Edelgyth percepiva distintamente il rumoroso vociare dei commensali nella sala dove si stava svolgendo il banchetto.
Lei tuttavia si trovava ancora nella sua stanza da letto.
Era assistita da Svannhild dato che i suoi movimenti erano ancora molto limitati a causa del parto.
Eppure , nonostante il sudore che le creava piccole perle sulla fronte, nonostante i muscoli fossero indolenziti e terribilmente doloranti, voleva presiedere a quel banchetto.
Ivar dopotutto l'aveva organizzato per lei e per loro figlio e ci teneva che la moglie fosse presente.
Tuttavia Edelgyth voleva presenziarvi anche per un motivo differente: voleva conoscere la famosa sorpresa che il marito aveva in serbo per lei.
Era sempre stata una persona curiosa e ora quella curiosità stava bruciando in lei , vogliosa di essere assecondata nonostante l'evidente spossatezza.
- Siete troppo pallida.- commentò Svannhild.
Edelgyth guardò distrattamente la sua espressione e il suo volto nel bronzo lucido , notando effettivamente delle scure occhiaie e un colorito tutt'altro che sano.
- Limitati ad acconciarmi i capelli e tieniti per te i commenti riguardo la mia carnagione.- fu la risposta acida della giovane regina.
Svannhild chinò il capo in segno di scuse, era sorpresa tuttavia dal tono utilizzato dalla ragazza.
La giovane regina solitamente si rivolgeva a lei in maniera cortese e amichevole.
Si limitò tuttavia a procedere con l'acconciatura.
Quando ebbe finito, Edelgyth si specchió nel bronzo lucido .
- Molto bene, grazie cara , ora puoi anche andare.-
Dopo che Svannhild se ne fu andata, la giovane regina rimase a lungo a fissare la sua figura leggermente emaciata.
Non era più quella di prima.
Oramai la sua giovinezza era definitivamente giunta al termine. Aveva un figlio di cui occuparsi , magari in futuro ne avrebbe avuti anche altri, tuttavia si chiese se era questa la vita che avrebbe voluto vivere.
Lei non era fatta per stare seduta accanto al focolare, con decine di bambini accovacciati ai suoi piedi , magari a rammendare e filare .
Lei era un animo libero , nessuna catena l'avrebbe tenuta a freno, nemmeno suo figlio.
Edelgyth si pizzicó leggermente le guance in modo da donarsi un po' di colore e quando fu soddisfatta, decise di dirigersi nella sala dei banchetti.
***
Una musica assordante e un vociare fastidioso accolsero Edelgyth.La luce soffusa generata dalle candele di sego rendeva l'ambiente leggermente claustrofobico e la presenza di numerosi uomini e donne non aiutava a non far sentire oppressa e senza fiato la giovane .
Camminando lentamente , soprattutto a causa della sua ancora presente debolezza, Edelgyth si diresse verso il trono dove sedeva suo marito.
Ivar aveva le gote arrossate per il troppo bere e lo sguardo luccicante che scandagliava tutta la sala come uno squalo scandaglia un branco di pesci per selezionarne uno come preda.
Quando si accorse della presenza di Edelgyth, il suo sguardò mutó e si addolcì.
- Mio uccellino , vedo che hai deciso di unirti a me .-
Edelgyth sorrise e non senza fatica si accomodò accanto al marito.
- È così. Nonostante io mi senta ancora molto spossata , ho deciso di presenziare a questo banchetto. Non sarà una gravidanza ad impedirmi di partecipare alla vita da regina.-

STAI LEGGENDO
|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...