Edelgyth era ancora in piedi accanto ad Ivar che tremava leggermente, un po' scossa per quello che era accaduto qualche momento prima.
Aveva tolto la sua prima vita.
Ancora non riusciva a crederci.
Aveva sempre desiderato combattere e proteggere la sua patria, ma uccidere così, per uno scopo apparentemente nullo, non aveva senso.
Improvvisamente si sentì male.
C'era un gran caos attorno a lei, era leggermente intontita da tutto quel rumore.
Il re se ne accorse.
- Che succede uccellino? Le feste norrene sono forse troppo rumorose rispetto a quelle sassoni?-
Il suo tono era scherzoso, ma non canzonatorio come al solito.
Era rimasto colpito dalla giovane.
Non si aspettava tutto quel coraggio, tutta quella determinazione, non in una donna sassone almeno..
Ora l'avrebbe guardata con occhi leggermente diversi, non più con disprezzo, ma forse , con un pizzico di rispetto .
Dopotutto era stata strappata dalla sua terra e dalla sua famiglia, per andare in un paese straniero per di più...
La ragazza si voltò verso di lui, gli occhi leggermente arrossati.
Il re era destabilizzato.
- Era la mia prima uccisione..-
La voce di Edelgyth era leggermente tremante.
- Hai fatto bene il tuo dovere. Ora sei ben voluta dagli dei. Essi sorrideranno sempre alle donne coraggiose.-
Erano forse quelle parole di rassicurazione?
Edelgyth non ne era sicura, o forse non voleva crederci.
Tuttavia, un piccolo sorriso affiorò sulle sue labbra rosee.
- Comunque, è meglio ritirarci, lasciamo il popolo a festeggiare.-
Fece segno alle donne di prima di venire e di preparare Edelgyth per la notte.
***Edelgyth attendeva il marito nella stanza da letto, non con un pizzico d'ansia e di timore per quello che sarebbe successo dopo.
La pittura non era stata facile da togliere: le donne avevano dovuto sfregare e sfregare ripetutamente, con conseguenza di un lieve rossore sul volto , in genere pallido della ragazza.
I capelli, ora sciolti, erano un po' crespi e nell'insieme, Edelgyth sembrava appena tornata seriamente da una battaglia.
Udì uno scricchiolio e fece la sua entrata, Ivar.
Anche lui ora era senza pittura, tuttavia, aveva ancora quelle strane placche metalliche alle gambe.
- Cosa ti è successo?- eccolo , il quotidiano commento sull'aspetto della ragazza.
Lei decise di non rispondere a quella provocazione, ma si limitò a studiare i movimenti del vichingo.
Questi, si sedette sul letto, iniziando ad armeggiare con quegli strani marchingegni.
Ad ogni movimento, dalle sue labbra, uscivano dei piccoli sospiri sofferenti.
Quando infine se li fu tolti definitivamente, emise un gemito di sollievo, lasciandosi cadere a peso morto sul letto.

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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...