Sei mesi dopo
Edelgyth sedeva nell'ampia sala adibita a luogo per i rinfreschi.
Picchiettava nervosamente le dita sul bracciolo del suo trono, lo sguardo impenetrabile era invece assorto in chissà quali pensieri .
La regina non dormiva da tempo e questo era ben visibile dal suo volto: le occhiaie violacee e il colorito pallido, erano ahimè dei segni rivelatori e traditori.
- Svannhild!- la voce della ragazza proruppe nella grande sala, destando dalla calma la giovane serva che prontamente fu al fianco della sua padrona.
- Si, mia signora?-
- Portami Sigtrygg, ho voglia di vederlo.-
La serva chinò il capo e sparì per poi ricomparire poco dopo con un bambino paffutello tra le braccia.
- Tesoro mio.- appena Edelgyth vide suo figlio, i lineamenti si distesero e gli occhi le si illuminarono.
Era cresciuto parecchio.
Ora era molto più paffuto di prima , le balie le avevano riferito che mangiava per due, inoltre si riuscivano adesso a distinguere meglio i tratti somatici.
Assomigliava ad Ivar, ne era la copia sputata.
A volte , se lo guardava attentamente, riusciva quasi a distinguere una piccola ruga in mezzo alla fronte, proprio come quella del padre.
I capelli però, erano i suoi.
Ricci e neri, già indomabili nonostante la giovane età. Edelgyth adorava passarvi le dita in mezzo.
- Tesoro mio, sei un po' troppo paffutello eh, ti piace mangiare!- Edelgyth sorrise e contagió anche il bambino, che distese i suoi lineamenti un po' imbronciati in uno splendido sorriso.
Edelgyth si sciolse nel vedere il bambino sorriderle, anche perché trovó qualcosa di suo in quel sorriso così sbarazzino.
Un cigolio la distolse dai suoi pensieri.
Scorse Ivar che le si avvicinava , anche lui aveva uno sguardo cupo e anche sul suo viso erano presenti occhiaie scure.
- Ancora niente?-
Ivar sollevó lo sguardo e si lasciò cadere sul trono , coronando tutto con un sonoro sospiro.
- Niente, gli ambasciatori non hanno fatto ritorno , sembrano svaniti nel nulla . Non credo che siano sopravvissuti.-
Edelgyth trattenne il fiato.
- Credi che i Norvegesi gli abbiano uccisi? -
Ivar rise amaramente - No, ne sono certo. E tutto perché ho annullato il contratto matrimoniale..-
Edelgyth tenne stretto a sè il bambino, lo sguardo perso in chissà quali pensieri.
- Devi richiamare tuo fratello, ora più che mai.-
Ivar sbuffò - Ancora con questa storia! Che messaggio passerebbe? Che chiunque può pensare di violentare la moglie del re senza avere delle conseguenze!-
Edelgyth scompiglió i capelli di Sigtrygg che nel frattempo si stava agiando e le stava tirando un ricciolo nero.
- E allora offri Bjorn come marito per la figlia del re Norvegese! È un bell'uomo, possente, perché no? Potrebbe andare bene a parer mio.-
Ivar la guardó di sottecchi - Sai che potresti aver ragione uccellino... Potrei richiamare Bjorn dalla Sicilia ... -
La giovane regina poteva quasi scorgere tutti gli ingranaggi del marito che funzionavano.
- E poi richiamerai Sigurd. È tuo fratello Ivar , il sangue non è acqua.-
Ivar si agitò sul trono, Edelgyth vedeva chiaramente come fosse combattuto su ciò che avrebbe dovuto o non dovuto fare.
La ragazza ne approfittò per continuare .
- Richiamalo , questa mossa ti farà apparire agli occhi del popolo come un leader non troppo crudele..-
Ivar sospirava e si torturava il suo bracciale sacro , continuando a spostare lo sguardo per la stanza.
Infine , si decise a puntarlo sulla figura esile della moglie .
Il suo sguardo si addolcì leggermente quando notó Sigtrygg che giocava scherzosamente con una ciocca di capelli della ragazza.
- Credo, credo che tu possa aver ragione in fin dei conti..-
Edelgyth, senza farsi però notare, sorrise trionfante.
- È la scelta giusta Ivar. È tuo fratello e non era consapevole di ciò che stava facendo..-
Ivar annuì lentamente, continuando tuttavia a mantenere quel suo sguardo corrucciato di sempre.
- Hai visto com'è paffutello?? È un bambino a cui piace mangiare molto , almeno è quello che mi hanno riferito le balie...-
Edelgyth provó a cambiare discorso , giusto per mutare l'espressione del marito.
Riuscì pienamente nel suo intento.
- Che bel bambino, il mio Sigtrygg, il mio erede!- se lo fece passare.
- Sai..- inizió il vichingo, stringendo a sè il bambino , che aveva preso a giocare con una delle sue trecce intricate.
- Stavo pensando al viaggio in Inghilterra...-
Ad Edelgyth si illuminarono gli occhi, credeva che il marito se ne fosse dimenticato, che avesse messo da parte quella brillante iniziativa.
- Potremmo partire al prossimo solstizio, cioè tra cinque lune, così Sigtrygg sarà abbastanza grande da affrontare il viaggio e io avrò tutto il tempo di sistemare i miei affari con i miei due fratelli.-
Non la stava guardando in faccia, la verità? Era in imbarazzo, ma non ne comprendeva il motivo.
- Ivar, sono così felice , non potevi farmi regalo più grande... credo di poterti battere tuttavia...-
Il vichingo sollevó lo sguardo e lo puntó in quello della moglie, che ora lo fissava con una strana espressione di euforia in volto.
- Sono stata dalla guaritrice oggi, come sai, mi sentivo poco bene..-
Adorava tenere sulle spine, ora il vichingo si era proteso verso di lei, Sigtrygg che ancora giocava con una treccia del padre.
- Sono nuovamente rimasta incinta Ivar.-
Il vichingo dapprima sembró non capire, poi iniziò a realizzare ciò che la moglie gli aveva appena riferito.
- Non ne sei lieto? Avremo un altro figlio, se i tuoi amati dei ci assisteranno..-
La ragazza si torturava le mani, Ivar non mostrava alcuna reazione..
- Scusa uccellino, certo che ne sono contento... avrei solo voluto aspettare un po' prima di concepirne un altro... -
Edelgyth rise - Beh, sei tu che hai voluto giacere con me, l'unico da incolpare sei tu!-
Quella risata contagió anche Ivar.
- Si, mi trovi d'accordo... ma a maggior ragione, è bene aspettare a partire. Non voglio che tu ti stanchi e soprattutto non voglio finisca come la prima volta, ne sarei troppo addolorato..-
Edelgyth annuì e a malincuore in lei riaffiorarono i ricordi spiacevoli della sua prima gravidanza.
Ivar noto il suo turbamento - Perdonami, non badare a ciò che dico. Adesso devi solo riposarti, poi penseremo alla partenza.-
Le scoccò un bacio sulla fronte e le consegnò Sigtrygg, lasciando poi la stanza e Edelgyth, rimasta pensierosa sul suo trono.
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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...