Çïñqųåņțąşəťțė

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Edelgyth accarezzava dolcemente i capelli bruni di Sigtrygg che dormiva sulle sue gambe.

Delicatamente e cercando di non svegliarlo,  lo depose nel suo giaciglio.

Il suo primogenito dormiva beatamente , così la donna poté tranquillamente lasciare la stanza per raggiungere il marito.

Si voltò un ultima volta in direzione del bambino poi, passandosi una mano sul volto stanco,  raggiunse la sala del trono.

Ivar era circondato dai suoi vassalli , compreso Bjorn.

Stavano tutti riuniti attorno ad un tavolo dove vi era un modellino del paesaggio attorno a Kattegat.

Discutevano di quale fosse la strategia migliore per sovrastare la grande armata sassone che come una furia , durante le settimane precedenti,  aveva assegnato numerose batoste al popolo norreno.

Re Alfred non aveva avuto pietà ed Edelgyth si chiedette che fine avesse fatto il suo amato cugino, colui con cui aveva condiviso le gioie e i dolori infantili .

Quando fece il suo ingresso nella sala , tutti la guardarono .

- Regina Edelgyth. ..- lei ricambiò il saluto con un semplice cenno del capo, posizionandosi a fianco del marito.

Sentì su di sé lo sguardo gelido e penetrante di Bjorn, tuttavia fece finta di niente e si concentrò sulle strategie.

- Dovremmo affrontare i Sassoni in una battaglia navale. Le nostre drakkar sono più leggere e veloci, se sfruttiamo la corrente e il vento, non avranno scampo.-

Ivar osservava i suoi uomini per leggere sui  volti i loro pensieri.

Bjorn annuì - Sono d'accordo con te fratello, ma sai bene che le nostre navi non sono equipaggiate per affrontare una battaglia navale . -

Edelgyth lo interruppe prendendo parola - Bjorn ha ragione, inoltre, se anche pensassimo di equipaggiarle al meglio, esse sarebbero appesantite e perderebbero così il loro vantaggio dato da leggerezza e velocità...-

Edelgyth esponeva sicura le sue idee: non temeva gli uomini attorno a quella tavola, inoltre voleva dimostrare loro le qualità che anche una donna poteva possedere , cioè un'ottima efferatezza per le arti della guerra.

Ivar lanciò un'occhiata orgogliosa alla moglie,  ma d'altronde lui dalla sua regina si aspettava oramai solo più commenti intelligenti...

Continuò ad osservarla di sottecchi,  studiandone i movimenti.

La regina conversava animatamente con i guerrieri , ascoltando le loro opinioni, ma mettendole anche in discussione.

Edelgyth si accorse dello sguardo del marito addosso, tuttavia decise di far finta di niente.

In quel momento così delicato non poteva lasciarsi distrarre dagli occhi blu di Ivar.

Ivar tuttavia ne ebbe abbastanza di tutti quei consulti , ora voleva stare un po' da solo con la moglie.

- Lasciateci ora.  Domani stabiliremo un piano d'attacco definitivo.-

I guerrieri chinarono il capo deferenti,  Bjorn lanciò l'ennesima occhiataccia alla regina, poi tutti loro lasciarono i sovrani da soli.

Ivar fece segno alla moglie di raggiungerlo nella loro stanza da letto.

Quando lei fu seduta accanto a lui, iniziò a parlare - Cosa ne pensi? -

Edelgyth riflettè un po' prima di rispondere.

- Credo che, messi come siamo adesso, sarà dura sconfiggere Alfred .-  si interruppe quando vide l'espressione contrariata del marito.

|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora