Edelgyth si trovava nelle stalle.
Quella mattina le era parsa particolarmente adatta per riassaporare quelli che erano stati i palcoscenici della sua infanzia .
Si avvicinò al familiare spazio a lei dedicato precedentemente.
Udì uno scalpitio di zoccoli e il cuore prese a batterle nel petto.
Timidamente si avvicinò all'origine del rumore, scoprendo qualcosa che le fece salire le lacrime agli occhi.
Bucefalo era lì, bello come sempre , con il suo manto lucente del colore delle ebano.
Quando il destriero la riconobbe, si agitò ancora di più .
- Oh mio amato! Quanto mi sei mancato! Mio bellissimo destriero! - e delicatamente fece passare le sue dita affusolate sul muso e tra i crini del suo cavallo.
Passarono parecchi minuti, quando la ragazza udì dei passi che si stavano facendo sempre più vicini.
Sentì il familiare cigolio dei sostegni di Ivar , ma percepì anche la presenza di un ulteriore uomo.
- Sei certo che qui saremo lontani da orecchie e occhi indiscreti?- era la voce del marito.
Edelgyth , grazie ad un riflesso istintivo, si appiattì contro Bucefalo in modo da non essere visibile .
- Si, qui si potrà discorrere in maniera libera. Sai vero il motivo della mia convocazione?-
Alfred, quella era la voce di Alfred.
- Non di certo per una visita di piacere , ne sono consapevole, per quanto ciò sia stato di gradimento alla mia giovane signora.-
- Sono a conoscenza dei tuoi spostamenti Ivar il Senz'Ossa, non credermi tanto stolto.-
La voce di Alfred traboccava di ira e fastidio, questo Edelgyth lo percepì distintamente.
A quel punto la giovane udì la fragorosa, ma sprezzante risata del norreno.
- Ne sei a conoscenza dici? E perché allora tutta questa messa in scena? Perché convocarmi qui? -
- Tengo a mia cugina Edelgyth , la amo come si ama una sorella, la stimo e la ammiro, dunque non desidero farla soffrire trovandomi costretto ad uccidere l'uomo che ama e il padre dei suoi figli.-
La voce di Alfred era risultata così cavernosa e cupa che ad Edelgyth si rivoltarono le viscere.
Uccidere?!
- Ti ho convocato qui - proseguì il giovane monarca sassone ,- perché voglio risparmiare questa sofferenza ad Edelgyth . Voglio che tu desista , Ivar, per il bene di lei.-
- Non tirare fuori le donne! - tuonò rabbioso Ivar, - stai solo giustificando la tua codardia! Tu, il tuo popolo e persino il tuo falso Dio siete una massa di codardi! Avete paura ad affrontare il mio popolo perché sapete di non esserne degni!-
La voce di Ivar traboccava di disprezzo ed Edelgyth ne ebbe , per un istante , timore .
- Non avrò mai paura dei Pagani! Ti sto chiedendo di non intraprendere questa follia per il bene di tua moglie!-
- Tua moglie non è stupida, si è già accorta che qualcosa le è tenuto nascosto! Sai bene com'è Edelgyth, non demorderà finché non le verrà detta la verità.-
A quel punto un silenzio caló tra i due uomini, un silenzio carico di odio.
- Se una delle tue navi attraccherà in Irlanda, lo considererò come una chiara dichiarazione di guerra e bada che non mi importerà più nemmeno dei sentimenti di mia cugina.-
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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Ficção HistóricaIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...