- Sei diversa Edelgyth .- il suo nome era pronunciato in maniera del tutto nuova sulle labbra del giovane re.
Questi poi le sistemò una ciocca dietro l'orecchio, suscitando nuove emozioni nell'animo della ragazza.
Con voce roca, Edelgyth chiese.
- È un male o un bene?-
Il giovane ci pensò su a lungo, poi piegò lievemente la testa , sfoderando forse il suo primo vero sorriso.
- Forse è un bene.-
Quelle parole rimbombarono nella testa di Edelgyth.
La ragazza sbattè le palpebre leggermente confusa, sentendo di poco il fiato venirle a mancare.
L'unico che aveva mai apprezzato il suo particolare, il suo essere diversa dalle altre donne era stato Alfred.
Ma ora, qualcun'altro sembrava ammirare e rispettare quello che per molti era solo un difetto.
Il vichingo piegò leggermente il capo, osservando in modo curioso la reazione che aveva suscitato nella sua sposa.
Piegò le labbra in un piccolo sorriso - Hai perso la lingua, uccellino?-
La ragazza si riscosse da quella temporanea trance in cui era caduta.
- Io... non so davvero cosa dire. Mi hai lasciato senza parole , Ivar .-
Il vichingo le si avvicinò ancora di più, le prese una mano e la guardò attentamente negli occhi.
- Potremmo... potremmo provare a trovare una tregua.-
Edelgyth sollevò rapidamente lo sguardo, leggermente stupita dalla richiesta del vichingo.
Questi, notando la perplessità negli occhi della giovane, si affrettò a spiegare.
- Credo di aver sbagliato sul tuo conto, Edelgyth. Non sei la classica donna sassone, tutta fronzoli e smancerie . Sei di più, c'è qualcosa di particolare in te, qualcosa che non avevo mai visto prima in nessuno.-
Nei suoi occhi non vi era scherno , solo sincerità.
La ragazza era spiazzata, tuttavia , il giovane uomo attendeva una risposta.
Edelgyth deglutì - Tu sai che io non potrò mai essere una donna sottomessa al marito.-
Ivar scosse leggermente la testa - Non ti sto domandando questo ,uccellino .-
- Non sarò una moglie devota, non ti darò ragione in tutto, non starò zitta dinanzi a te!- continuava la ragazza, come a voler mettere in guardia il vichingo su ciò a cui stava andando incontro.
Ivar , ancora una volta, sorrise leggermente divertito e questo spiazzó la ragazza.
Ma cosa diavolo le stava capitando??
Cos'era quella stupida sensazione che le agitava lo stomaco, che la faceva rimanere lì impalata?
Cos'era capitato dall'ultima volta?? Perché ora non desiderava più uccidere il vichingo??
Troppe domande e nessuna risposta.
- Allora, d'accordo, Ivar il Senz'Ossa, che tregua sia.-
Strinse la mano al ragazzo, questi la guardò soddisfatto, poi fece cadere lo sguardo sulle labbra della ragazza.
Edelgyth se ne accorse , ma il suo corpo sembrava non ricevere gli stimoli del cervello, che le suggerivano di allontanare il vichingo.
Invece, quello che fece, spiazzò sia lei stessa, che il suo sposo.

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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...