Quattro mesi dopoEdelgyth si passò ancora una volta le mani sul volto, tentando di cancellare le ultime tracce lasciate dalle numerose lacrime che aveva versato.
Quella convivenza forzata nel Wessex con i due uomini che le avevano mentito, stavano diventando insostenibile.
Si osservò nel bronzo lucido, aveva gli occhi gonfi ,il volto arrossato e i capelli arruffati .
Un moto di rabbia si impadronì di lei, con uno scatto afferrò una delle boccette appoggiate sulla sua toilette e la scaraventò con violenza contro il muro, fracassandola .
- Maledizione!-
Sigtrygg si mise a piangere, spaventato dal rumore improvviso.
- Amore, perdonami, perdonami ...- iniziò a cullarlo e presto il bambino si addormentò.
Lentamente lo adagiò nel suo giaciglio ,osservando il viso del bambino addormentato.
Era identico ad Ivar e per un momento Edelgyth credette di star guardando il marito.
Questo fece montare in lei un'ondata di rabbia che piano piano scemò.
Poi posó lo sguardo sulla culla vicina, dove placido e ancora livido giaceva il suo secondogenito, una bambina , Ragnheidür, chiamata così da Ivar in onore del padre Ragnar Lothbrok.
Ivar il traditore, colui che l'aveva trattata come una pezza.
Non riusciva a non provare rancore verso il marito in quel momento.
Come si era permesso di mentirle su una cosa del genere??
Anche tu gli hai mentito riguardo la faccenda del battesimo
Una vocina nella testa si fece strada tra i suoi pensieri .
Anche lei in effetti aveva mentito, ma era una questione totalmente differente.
D'altronde un battesimo non era mica qualcosa di paragonabile ad una guerra!
Cosa sarebbe successo se Ivar fosse morto in battaglia? Sarebbe rimasta vedova all'età di diciott'anni, per giunta con due figli a cui badare.
Sarebbe stata preda di altri rozzi barbari che volevano accaparrarsi il trono di Kattegat.
Il solo pensiero la fece rabbrividire.
Strinse i pugni tentando di controllarsi, adesso doveva smettere di farsi prendere dalla rabbia o da altre emozioni, doveva rimanere lucida e avere un comportamento razionale.
Sentiva i movimenti del marito nell'altra stanza.
- Fammi entrare Edelgyth! Cerca di ragionare ! -
Colpi violenti arrivavano sulla porta , facendo un rumore decisamente notevole.
Edelgyth sbuffò e lentamente raggiunse il marito.
Quando egli l'ebbe davanti la squadrò con un cipiglio di rimprovero.
Ad Edelgyth non piacque affatto.
- Che cosa vuoi da me? Smettila di tormentarmi ! Così rischi di svegliare i bambini.-
Edelgyth si era chiusa in stanza, il parto non era stato così faticoso , ma lei non aveva voluto vedere il marito nei giorni successivi .
Il vichingo però, dopo aver sopportato per una settimana di essere evitato, raggiunse il limite.
Ivar non le diede retta e riprese con la sua cantilena .
- Devi fare quello che ti dico! Lo capisci che non puoi avere questo tipo di comportamento nei miei confronti?!-
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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...