Buona Pasqua 🐣!
Il ting ormai volgeva alla fine.
Mancavano soltanto un paio di giorni e sarebbe giunta al termine la festa per eccezione della tradizione norrena.
Edelgyth non sapeva se esserne contenta o meno.
Dopotutto era stato piacevole: le feste e le varie dispute alle quali doveva presenziare in quanto regina consorte, l'avevano resa di nuovo attiva e in un certo senso viva.
Tuttavia era parecchio stressante per la sua condizione . Non era abituata a sentirsi stanca senza fare niente e questo la faceva sentire un tantino inutile e debole.
Inoltre, la fine del ting , avrebbe significato anche l'addio dei fratelli Lothbrok, cosa che Edelgyth non vedeva l'ora di affrontare.
La ragazza si trovava a passeggiare per le vie della città, districandosi tra le tende che erano state montate da tutti coloro venuti dall'esterno.
Si notava come gli abitanti stessero iniziando a radunare tutti i loro averi in attesa di lasciare Kattegat per ritornare nel loro luogo d'origine.
Quando gli abitanti la notavano, chinavano il capo in segno di riverenze e le lasciavano talismani affinché gli dei la proteggessero durante la gravidanza.
Si soffermò ad osservare il mare .
Con il suo colore grigiastro le incatenava lo sguardo, le sembrava che la catturasse e che la ammaliasse con la sua apparente calma che tuttavia poteva tramutarsi in furia e tempesta al minimo sbuffo di vento.
Le arrivó una piccola sfilettata al ventre , ma ne era felice .
Il suo bambino si muoveva almeno .
Volse lo sguardo in direzione della residenza reale.
Lì sulla soglia, Ivar osservava come lei assorto l'orizzonte.
Quando la notò, chinò il capo e le rivolse un piccolo sorriso quando lei, in un atteggiamento infantile , rimasuglio della sua ormai passata spensierata vita da ragazzina , agitò un braccio in segno di saluto, sbracciandosi forse in maniera un po' troppo esagerata.
Ivar non poteva che sorridere.
Sua moglie sapeva essere a volte infantile, a volte matura cento volte più di lui.
La preferiva quando era spensierata , con quel sorriso birichino e quello sguardo di chi è appena stato beccato a commettere una marachella.
La seguì con lo sguardo fino a che non lo ebbe raggiunto.
- Uccellino, ti vedo molto spensierata.-
Edelgyth si lasció scappare una risatina.
- Si, il bambino continua a muoversi e questo mi rende molto felice, poi...-
Ma si interruppe , non voleva rivelare il vero motivo della sua felicità e spensieratezza.
Ma ancora una volta, dimenticò di star parlando con un uomo intelligente.
- So che la presenza dei miei fratelli ti turba . Sarò storpio, ma non cieco uccellino.-
Edelgyth si morse il labbro, colta sul fatto.
- Non ho da scusarmi di questo , Ivar.-
Ecco, ora la Edelgyth spensierata aveva lasciato spazio a quella seria, che Ivar tollerava di meno.
- Certo che no, tuttavia vorrei che ci avessi almeno provato ad instaurare un rapporto con la mia famiglia .-
- Ci ho provato , ma tu sei andato sulla difensiva , facendo il geloso senza motivo .
Inoltre ,devo forse rammentarti che tu con la mia di famiglia non hai alcun tipo di rapporto?!-
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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...