- Marito mio, c'è forse qualcosa che desideri dalla mia persona?- gli domandò con un tono che non nascondeva la maliziosità.

Ivar la guardò per un momento -Io.. ecco.. sei molto bella questa sera.-

Edelgyth aveva colto distintamente la difficoltà nel suo tono , quindi, come un vero e proprio serpente, si preparó a dare il colpo di grazia alla preda.

Fece per sistemarsi il vestito, in realtà si protese verso il vichingo, osservandolo con un luccichio maligno negli occhi.

- Mi fanno piacere i tuoi complimenti, Ivar.- pronunciò il suo nome molto lentamente e con voce suadente, allungando una mano verso il viso del vichingo.

|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora