Perché non rientra?
Questo era il costante pensiero presente nella testa di Ivar.
Era stato davvero incosciente nel farsi cogliere in flagrante,ma era stato comunque necessario.
Edelgyth non poteva conoscere la verità, il vero motivo per il quale lui non poteva giacere con lei.
Era meglio che lo odiasse , che lo disprezzasse, così non sarebbe rimasta delusa .
Eppure, ora, nel suo cuore, un briciolo di preoccupazione si levó nel suo cuore.
Era lecito d'altronde, lei era sua moglie, non poteva andarsene in giro come voleva, senza il suo permesso.
E poi, se fosse morta, la sua alleanza con il Wessex sarebbe stata nulla, come se non fosse mai esistita e questo non poteva permetterselo.
Si, lui non era preoccupato per la ragazza in sè, ma per ciò che rappresentava.
Fece chiamare uno dei suoi guerrieri.
Nella tenda entrò un uomo possente, dai capelli grigiastri e gli occhi simili al ferro fuso.
- Si, mio signore?- chiese il guerriero.
- Prendi altri due uomini e andate a cercare la regina. Quando la troverete, portatela da me.-
L'uomo annuì rapidamente e andò a fare quello che il suo re gli aveva chiesto.
***
Edelgyth si sentiva davvero abbattuta, ma vi era , nonostante ciò, un altro sentimento che prevaleva nel suo cuore.
Era la rabbia.
Quanto furore , quanta ira era presente nel suo spirito.
Voleva vendetta e l'avrebbe ottenuta, prima contro quella sgualdrina e poi contro Ivar.
Sospiró pesantemente ormai sulla soglia della residenza reale.
Fece per entrare quando riconobbe la donna che la sera prima si intratteneva con il suo sposo.
Questa, quando si accorse della sua presenza, inizialmente impallidì, forse ricordando che la ragazza non si era fatta scrupoli ad alzarle le mani.
Poi però, sul suo volto comparve un'espressione strafottente e maligna, restava comunque una bella donna e per questo, Edelgyth la odió ancora di più.
La donna le fece un piccolo inchino - Mia regina.-
Edelgyth la guardò senza celare il suo disprezzo.
- Osi stare in mia presenza?- affermò la giovane, soffermandosi di più sulla figura della sua nemesi.
Doveva essere sulla trentina,forse qualcosa di più.
Il suo aspetto era quello tipico di una donna norrena.
Il viso era pieno , con una piacevole fronte spaziosa , decorato da due occhi smeraldini molto maliziosi.
Erano davvero degli occhi magnifici, non come i suoi che erano marroni.
Il corpo era sinuoso e sensuale, con un seno più che abbondante e dei fianchi che avrebbero sicuramente dato numerosi figli a qualsiasi uomo .
Ancora una volta, Edelgyth pensó di non essere all'altezza, lei infondo era ancora una ragazzina... forse era per quello che Ivar si dilettava con altre donne? Forse credeva che lei non sarebbe riuscita a dargli un figlio?
- Non solo della vostra a quanto pare.- sogghignò malignamente.
La sua bocca rossa si piegó in un sorrisetto maligno, quando notò il rapido cambio di espressione che le sue parole avevano provocato alla ragazza.
Edelgyth l'afferró per il colletto del vestito, stringendolo fino a farsi sbiancare le nocche.
- Credi di intimorirmi? Credi forse che io sia al tuo livello? Non sei altro che una sgualdrina , una donna senza onore, mentre io sono una regina! E credimi quando ti dico che farò di te ciò che voglio se oserai ancora posare anche solo uno sguardo su mio marito.-
Con uno strattone la spinse via - Vedi di rammentartelo.-
E varcó la soglia della residenza.
***
La prima cosa che notò , fu lo sguardo penetrante di Ivar.Attese che i soldati che presidiavano la sala del trono uscissero ,per posare lo sguardo sul marito.
Ancora una volta la sua bellezza la sorprese.
Aveva i capelli acconciati , ma era senza armatura, indossava solo una casacca leggera, lasciando intravedere uno stralcio del suo intricato tatuaggio.
C'era tensione nell'aria, il primo a spezzarla fu proprio il vichingo.
- Dove sei stata?- la sua voce rimbombò nella grande sala , giungendo piuttosto profonda alle orecchie di Edelgyth.
- Affari miei.- rispose con arroganza.
Ivar sollevó un sopracciglio, visibilmente irritato - Affari tuoi? AFFARI TUOI?! Hai idea della preoccupazione che mi hai arrecato?! Sono stato ore ad aspettare che tu ti facessi viva! Ore a pensare a quello che ti sarebbe potuto accadere!-
Edelgyth rise, una risata senza allegria.
- Vuoi forse farmi credere che non eri impegnato con altro?-
La sua voce era velata di rabbia, ed era presente una finta dolcezza .
- Non era presente nessuno a consolarti? A riscaldare il tuo spirito? A sollecitare i tuoi più infimi desideri? -
Ivar serrò la mascella ed Edelgyth vide contrarsi un muscolo, segno di una crescente rabbia.
- Suvvia, confidi davvero così poco nella mia intelligenza?-
Ivar battè il pugno sul bracciolo del trono.
- Ora smettila! Come osi parlarmi così?? Sono tuo marito!-
- E IO SONO TUA MOGLIE! L'hai forse dimenticato?! Dovresti rispettarmi e invece preferisci passare le tue notti con meretrici da quattro soldi!-
- Hai fatto un giuramento dinanzi ai tuoi tanto adorati dei , ma sappi questo - la ragazza si avvicinò pericolosamente al vichingo, tanto che i loro respiri erano una cosa sola.
Gli occhi bruni della ragazza erano fissi in quelli blu di Ivar.
L'espressione seria e un luccichio spietato nello sguardo.
- Non ti rispetterò mai finché tu non rispetterai me. Non ti donerò il mio cuore se a scaldarti il letto ci sarà ancora quella donna.-
Fece per andarsene , ma Ivar la trattenne.
- Stai iniziando una guerra che non potrai mai vincere.-
Edelgyth lo squadrò severamente - Questo lo dici tu,Ivar il Senz'Ossa.-
Dopodiché lascio a sè il marito, non sopportando più la sua vista.
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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...